Politica
Paola Natalicchio a Molfetta e al Sud: «In Europa senza paura»
Ieri la presentazione alla città della candidatura alle elezioni europee
Molfetta - lunedì 29 aprile 2019
È stata Piazza Mazzini a ospitare il primo incontro pubblico a Molfetta di Paola Natalicchio, in qualità di candidata per la lista "La Sinistra" alle prossime elezioni europee.
L'incontro ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di persone tra le quali anche facce e nomi che hanno accompagnato la giornalista nel corso del suo mandato a sindaco di Molfetta, in primis il "suo" vice sindaco Bepi Maralfa e l'ex consigliere comunale Domenico Gagliardi ma anche Cosimo Sallustio di Sinistra Italiana, la dottoressa Silvia Rana ed esponenti delle liste civiche e dell'attivismo che diede un impulso notevolissimo alla vittoria del 2013, come Gabriele Vilardi e Teresa Racanati.
Presente anche Nico Bavaro, segretario di Sinistra Italiana per la quale la Natalicchio è attuale consigliere comunale a Molfetta.
Reduce da incontri con i cittadini tra la Campania e la Calabria, la Natalicchio non si è risparmiata facendo trapelare anche l'emozione di confrontarsi con la sua città per un ruolo così difficile e che mai nessun molfettese ha ricoperto, come, appunto, quello di parlamentare europeo.
Si parte proprio dalla città "perché possiamo e dobbiamo tornare in piazza: questa è una esperienza di squadra", è l'esordio sul palco dal quale passa anche "il senso di colpa" per le dimissioni del 2016, "una cicatrice, un dolore ma non volevo tradire il patto morale con Molfetta e fare la politica con la calcolatrice. Il nostro è stato l'ultimo centrosinistra votabile, è la realtà sotto gli occhi di tutti".
"Andare in Europa per me significa portare Molfetta in Europa e l'Europa a Molfetta perché non sono una che intende scappare, io sono questa", ribadisce la candidata Natalicchio.
Che significa nella pratica?
Lo spiega lei stessa facendo alcuni esempi, come quello sul comparto pesca "per cui avere una molfettese che ha anche un legame famigliare, amministrativo e politico con la marineria significa avvicinare Bruxelles, far sì che Bruxelles metta le tende a Molfetta, venga a capire, a vedere cosa davvero serve per una pesca sostenibile e non soffocata", afferma con veemenza.
La stessa cosa vale per il settore agroalimentare, a partire dai piccoli imprenditori "perché l'Europa deve essere vicina agli imprenditori che scommettono sull'agricoltura sostenibile, sociale" , continua.
E poi le politiche del lavoro "per i giovani e i giovani adulti di questa città, la nostra generazione di penalizzati, sprotetti" con l'esempio del Belgio, della Francia "da copiare con un reddito minimo europeo, non come quello scarabocchiato che come sinistra abbiamo fatto fare ai Cinque Stelle e a Salvini, attraverso un welfare che dobbiamo andare come sinistra a fare in Europa come a Molfetta", continua con gli esempi dei cantieri di servizio, dell'ambulatorio di pediatria in ospedale.
E poi l'inclusione sociale attiva unico mezzo di difesa dalla corruzione e unico mezzo di sostentamento per la legalità.
Infine l'apertura al Partito Democratico, compreso il circolo di Molfetta, "a condizione che ci dia le prove del cambiamento perché io sono per la sinistra del fare, la sinistra del lavoro, la sinistra che risolve i problemi della gente" contro "la famiglia fascista, xenofoba, della paura" di Salvini, Meloni, Berlusconi.
"A noi tocca fare la sinistra che non è quella degli accordi di Renzi con Alfano ed è per questo che non è inutile rimettere insieme i pezzi di quella sinistra che in dieci anni in Puglia ha fatto il meglio", ha ribadito.
"Possiamo tenere aperto un laboratorio Puglia, Molfetta e Bruxelles per fare bene e cose utili, serie, pratiche, progetti per Molfetta e il Mezzogiorno", ha concluso.
L'incontro ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di persone tra le quali anche facce e nomi che hanno accompagnato la giornalista nel corso del suo mandato a sindaco di Molfetta, in primis il "suo" vice sindaco Bepi Maralfa e l'ex consigliere comunale Domenico Gagliardi ma anche Cosimo Sallustio di Sinistra Italiana, la dottoressa Silvia Rana ed esponenti delle liste civiche e dell'attivismo che diede un impulso notevolissimo alla vittoria del 2013, come Gabriele Vilardi e Teresa Racanati.
Presente anche Nico Bavaro, segretario di Sinistra Italiana per la quale la Natalicchio è attuale consigliere comunale a Molfetta.
Reduce da incontri con i cittadini tra la Campania e la Calabria, la Natalicchio non si è risparmiata facendo trapelare anche l'emozione di confrontarsi con la sua città per un ruolo così difficile e che mai nessun molfettese ha ricoperto, come, appunto, quello di parlamentare europeo.
Si parte proprio dalla città "perché possiamo e dobbiamo tornare in piazza: questa è una esperienza di squadra", è l'esordio sul palco dal quale passa anche "il senso di colpa" per le dimissioni del 2016, "una cicatrice, un dolore ma non volevo tradire il patto morale con Molfetta e fare la politica con la calcolatrice. Il nostro è stato l'ultimo centrosinistra votabile, è la realtà sotto gli occhi di tutti".
"Andare in Europa per me significa portare Molfetta in Europa e l'Europa a Molfetta perché non sono una che intende scappare, io sono questa", ribadisce la candidata Natalicchio.
Che significa nella pratica?
Lo spiega lei stessa facendo alcuni esempi, come quello sul comparto pesca "per cui avere una molfettese che ha anche un legame famigliare, amministrativo e politico con la marineria significa avvicinare Bruxelles, far sì che Bruxelles metta le tende a Molfetta, venga a capire, a vedere cosa davvero serve per una pesca sostenibile e non soffocata", afferma con veemenza.
La stessa cosa vale per il settore agroalimentare, a partire dai piccoli imprenditori "perché l'Europa deve essere vicina agli imprenditori che scommettono sull'agricoltura sostenibile, sociale" , continua.
E poi le politiche del lavoro "per i giovani e i giovani adulti di questa città, la nostra generazione di penalizzati, sprotetti" con l'esempio del Belgio, della Francia "da copiare con un reddito minimo europeo, non come quello scarabocchiato che come sinistra abbiamo fatto fare ai Cinque Stelle e a Salvini, attraverso un welfare che dobbiamo andare come sinistra a fare in Europa come a Molfetta", continua con gli esempi dei cantieri di servizio, dell'ambulatorio di pediatria in ospedale.
E poi l'inclusione sociale attiva unico mezzo di difesa dalla corruzione e unico mezzo di sostentamento per la legalità.
Infine l'apertura al Partito Democratico, compreso il circolo di Molfetta, "a condizione che ci dia le prove del cambiamento perché io sono per la sinistra del fare, la sinistra del lavoro, la sinistra che risolve i problemi della gente" contro "la famiglia fascista, xenofoba, della paura" di Salvini, Meloni, Berlusconi.
"A noi tocca fare la sinistra che non è quella degli accordi di Renzi con Alfano ed è per questo che non è inutile rimettere insieme i pezzi di quella sinistra che in dieci anni in Puglia ha fatto il meglio", ha ribadito.
"Possiamo tenere aperto un laboratorio Puglia, Molfetta e Bruxelles per fare bene e cose utili, serie, pratiche, progetti per Molfetta e il Mezzogiorno", ha concluso.