Pace, giustizia, rispetto, uguaglianza
Celebrata anche a Molfetta la giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate
Molfetta - venerdì 4 novembre 2016
23.36
Una intensa celebrazione ha contrassegnato quest'anno il 4 novembre. Per la verità, tre sono stati i momenti che hanno scandito la giornata.
Tutto ha avuto inizio questa mattina in via Domenico Picca. Su iniziativa delle associazioni combattentistiche e d'arma è stato commemorato il capitano Domenico Picca, a cento anni dalla sua scomparsa.
Una corona d'alloro è stata posta a fianco del bassorilievo realizzato da Giulio Cozzoli, che orna dell'abitazione natale del Cap. Domenico Picca, medaglia d'oro al valore militare, mentre una cerimonia, alla quale hanno preso parte le locali autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazioni promotrici e gli studenti dell'I.I.S.S. "Amerigo Vespucci" oltre al generale Giuseppe Picca (nipote del milite).
Don Sergio Vitulano ha benedetto un quadro, raffigurante il Cap. Picca; immagine che dal 28 novembre sarà posta nel museo del Risorgimento in via San Pietro.
Al termine della benedizione è stata data lettura del testamento olografo del Capitano Picca e la motivazione del conferimento della medaglia d'oro.
Il Commissario straordinario Mauro Passerotti ha sottolineato l'importanza della memoria e della presenza dei giovani oltre ad evidenziare come questa giornata richiami al rispetto della legalità, delle Istituzioni e dei diritti di tutti.
Da piazza Domenico Picca si è, poi, snodato il corteo – preceduto dal Complesso Bandistico Santa Cecilia Città di Molfetta – che ha raggiunto piazza Vittorio Emanuele. Qui al corteo si è unito il Gonfalone della Città, dando inizio al momento propriamente istituzionale delle celebrazioni.
Il corteo, infatti, ha raggiunto la chiesa Cattedrale per prendere parte alla celebrazione eucaristica officiata dal parroco don Vito Bufi.
Nell'omelia, il sacerdote ha richiamato i grandi valori della pace, della giustizia, della salvaguardia del creato, della difesa della patria e della dignità di ogni uomo e di ogni donna. Immancabile il riferimento alle "guerre" (in senso metaforico) che oggi coinvolgono direttamente i militari: l'accoglienza dei migranti e l'emergenza del terremoto.
La lettura della "preghiera del caduto" ha concluso la celebrazione.
Il corteo ha ripreso il cammino per recarsi a rendere omaggio, con la deposizione di una corona d'alloro, al Monumento ai Caduti nella villa comunale, dove sono giunte diverse scolaresche degli istituti comprensivi cittadini.
Nel suo intervento il Commissario Passerotti ha elogiato le Forze Armate, impegnate negli scenari delle missioni di pace ma anche nel supporto ai terremotati. Ha nuovamente sottolineato l'importanza della memoria «intesa come storia del nostro Paese e della nostra Democrazia…».
«Applauso al nostro Presidente della Repubblica Mattarella – ha proseguito il Commissario straordinario – che esprime l'Unità Nazionale e i valori della Costituzione… e sono quelli della pace, della giustizia, dell'uguaglianza, del rispetto e dell'aiuto alle fasce più deboli, anche dell'autonomia dei Comuni ma non esiste autonomia dei Comuni senza controlli… ai valori dell'istruzione».
Un'ultima nota. Tra le bandiere e i labari presenti una, in particolare, attirava l'attenzione: quella del '15-'18.
Tutto ha avuto inizio questa mattina in via Domenico Picca. Su iniziativa delle associazioni combattentistiche e d'arma è stato commemorato il capitano Domenico Picca, a cento anni dalla sua scomparsa.
Una corona d'alloro è stata posta a fianco del bassorilievo realizzato da Giulio Cozzoli, che orna dell'abitazione natale del Cap. Domenico Picca, medaglia d'oro al valore militare, mentre una cerimonia, alla quale hanno preso parte le locali autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazioni promotrici e gli studenti dell'I.I.S.S. "Amerigo Vespucci" oltre al generale Giuseppe Picca (nipote del milite).
Don Sergio Vitulano ha benedetto un quadro, raffigurante il Cap. Picca; immagine che dal 28 novembre sarà posta nel museo del Risorgimento in via San Pietro.
Al termine della benedizione è stata data lettura del testamento olografo del Capitano Picca e la motivazione del conferimento della medaglia d'oro.
Il Commissario straordinario Mauro Passerotti ha sottolineato l'importanza della memoria e della presenza dei giovani oltre ad evidenziare come questa giornata richiami al rispetto della legalità, delle Istituzioni e dei diritti di tutti.
Da piazza Domenico Picca si è, poi, snodato il corteo – preceduto dal Complesso Bandistico Santa Cecilia Città di Molfetta – che ha raggiunto piazza Vittorio Emanuele. Qui al corteo si è unito il Gonfalone della Città, dando inizio al momento propriamente istituzionale delle celebrazioni.
Il corteo, infatti, ha raggiunto la chiesa Cattedrale per prendere parte alla celebrazione eucaristica officiata dal parroco don Vito Bufi.
Nell'omelia, il sacerdote ha richiamato i grandi valori della pace, della giustizia, della salvaguardia del creato, della difesa della patria e della dignità di ogni uomo e di ogni donna. Immancabile il riferimento alle "guerre" (in senso metaforico) che oggi coinvolgono direttamente i militari: l'accoglienza dei migranti e l'emergenza del terremoto.
La lettura della "preghiera del caduto" ha concluso la celebrazione.
Il corteo ha ripreso il cammino per recarsi a rendere omaggio, con la deposizione di una corona d'alloro, al Monumento ai Caduti nella villa comunale, dove sono giunte diverse scolaresche degli istituti comprensivi cittadini.
Nel suo intervento il Commissario Passerotti ha elogiato le Forze Armate, impegnate negli scenari delle missioni di pace ma anche nel supporto ai terremotati. Ha nuovamente sottolineato l'importanza della memoria «intesa come storia del nostro Paese e della nostra Democrazia…».
«Applauso al nostro Presidente della Repubblica Mattarella – ha proseguito il Commissario straordinario – che esprime l'Unità Nazionale e i valori della Costituzione… e sono quelli della pace, della giustizia, dell'uguaglianza, del rispetto e dell'aiuto alle fasce più deboli, anche dell'autonomia dei Comuni ma non esiste autonomia dei Comuni senza controlli… ai valori dell'istruzione».
Un'ultima nota. Tra le bandiere e i labari presenti una, in particolare, attirava l'attenzione: quella del '15-'18.