Politica
Paola Natalicchio: «questa volta mi hanno mollato, ci hanno mollato»
In un’ora di intervento il sindaco ha spiegato le sue ragioni e il lavoro svolto in questi tre anni di mandato
Molfetta - domenica 1 maggio 2016
14.36
E' un sindaco più rilassato quello che si presenta alla città oggi. E' un sindaco combattivo come sempre. Sala consiliare Carnicella delle grandi occasioni per ascoltare le spiegazioni di Paola Natalicchio per la sua scelta di dimettersi.
Un lungo applauso accoglie l'ingresso del sindaco, le sue prime parole indirizzate alla sua maggioranza: «stiamo vivendo da mesi una lezione di sotto politica che ho ascoltato, ho resistito con pazienza, a luglio dell'anno scorso ho deciso di insorgere per la prima volta, poi la bellezza del vostro abbraccio mi ha convinto a ritornare indietro sui miei passi». Nessun ripensamento questa volta, la Natalicchio lo ribadisce più volte nel corso del suo intervento, ed aggiunge anche: «il prossimo sindaco non sarò io, non sono più disponibile».
Il suo "avversario" politico in questo momento non è il centrodestra, a cui non gliela manda a dire per averla definita uno Schettino che abbandona la nave, anzi precisa: «sono loro che hanno lasciato la città schiantata sugli scogli». Ma la sua stessa maggioranza: «è la mia famiglia politica che non mi ha fatto più sentire addosso la fascia tricolore di sindaco, senza la fiducia non si può guidare la macchina. Non sto scappando anche se ho i numeri».
Sempre rivolta alla sua maggioranza, o meglio a chi le ha voltato le spalle, «non si può cambiare il programma presentato durante le elezioni». E precisa: «non sono in guerra con il Pd a livello nazionale ne' con quello di base, e soprattutto non sono in guerra, sono in pace».
Non manca l'attacco diretto ad Annalisa Altomare che a dire del sindaco non si è mai presentata alle riunioni di maggioranza, nonostante da circa due mesi erano richieste le verifiche della stessa.
Nel suo intervento tocca tutti i temi caldi; dall'urbanistica, alla socialità, alla mobilità, all'ecologia, al turismo e rivendica il lavoro fatto nel corso di questi tre anni di vita amministrativa, il ruolo avuto dalle donne e dai giovani nei vari settori, partendo dalla giunta. E' il rammarico di non aver ricevuto parole di stima dalla sua maggioranza, ma solo dalla città.
Poi si sofferma sui provvedimenti di giunta approvati ieri, dal rifacimento delle case popolari di via Leonardo Azzarita e delle palazzine comunali della Madonna dei Martiri, alla manutenzione straordinaria della Fabbrica di San Domenico, al progetto esecutivo del Pirp, dove il comune ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro, alla creazione di piste ciclabili, ai campetti di via Corrado Salvemini, al primo parco giochi anche per diversamente abili che sarà allestito nella villa comunale.
E conclude: «questa volta mi hanno mollato, ci hanno mollato. Sono il tredicesimo che non alza la mano, non è questo il centrosinistra che avevamo promesso alla città».
Al prossimo sindaco consiglia «di essere rigido».
Un lungo applauso accoglie l'ingresso del sindaco, le sue prime parole indirizzate alla sua maggioranza: «stiamo vivendo da mesi una lezione di sotto politica che ho ascoltato, ho resistito con pazienza, a luglio dell'anno scorso ho deciso di insorgere per la prima volta, poi la bellezza del vostro abbraccio mi ha convinto a ritornare indietro sui miei passi». Nessun ripensamento questa volta, la Natalicchio lo ribadisce più volte nel corso del suo intervento, ed aggiunge anche: «il prossimo sindaco non sarò io, non sono più disponibile».
Il suo "avversario" politico in questo momento non è il centrodestra, a cui non gliela manda a dire per averla definita uno Schettino che abbandona la nave, anzi precisa: «sono loro che hanno lasciato la città schiantata sugli scogli». Ma la sua stessa maggioranza: «è la mia famiglia politica che non mi ha fatto più sentire addosso la fascia tricolore di sindaco, senza la fiducia non si può guidare la macchina. Non sto scappando anche se ho i numeri».
Sempre rivolta alla sua maggioranza, o meglio a chi le ha voltato le spalle, «non si può cambiare il programma presentato durante le elezioni». E precisa: «non sono in guerra con il Pd a livello nazionale ne' con quello di base, e soprattutto non sono in guerra, sono in pace».
Non manca l'attacco diretto ad Annalisa Altomare che a dire del sindaco non si è mai presentata alle riunioni di maggioranza, nonostante da circa due mesi erano richieste le verifiche della stessa.
Nel suo intervento tocca tutti i temi caldi; dall'urbanistica, alla socialità, alla mobilità, all'ecologia, al turismo e rivendica il lavoro fatto nel corso di questi tre anni di vita amministrativa, il ruolo avuto dalle donne e dai giovani nei vari settori, partendo dalla giunta. E' il rammarico di non aver ricevuto parole di stima dalla sua maggioranza, ma solo dalla città.
Poi si sofferma sui provvedimenti di giunta approvati ieri, dal rifacimento delle case popolari di via Leonardo Azzarita e delle palazzine comunali della Madonna dei Martiri, alla manutenzione straordinaria della Fabbrica di San Domenico, al progetto esecutivo del Pirp, dove il comune ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro, alla creazione di piste ciclabili, ai campetti di via Corrado Salvemini, al primo parco giochi anche per diversamente abili che sarà allestito nella villa comunale.
E conclude: «questa volta mi hanno mollato, ci hanno mollato. Sono il tredicesimo che non alza la mano, non è questo il centrosinistra che avevamo promesso alla città».
Al prossimo sindaco consiglia «di essere rigido».