Politica
Paola Natalicchio: nessun ripensamento e "no" a una ricandidatura
Il sindaco dimissionario ha confermato la sua volontà di lasciare
Molfetta - lunedì 9 maggio 2016
7.13
Paola Natalicchio non torna sui suoi passi. Il sindaco dimissionario di Molfetta non ritirerà le sue dimissioni. La prima cittadina ha già fatto sapere le sue intenzioni ai suoi più stretti collaboratori e ora aspetta lo scadere dei venti giorni per lasciare Palazzo di Città ai commissari prefettizi: non ci sto più, non ripeteremo la storia dell'anno scorso, ha spiegato ai suoi. Lo scenario non è cambiato e fare passi indietro significherebbe perdere anche la faccia. La possibilità di ritirare le dimissioni per la seconda volta in meno di un anno non è stata mai presa in considerazione, nonostante le attestazioni di solidarietà che le giungono da più parti e nonostante una parte della sinistra stia pensando a una manifestazione di piazza per chiederle di non mollare. La decisione fu presa a fine mese in consiglio comunale e Paola sapeva già che stava bruciando i ponti dietro di sé.
Del resto, non sono bastate a Natalicchio le dichiarazioni pacifiche emerse dall'assemblea cittadina del Partito Democratico di qualche giorno fa. Al di là delle posizioni ufficiali, il sindaco dimissionario ha capito che le lacerazioni all'interno della sua maggioranza sono ormai insanabili e i percorsi politici divergenti. Se Il Partito Democratico sta infatti lavorando ad alleanze allargate e non rinuncia a guardare anche a spezzoni ex centrodestra, sull'altro versante la 37enne giornalista prestata alla politica è stata appena nominata nel gruppo regionale promotore di Sinistra Italiana, il partito di nuova formazione che raccoglie reduci di Rifondazione Comunista, Sel e Pd antirenziani. Del resto, al di là delle parole e al di là dei partiti, ha capito di non avere più i numeri in consiglio comunale sufficienti per navigare verso la fine del mandato in serenità e soprattutto senza compromessi. Ritirare le dimissioni questa volta significherebbe, insomma, cadere in una trappola politica dal momento che dimettersi una terza volta sarebbe pressoché impossibile senza perdere credibilità davanti alla gente.
La riconferma di Piero de Nicolo alla guida del Partito Democratico è stata infine l'ennesima conferma di un clima politico che non è cambiato. E' così che doveva andare, ha detto Paola Natalicchio al suo entourage. Ci avevano già provato loro a farmi cadere, oggi non è cambiato nulla. Non è un caso che i vertici regionali e provinciali del Pd, a cominciare da Michele Emiliano, non si siano prodigati per salvare la barca. Altro motivo di rammarico per la sindaca che ora vuole solo tornare alla sua famiglia e al suo lavoro di scrittrice. Poi si vedrà. Intanto, niente ricandidatura. Paola, dunque, non solo lascia ma non raddoppia nemmeno: al momento esclude anche una sua possibile ricandidatura a livello cittadino. Ora è tempo solo di salutare la città con un bilancio sociale, una sorta di elenco delle cose fatte e non fatte.
Del resto, non sono bastate a Natalicchio le dichiarazioni pacifiche emerse dall'assemblea cittadina del Partito Democratico di qualche giorno fa. Al di là delle posizioni ufficiali, il sindaco dimissionario ha capito che le lacerazioni all'interno della sua maggioranza sono ormai insanabili e i percorsi politici divergenti. Se Il Partito Democratico sta infatti lavorando ad alleanze allargate e non rinuncia a guardare anche a spezzoni ex centrodestra, sull'altro versante la 37enne giornalista prestata alla politica è stata appena nominata nel gruppo regionale promotore di Sinistra Italiana, il partito di nuova formazione che raccoglie reduci di Rifondazione Comunista, Sel e Pd antirenziani. Del resto, al di là delle parole e al di là dei partiti, ha capito di non avere più i numeri in consiglio comunale sufficienti per navigare verso la fine del mandato in serenità e soprattutto senza compromessi. Ritirare le dimissioni questa volta significherebbe, insomma, cadere in una trappola politica dal momento che dimettersi una terza volta sarebbe pressoché impossibile senza perdere credibilità davanti alla gente.
La riconferma di Piero de Nicolo alla guida del Partito Democratico è stata infine l'ennesima conferma di un clima politico che non è cambiato. E' così che doveva andare, ha detto Paola Natalicchio al suo entourage. Ci avevano già provato loro a farmi cadere, oggi non è cambiato nulla. Non è un caso che i vertici regionali e provinciali del Pd, a cominciare da Michele Emiliano, non si siano prodigati per salvare la barca. Altro motivo di rammarico per la sindaca che ora vuole solo tornare alla sua famiglia e al suo lavoro di scrittrice. Poi si vedrà. Intanto, niente ricandidatura. Paola, dunque, non solo lascia ma non raddoppia nemmeno: al momento esclude anche una sua possibile ricandidatura a livello cittadino. Ora è tempo solo di salutare la città con un bilancio sociale, una sorta di elenco delle cose fatte e non fatte.