Politica
"Se Paola è disponibile, non ci sottrarremo ad alcun confronto"
Piero de Nicolo fa il punto della situazione dopo l'assemblea Pd di ieri
Molfetta - giovedì 5 maggio 2016
14.25
Il day after nel Pd, dopo l'attesa Assemblea di ieri, alla presenza del segretario provinciale Ubaldo Pagano, ha portato alla decisione di sottoporre Annalisa Altomare, Roberto la Grasta, Sergio De Pinto e Lia De Ceglia alla valutazione della commissione di garanzia. Per questo abbiamo chiesto al segretario del Pd Piero de Nicolo di fare il punto della situazione.
Avvocato de Nicolo, cosa è realmente accaduto nell'assemblea del Partito Democratico svoltasi ieri sera?
Abbiamo svolto una partecipata e vibrante Assemblea alla presenza del nostro segretario provinciale, Ubaldo Pagano. Ci siamo confrontati in maniera democratica su quello che è accaduto nell'ultimo Consiglio Comunale e abbiamo stabilito alcuni passaggi fondamentali.
Quali?
Innanzitutto che il Partito Democratico, fino a prova contraria, è parte integrante della maggioranza di governo della città. Partecipiamo alla comune elaborazione politica e programmatica, siamo presenti negli organi di governo della città. Non ci sottraiamo al confronto e al dibattito interno a questa maggioranza. Contribuiamo, quotidianamente, con i nostri uomini e con le nostre idee ai progetti che disegnano il futuro di Molfetta. Senza i voti in Consiglio comunale del PD nessuna maggioranza è possibile. Il Partito Democratico molfettese meriterebbe più rispetto almeno per questo.
Ma il vostro Partito si è spaccato nell'ultimo Consiglio Comunale provocando, di fatto le dimissioni del sindaco. Chi rappresentava la linea ufficiale del PD in questo Consiglio Comunale? I consiglieri che hanno votato la manovra fiscale (Patimo, Ciccolella e Percoco) o quelli che hanno dichiarato di non voler partecipare al voto (Altomare, De Pinto e la Grasta)?
La "spaccatura" del gruppo consiliare è un dato ineludibile. Su questo io, l'assemblea ed il nostro segretario provinciale siamo stati chiari: se partecipi ad una maggioranza di governo non puoi non votare un provvedimento come la manovra fiscale, anche se non ne condividi le modalità ed i tempi di approvazione. La posizione del PD molfettese è quella espressa in aula da chi ha votato a favore della manovra fiscale.
A carico dei consiglieri Altomare, De Pinto e la Grasta sono state assunte iniziative "disciplinari" per il loro comportamento in Consiglio Comunale?
Durante l'assemblea sono pervenute richieste in tal senso, durante alcuni interventi, all'indirizzo del segretario provinciale. Anche io, quale segretario di circolo, mi sono posto questo problema. Il segretario provinciale ha illustrato il percorso che lo Statuto del partito prevede in questi casi confermando, in tal senso, la competenza della "Commissione di Garanzia" (organismo sovracomunale). A termine dell'assemblea, quindi, ho personalmente avviato questo percorso nelle modalità previste dal nostro statuto. Anche se lo ritengo politicamente necessario, non è stato umanamente facile fare quello che ho fatto. Non si dimenticano anni di militanza e comunanza politica così asetticamente. Oltre che segretario di sezione sono un uomo normale, con i miei difetti e con i miei affettuosi ricordi. In ragione delle risultanze e delle evidenze politiche, il segretario ha fatto quello che doveva fare, l'uomo lo ha fatto con sincero dolore e sofferenza. Io non dimentico i momenti belli ed il contributo che tutti (indistintamente) abbiamo dato alla vittoria del centrosinistra nel 2013 nella elezione di Paola Natalicchio a sindaco di Molfetta. Sperando (sicuramente invano…) che questa mia dichiarazione non venga strumentalizzata, dico di poter sperare che il partito ritrovi la sua unità sulla linea tracciata ieri in assemblea. E' per questo che ad Annalisa, Roberto e a Vito va tutto il mio rispetto e la mia umana solidarietà in questo brutto momento. Mi sia permessa, poi, una doverosa precisazione legata ad alcune "letture" giornalistiche distorte che (già a pochi minuti dalla conclusione della nostra assemblea) apparivano sul "solito" giornale on line, sempre prodigo di "complimenti" per il Partito Democratico ed il sottoscritto. Ieri è stato, dolorosamente, avviato il procedimento di cui parlavo prima. Ritengo doveroso e democratico attendere i pronunciamenti formali e conclusivi dell'organismo competente. Non può essere un altro giornale locale a processare, condannare ed eseguire la pena nei confronti di nessuno. Si rispetti il nostro travaglio interno e si prenda atto che stiamo facendo chiarezza. Chi non verifica la attendibilita' delle proprie "fonti" non credo renda un buon servizio all'informazione.
Come ne esce la sua Segreteria da questa vicenda?
Ho, personalmente, posto il problema del giudizio sul mio operato all'assemblea, rimettendomi alla stessa. L'assemblea ha approvato una mozione (che riportiamo di seguito - n.d.r) che affermata e ribadita la correttezza del mio operato, costantemente tesa alla salvaguardia – fin dove possibile - della unità politica del partito e della sua visibilità esterna mi ha chiesto di continuare nell'esercizio pieno del mio mandato nella totale legittimità e sulla linea politica sinora espressa nelle sedi politiche ed amministrative. Rispetterò, quindi, il mandato ricevuto.
Chiederete al sindaco Natalicchio di ritirare le sue dimissioni?
Rispetto la legittima scelta di Paola di non voler continuare a governare con una maggioranza che rischia di essere estremamente risicata. Ritengo sia una scelta tutta politica e non concordo con le "interpretazioni autentiche" di chi dice il contrario. Non ne condivido (e su questo anche l'assemblea di ieri si e dimostrata concorde) la impulsività e la fretta con cui si è concretizzata. Avremmo preferito una serena e condivisa riflessione preventiva tra le forze politiche di maggioranza ma, se ciò non è avvenuto, ci saranno stati dei buoni motivi che non conosciamo e che, ripeto, rispettiamo. Se Paola è disponibile, non ci sottrarremo ad alcun confronto né con lei né con gli altri partners del governo cittadino.
DI SEGUITO IL TESTO DELLA MOZIONE PD APPROVATA IN ASSEMBLEA
La Assemblea del Partito Democratico molfettese - preso atto delle recenti vicende che hanno portato alle dimissioni del Sindaco di Molfetta; - della situazione interna al Gruppo consiliare del Partito e delle risultanze dell'ultimo Consiglio Comunale; - delle enormi difficoltà politiche che Piero de Nicolo, nella qualità di Segretario Cittadino del PD, ha dovuto affrontare sia nella gestione del Circolo che nella gestione dei rapporti con le altre forze di maggioranza di governo della Città, rivelatesi complessi anche per i costanti attacchi che il Partito ha subito e continua a subire in relazione alla nostra posizione nazionale, regionale e locale ; verificata la gestione della Segreteria Cittadina del Partito, soprattutto negli ultimi mesi; affermata e ribadita 1) la correttezza del operato del Segretario Cittadino, costantemente tesa alla salvaguardia – fin dove possibile - della unità politica del partito e della sua visibilità esterna; 2) la necessità che il Partito molfettese non perda, in questo particolare momento, una guida politica, sinora dimostratasi esperta ed efficace; 3) la necessità che non venga delegittimata una conduzione del Partito che, per i motivi predetti, si è svolta all'insegna della condivisione e correttezza della linea politica sinora espressa; chiede che il segretario cittadino continui nell'esercizio pieno del suo mandato nella totale legittimità e sulla linea politica sinora espressa nelle sedi politiche ed amministrative.
Avvocato de Nicolo, cosa è realmente accaduto nell'assemblea del Partito Democratico svoltasi ieri sera?
Abbiamo svolto una partecipata e vibrante Assemblea alla presenza del nostro segretario provinciale, Ubaldo Pagano. Ci siamo confrontati in maniera democratica su quello che è accaduto nell'ultimo Consiglio Comunale e abbiamo stabilito alcuni passaggi fondamentali.
Quali?
Innanzitutto che il Partito Democratico, fino a prova contraria, è parte integrante della maggioranza di governo della città. Partecipiamo alla comune elaborazione politica e programmatica, siamo presenti negli organi di governo della città. Non ci sottraiamo al confronto e al dibattito interno a questa maggioranza. Contribuiamo, quotidianamente, con i nostri uomini e con le nostre idee ai progetti che disegnano il futuro di Molfetta. Senza i voti in Consiglio comunale del PD nessuna maggioranza è possibile. Il Partito Democratico molfettese meriterebbe più rispetto almeno per questo.
Ma il vostro Partito si è spaccato nell'ultimo Consiglio Comunale provocando, di fatto le dimissioni del sindaco. Chi rappresentava la linea ufficiale del PD in questo Consiglio Comunale? I consiglieri che hanno votato la manovra fiscale (Patimo, Ciccolella e Percoco) o quelli che hanno dichiarato di non voler partecipare al voto (Altomare, De Pinto e la Grasta)?
La "spaccatura" del gruppo consiliare è un dato ineludibile. Su questo io, l'assemblea ed il nostro segretario provinciale siamo stati chiari: se partecipi ad una maggioranza di governo non puoi non votare un provvedimento come la manovra fiscale, anche se non ne condividi le modalità ed i tempi di approvazione. La posizione del PD molfettese è quella espressa in aula da chi ha votato a favore della manovra fiscale.
A carico dei consiglieri Altomare, De Pinto e la Grasta sono state assunte iniziative "disciplinari" per il loro comportamento in Consiglio Comunale?
Durante l'assemblea sono pervenute richieste in tal senso, durante alcuni interventi, all'indirizzo del segretario provinciale. Anche io, quale segretario di circolo, mi sono posto questo problema. Il segretario provinciale ha illustrato il percorso che lo Statuto del partito prevede in questi casi confermando, in tal senso, la competenza della "Commissione di Garanzia" (organismo sovracomunale). A termine dell'assemblea, quindi, ho personalmente avviato questo percorso nelle modalità previste dal nostro statuto. Anche se lo ritengo politicamente necessario, non è stato umanamente facile fare quello che ho fatto. Non si dimenticano anni di militanza e comunanza politica così asetticamente. Oltre che segretario di sezione sono un uomo normale, con i miei difetti e con i miei affettuosi ricordi. In ragione delle risultanze e delle evidenze politiche, il segretario ha fatto quello che doveva fare, l'uomo lo ha fatto con sincero dolore e sofferenza. Io non dimentico i momenti belli ed il contributo che tutti (indistintamente) abbiamo dato alla vittoria del centrosinistra nel 2013 nella elezione di Paola Natalicchio a sindaco di Molfetta. Sperando (sicuramente invano…) che questa mia dichiarazione non venga strumentalizzata, dico di poter sperare che il partito ritrovi la sua unità sulla linea tracciata ieri in assemblea. E' per questo che ad Annalisa, Roberto e a Vito va tutto il mio rispetto e la mia umana solidarietà in questo brutto momento. Mi sia permessa, poi, una doverosa precisazione legata ad alcune "letture" giornalistiche distorte che (già a pochi minuti dalla conclusione della nostra assemblea) apparivano sul "solito" giornale on line, sempre prodigo di "complimenti" per il Partito Democratico ed il sottoscritto. Ieri è stato, dolorosamente, avviato il procedimento di cui parlavo prima. Ritengo doveroso e democratico attendere i pronunciamenti formali e conclusivi dell'organismo competente. Non può essere un altro giornale locale a processare, condannare ed eseguire la pena nei confronti di nessuno. Si rispetti il nostro travaglio interno e si prenda atto che stiamo facendo chiarezza. Chi non verifica la attendibilita' delle proprie "fonti" non credo renda un buon servizio all'informazione.
Come ne esce la sua Segreteria da questa vicenda?
Ho, personalmente, posto il problema del giudizio sul mio operato all'assemblea, rimettendomi alla stessa. L'assemblea ha approvato una mozione (che riportiamo di seguito - n.d.r) che affermata e ribadita la correttezza del mio operato, costantemente tesa alla salvaguardia – fin dove possibile - della unità politica del partito e della sua visibilità esterna mi ha chiesto di continuare nell'esercizio pieno del mio mandato nella totale legittimità e sulla linea politica sinora espressa nelle sedi politiche ed amministrative. Rispetterò, quindi, il mandato ricevuto.
Chiederete al sindaco Natalicchio di ritirare le sue dimissioni?
Rispetto la legittima scelta di Paola di non voler continuare a governare con una maggioranza che rischia di essere estremamente risicata. Ritengo sia una scelta tutta politica e non concordo con le "interpretazioni autentiche" di chi dice il contrario. Non ne condivido (e su questo anche l'assemblea di ieri si e dimostrata concorde) la impulsività e la fretta con cui si è concretizzata. Avremmo preferito una serena e condivisa riflessione preventiva tra le forze politiche di maggioranza ma, se ciò non è avvenuto, ci saranno stati dei buoni motivi che non conosciamo e che, ripeto, rispettiamo. Se Paola è disponibile, non ci sottrarremo ad alcun confronto né con lei né con gli altri partners del governo cittadino.
DI SEGUITO IL TESTO DELLA MOZIONE PD APPROVATA IN ASSEMBLEA
La Assemblea del Partito Democratico molfettese - preso atto delle recenti vicende che hanno portato alle dimissioni del Sindaco di Molfetta; - della situazione interna al Gruppo consiliare del Partito e delle risultanze dell'ultimo Consiglio Comunale; - delle enormi difficoltà politiche che Piero de Nicolo, nella qualità di Segretario Cittadino del PD, ha dovuto affrontare sia nella gestione del Circolo che nella gestione dei rapporti con le altre forze di maggioranza di governo della Città, rivelatesi complessi anche per i costanti attacchi che il Partito ha subito e continua a subire in relazione alla nostra posizione nazionale, regionale e locale ; verificata la gestione della Segreteria Cittadina del Partito, soprattutto negli ultimi mesi; affermata e ribadita 1) la correttezza del operato del Segretario Cittadino, costantemente tesa alla salvaguardia – fin dove possibile - della unità politica del partito e della sua visibilità esterna; 2) la necessità che il Partito molfettese non perda, in questo particolare momento, una guida politica, sinora dimostratasi esperta ed efficace; 3) la necessità che non venga delegittimata una conduzione del Partito che, per i motivi predetti, si è svolta all'insegna della condivisione e correttezza della linea politica sinora espressa; chiede che il segretario cittadino continui nell'esercizio pieno del suo mandato nella totale legittimità e sulla linea politica sinora espressa nelle sedi politiche ed amministrative.