Politica
Paola Natalicchio saluta Molfetta: "Fiera di aver avuto l'onore di essere stata il vostro sindaco"
"Mi arrendo alla vecchia politica"
Molfetta - venerdì 20 maggio 2016
10.02
E' ufficiale: Paola Natalicchio non è più il sindaco di Molfetta. Le dimissioni, rassegnate il 30 aprile scorso, non saranno revocate, come affermato da lei stessa fin da subito.
Dopo aver sgombrato il proprio ufficio a Lama Scotella e aver salutato ieri i dipendenti comunali, l'ormai ex sindaco si congeda dalla città lasciando un messaggio su Facebook.
Forte, diretto, d'impatto.
"Io mi arrendo alla vecchia politica che ha deciso di chiudere il nostro laboratorio di onestà e buona amministrazione. Non scappo, come qualcuno spera forte. Fiera di aver avuto l'onore di essere stata il vostro sindaco. Rifarei tutto, dall'inizio. Sono altri, oggi, che devono girare con la maschera in faccia", scrive, lasciando intendere che nell'arco di questi ultimi venti giorni nulla è cambiato per lei rispetto allo scenario che aveva fatto maturare la decisione di rimettere il proprio mandato per la seconda volta in meno di dodici mesi.
Paola Natalicchio ringrazia tanti, dai giovani alle donne "di nuovo protagoniste", fino "ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Molfetta e delle aziende partecipate, con cui abbiamo lottato insieme". Un pensiero anche "ai commercianti incazzati che non abbassano la saracinesca perché credono in questo pezzo di mondo, che fanno sentire ancora il battito del nostro centro città. Agli agricoltori e ai pescatori, storia e futuro insieme, che sanno pensare con le mani e mi hanno aperto la porta del mare e della terra. A chi lavora sul turismo, sulla cultura e sulla bellezza e ha lavorato perché Molfetta diventasse un pezzo della Puglia che tutti inseguono sui cataloghi. A chi pretende una città dei diritti, in cui chi si ama diversamente non deve nascondersi, in cui le fragilità sociali sono non solo accolte ma coinvolte, in cui non esistono periferie urbane e cittadini di serie B. Agli sportivi che si allenano, faticano, liberano energia e talento e sanno cosa vuol dire sudarsi un risultato".
Poi, ancora una stoccata finale.
"Ai semplici, come me. Che non sanno bluffare, non scendono a compromessi e sono tesserati al partito delle persone perbene e della propria coscienza. Volevo dirvi che vi ho saputo accanto sempre e ho sentito sempre, fino in fondo, l'orgoglio di rappresentare questa Molfetta viva, vegeta, ambiziosa e libera. Una Molfetta positiva che non si deve scoraggiare. Non adesso. Ne abbiamo fatta di strada insieme. Voi restate accesi. Non mollate adesso".
Dopo aver sgombrato il proprio ufficio a Lama Scotella e aver salutato ieri i dipendenti comunali, l'ormai ex sindaco si congeda dalla città lasciando un messaggio su Facebook.
Forte, diretto, d'impatto.
"Io mi arrendo alla vecchia politica che ha deciso di chiudere il nostro laboratorio di onestà e buona amministrazione. Non scappo, come qualcuno spera forte. Fiera di aver avuto l'onore di essere stata il vostro sindaco. Rifarei tutto, dall'inizio. Sono altri, oggi, che devono girare con la maschera in faccia", scrive, lasciando intendere che nell'arco di questi ultimi venti giorni nulla è cambiato per lei rispetto allo scenario che aveva fatto maturare la decisione di rimettere il proprio mandato per la seconda volta in meno di dodici mesi.
Paola Natalicchio ringrazia tanti, dai giovani alle donne "di nuovo protagoniste", fino "ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Molfetta e delle aziende partecipate, con cui abbiamo lottato insieme". Un pensiero anche "ai commercianti incazzati che non abbassano la saracinesca perché credono in questo pezzo di mondo, che fanno sentire ancora il battito del nostro centro città. Agli agricoltori e ai pescatori, storia e futuro insieme, che sanno pensare con le mani e mi hanno aperto la porta del mare e della terra. A chi lavora sul turismo, sulla cultura e sulla bellezza e ha lavorato perché Molfetta diventasse un pezzo della Puglia che tutti inseguono sui cataloghi. A chi pretende una città dei diritti, in cui chi si ama diversamente non deve nascondersi, in cui le fragilità sociali sono non solo accolte ma coinvolte, in cui non esistono periferie urbane e cittadini di serie B. Agli sportivi che si allenano, faticano, liberano energia e talento e sanno cosa vuol dire sudarsi un risultato".
Poi, ancora una stoccata finale.
"Ai semplici, come me. Che non sanno bluffare, non scendono a compromessi e sono tesserati al partito delle persone perbene e della propria coscienza. Volevo dirvi che vi ho saputo accanto sempre e ho sentito sempre, fino in fondo, l'orgoglio di rappresentare questa Molfetta viva, vegeta, ambiziosa e libera. Una Molfetta positiva che non si deve scoraggiare. Non adesso. Ne abbiamo fatta di strada insieme. Voi restate accesi. Non mollate adesso".