Politica
PD nella bufera: Giovani Democratici contro Piero de Nicolo
«Non è questo il nostro partito e questo modo di vivere la politica non ci appartiene»
Molfetta - lunedì 12 settembre 2016
14.30
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il seguente comunicato stampa dei "Giovani democratici" restando a disposizione della controparte per ogni replica.
«E' sconcertante percepire ancora sensazioni di ordinaria agonia del Partito Democratico molfettese.
E' da diversi mesi che il circolo PD di Molfetta vive una situazione di precarietà e di inoperosità dovuti alle annunciate, ma mai formalizzate, dimissioni del segretario cittadino che ha diretto il partito in maniera autonoma senza mai convocare un direttivo, senza mai nominare una segreteria, e senza ascoltare le istanze che provenivano dalla base "attiva". Non a caso, già durante un'assemblea tenutasi a Dicembre 2015, il segretario annunciò le sue dimissioni. Da quel momento in poi solo rinvii al fatidico congresso.
É stato pesante ritrovarsi iscritti ad un partito privo di un esecutivo che facesse da supporto al segretario, scarno nel senso di partecipazione e condivisione, ma soltanto rallegrato da infruttuose assemblee utili a mascherare l'autonomia decisionista del presunto leader, permettendogli di mantenere ben salda la sua posizione.
Basti pensare che prima di tenersi l'ultima conferenza stampa, all'indomani delle dimissioni del Sindaco, il messaggio che De Nicolo ha trasmesso, non è stato condiviso con nessuno degli iscritti. Bensì é stato solo un pessimo "one man show". Pensavamo che ci fosse, in seguito, almeno un'analisi su quanto accaduto a livello amministrativo; invece, il buio totale. Non é possibile però pensare che quanto accaduto sia solo attribuibile ad altri, quando anche lui è stato uno dei fautori principali del fallimento amministrativo del centro sinistra.
Quanto al Congresso Cittadino, la sua fatidica convocazione fu fissata a Luglio scorso, con annessi manifesti sparsi in tutta la città, senza sapere che sarebbe slittato, a causa di una proroga proveniente dalla Federazione provinciale del PD; anche in quell'occasione, era stato già deciso il candidato, senza che nessuno ne fosse a conoscenza.
Come giovanile del partito, abbiamo sempre cercato il confronto fino all'ultimo, abbiamo cercato una soluzione che potesse salvaguardare quello che resta del PD molfettese, provando ad invertire la rotta. Abbiamo chiesto al Segretario, per il bene del partito e di questa città, di fare un passo indietro, immediatamente, ma ci è stato risposto no. Un segretario attaccato alla propria comunità, sa in quale momento, per il bene di chi rappresenta, è necessario farsi da parte.
Non è questo il nostro partito e questo modo di vivere la politica non ci appartiene.
Questo è il Pd delle apparenze.
Infatti, come è ben noto alla Segreteria metropolitana tutta, Molfetta è stata scelta come luogo per ospitare la prossima Festa provinciale dell'Unità. La comunità democratica era completamente all'oscuro di tale "riconoscimento"; infatti, la decisione, presa di comune accordo col Segretario locale, è stata comunicata, senza alcun coinvolgimento iniziale, da quest'ultimo agli iscritti con un semplice messaggio su Facebook.
La verità è che non c'è nulla da celebrare, se non l'arrogante ostinazione di qualcuno.
Non è assolutamente difficile capire il perché, per tali ragioni, la sede di Corso Margherita sia sempre chiusa. Ed è anche per questo che noi non prenderemo parte a questa kermesse.
Queste situazioni hanno causato la paralisi dell'azione politica del PD e l'allontanamento di molti iscritti e simpatizzanti, per cui adesso ci troviamo di fronte ad un circolo privo di forze ed idee, con un numero spropositato di tessere alle quali non corrisponde una reale partecipazione. Infatti, la maggior parte dei tesserati non è mai intervenuta ad un'assemblea e, forse, non si riconosce nemmeno nelle scelte del partito sia a livello locale che nazionale; probabilmente, saranno gli stessi che determineranno la scelta del futuro segretario privilegiando il rapporto personale all'operato politico.
Con le tessere si possono vincere i congressi, ma non si interpretano i bisogni di una Città. Non si radica il partito sul territorio e non si conquista nemmeno il rispetto, l'autorevolezza e il ruolo di guida in una sezione.
Ad oggi, la straordinaria Comunità che per anni ha alimentato l'attività del Pd non esiste più.
Vogliamo capire se a livello locale ci siano le condizioni per ricostruirla, incastonandola su un preciso progetto politico ed amministrativo. Ci discostiamo da questa deriva lassista e personalista e riteniamo che oggi nel PD non vi siano più le condizioni di agibilità politica per svolgere quella militanza a cui siamo stati abituati negli anni passati.
Qualcuno vive la comunità del PD come un intralcio ai suoi personalissimi piani; forse il segretario ha la presunzione di poter decidere il destino di quella comunità in totale solitudine, anche in previsione degli appuntamenti elettorali dei prossimi mesi.
Ma il destino di Molfetta appartiene a tutti noi ed è per questo che non è più tempo di tacere ma è il tempo di denunciare».
«E' sconcertante percepire ancora sensazioni di ordinaria agonia del Partito Democratico molfettese.
E' da diversi mesi che il circolo PD di Molfetta vive una situazione di precarietà e di inoperosità dovuti alle annunciate, ma mai formalizzate, dimissioni del segretario cittadino che ha diretto il partito in maniera autonoma senza mai convocare un direttivo, senza mai nominare una segreteria, e senza ascoltare le istanze che provenivano dalla base "attiva". Non a caso, già durante un'assemblea tenutasi a Dicembre 2015, il segretario annunciò le sue dimissioni. Da quel momento in poi solo rinvii al fatidico congresso.
É stato pesante ritrovarsi iscritti ad un partito privo di un esecutivo che facesse da supporto al segretario, scarno nel senso di partecipazione e condivisione, ma soltanto rallegrato da infruttuose assemblee utili a mascherare l'autonomia decisionista del presunto leader, permettendogli di mantenere ben salda la sua posizione.
Basti pensare che prima di tenersi l'ultima conferenza stampa, all'indomani delle dimissioni del Sindaco, il messaggio che De Nicolo ha trasmesso, non è stato condiviso con nessuno degli iscritti. Bensì é stato solo un pessimo "one man show". Pensavamo che ci fosse, in seguito, almeno un'analisi su quanto accaduto a livello amministrativo; invece, il buio totale. Non é possibile però pensare che quanto accaduto sia solo attribuibile ad altri, quando anche lui è stato uno dei fautori principali del fallimento amministrativo del centro sinistra.
Quanto al Congresso Cittadino, la sua fatidica convocazione fu fissata a Luglio scorso, con annessi manifesti sparsi in tutta la città, senza sapere che sarebbe slittato, a causa di una proroga proveniente dalla Federazione provinciale del PD; anche in quell'occasione, era stato già deciso il candidato, senza che nessuno ne fosse a conoscenza.
Come giovanile del partito, abbiamo sempre cercato il confronto fino all'ultimo, abbiamo cercato una soluzione che potesse salvaguardare quello che resta del PD molfettese, provando ad invertire la rotta. Abbiamo chiesto al Segretario, per il bene del partito e di questa città, di fare un passo indietro, immediatamente, ma ci è stato risposto no. Un segretario attaccato alla propria comunità, sa in quale momento, per il bene di chi rappresenta, è necessario farsi da parte.
Non è questo il nostro partito e questo modo di vivere la politica non ci appartiene.
Questo è il Pd delle apparenze.
Infatti, come è ben noto alla Segreteria metropolitana tutta, Molfetta è stata scelta come luogo per ospitare la prossima Festa provinciale dell'Unità. La comunità democratica era completamente all'oscuro di tale "riconoscimento"; infatti, la decisione, presa di comune accordo col Segretario locale, è stata comunicata, senza alcun coinvolgimento iniziale, da quest'ultimo agli iscritti con un semplice messaggio su Facebook.
La verità è che non c'è nulla da celebrare, se non l'arrogante ostinazione di qualcuno.
Non è assolutamente difficile capire il perché, per tali ragioni, la sede di Corso Margherita sia sempre chiusa. Ed è anche per questo che noi non prenderemo parte a questa kermesse.
Queste situazioni hanno causato la paralisi dell'azione politica del PD e l'allontanamento di molti iscritti e simpatizzanti, per cui adesso ci troviamo di fronte ad un circolo privo di forze ed idee, con un numero spropositato di tessere alle quali non corrisponde una reale partecipazione. Infatti, la maggior parte dei tesserati non è mai intervenuta ad un'assemblea e, forse, non si riconosce nemmeno nelle scelte del partito sia a livello locale che nazionale; probabilmente, saranno gli stessi che determineranno la scelta del futuro segretario privilegiando il rapporto personale all'operato politico.
Con le tessere si possono vincere i congressi, ma non si interpretano i bisogni di una Città. Non si radica il partito sul territorio e non si conquista nemmeno il rispetto, l'autorevolezza e il ruolo di guida in una sezione.
Ad oggi, la straordinaria Comunità che per anni ha alimentato l'attività del Pd non esiste più.
Vogliamo capire se a livello locale ci siano le condizioni per ricostruirla, incastonandola su un preciso progetto politico ed amministrativo. Ci discostiamo da questa deriva lassista e personalista e riteniamo che oggi nel PD non vi siano più le condizioni di agibilità politica per svolgere quella militanza a cui siamo stati abituati negli anni passati.
Qualcuno vive la comunità del PD come un intralcio ai suoi personalissimi piani; forse il segretario ha la presunzione di poter decidere il destino di quella comunità in totale solitudine, anche in previsione degli appuntamenti elettorali dei prossimi mesi.
Ma il destino di Molfetta appartiene a tutti noi ed è per questo che non è più tempo di tacere ma è il tempo di denunciare».