"Out of Bounds Film Festival" presso la Cittadella degli Artisti di Molfetta
Un bilancio dell'11^ edizione dell'evento: 14 sono stati i premi e le menzioni assegnati ai registi
Molfetta - lunedì 23 dicembre 2024
Si è concluso il primo segmento del festival "Out of Bounds", organizzato dall'IISS Mons. Antonio Bello con il Gruppo Farfa in collaborazione con Sinossi Film presso la Cittadella degli Artisti, che ha ospitato in due intense giornate, ricche di incontri e dibattiti, le ultime proiezioni di questo 2024. Il progetto, realizzato nell'ambito di CIPS, del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, ha visto coinvolti diversi studenti del Professionale Servizi Culturali e dello Spettacolo e del Tecnologico Grafica e Comunicazione, molti dei quali impegnati nel festival nell'ambito delle attività di PCTO.
Per questa undicesima edizione tra i 786 cortometraggi iscritti, nazionali e internazionali, sono stati selezionati molti film brevi italiani, facendo una scelta di prossimità, anche per l'ottima qualità delle idee e una spiccata perizia formale e stilistica che stupisce, soprattutto in relazione alla giovanissima età della maggior parte degli autori.
Ben 14 sono stati i premi e le menzioni assegnati ai registi. Vince come migliore cortometraggio "Un respiro parziale ma intero" di Lorenzo Spinelli, già vincitore al Festival di Torino, che crea "un'opera cinematografica unica nel suo genere, che fonde in modo originale il documentario con la poesia. Il film è un commovente ritratto di Patrizia Cavalli, una delle più grandi poetesse italiane contemporanee, raccontata attraverso gli occhi di chi l'ha amata e ammirata". Come nella motivazione: "Lorenzo Spinelli mostra una grande maestria narrativa nel costruire un film che è al tempo stesso un omaggio e un addio. [...] Il film è un inno alla vita e alla bellezza della poesia, ma è anche una riflessione sulla fragilità dell'esistenza e sull'importanza di lasciare un segno indelebile nel mondo".
Il premio per il migliore cortometraggio internazionale, già vincitore all'80a Mostra del Cinema di Venezia è "A short trip" del regista albanese Erenik Beqiri, che "colpisce per la sua forza narrativa e la sua capacità di affrontare un tema complesso e attuale come l'immigrazione e la ricerca di una vita migliore".
Ad affrontare il tema dell'immigrazione è anche il migliore documentario "L'Altro mondo" di Lucio De Candia, presente in sala con uno dei protagonisti Kader Diabate: il documentario "è un viaggio emozionante e profondamente umano che ci conduce in un piccolo paese del Sud Italia, dove l'incontro tra culture diverse ha dato vita a una comunità vibrante e solidale".
Un'importante menzione d'onore va anche a Guido Galante per "La lixeira", documentario che ci parla dell'Africa e della discarica di Maputo, riportando la testimonianza di suo fratello che in Mozambico ha deciso di stabilirsi, regalandoci l'immagine di un grande esempio di vita vissuta per gli altri.
Migliore film italiano è invece S62 di Niccolò Biressi, "un gioiello di scrittura e regia, un esempio di come si possa raccontare molto con poco, utilizzando un linguaggio cinematografico essenziale e raffinato".
Così come scrive sui social il direttore artistico e responsabile del progetto Domenico de Ceglia: "Il cinema italiano ha un futuro, così come l' "Out of Bounds Film Festival" che nasce per promuovere la cultura della Settima Arte e il linguaggio del Cinema nelle nuove generazioni".
Il premio per il migliore cortometraggio di scuola nazionale va a "Phantom" di Gabriele Manzoni, studente del Centro Sperimentale di cinematografia di Roma, per il migliore lavoro di scuola internazionale a "Lecciones de Natación para Novatos" del messicano Fer Álvarez León, studente della Universidad Autónoma de Aguascalientes, molto apprezzato dagli studenti in sala.
La migliore sceneggiatura è di "T.I.N.A." di Marco Mazzone, il migliore soggetto, premiato con una menzione d'onore, è di "Buttati!" di Manuel Calisti.
Come ogni anno sono stati assegnati anche dei riconoscimenti speciali come il Premio Carlo Cafiero e il Premio Disability Portrayal, consegnati dopo un interessante dialogo dei protagonisti e degli autori con gli studenti, rispettivamente a "Animalist" di Fabrizio Pastore e "Medea" di Giuseppe Arcieri.
Altre menzioni a "Portare fuori la spazzatura"di Nicolò Tempesta, "Listen" di Andrea De Fronzo e "Il silenzio uccide!" di Irene Magnani, selezionato anche tra i cortometraggi della Sezione speciale del Festival, dedicata alla questione di genere e al Cinema femminile plurale, le cui proiezioni partiranno a gennaio per concludersi a maggio, con la fine del progetto.
Come ogni anno, "Out of Bounds" ci dice che il cinema è intrattenimento, ma anche cultura, stimolo per la riflessione, occasione di incontro e scambio.
Per questa undicesima edizione tra i 786 cortometraggi iscritti, nazionali e internazionali, sono stati selezionati molti film brevi italiani, facendo una scelta di prossimità, anche per l'ottima qualità delle idee e una spiccata perizia formale e stilistica che stupisce, soprattutto in relazione alla giovanissima età della maggior parte degli autori.
Ben 14 sono stati i premi e le menzioni assegnati ai registi. Vince come migliore cortometraggio "Un respiro parziale ma intero" di Lorenzo Spinelli, già vincitore al Festival di Torino, che crea "un'opera cinematografica unica nel suo genere, che fonde in modo originale il documentario con la poesia. Il film è un commovente ritratto di Patrizia Cavalli, una delle più grandi poetesse italiane contemporanee, raccontata attraverso gli occhi di chi l'ha amata e ammirata". Come nella motivazione: "Lorenzo Spinelli mostra una grande maestria narrativa nel costruire un film che è al tempo stesso un omaggio e un addio. [...] Il film è un inno alla vita e alla bellezza della poesia, ma è anche una riflessione sulla fragilità dell'esistenza e sull'importanza di lasciare un segno indelebile nel mondo".
Il premio per il migliore cortometraggio internazionale, già vincitore all'80a Mostra del Cinema di Venezia è "A short trip" del regista albanese Erenik Beqiri, che "colpisce per la sua forza narrativa e la sua capacità di affrontare un tema complesso e attuale come l'immigrazione e la ricerca di una vita migliore".
Ad affrontare il tema dell'immigrazione è anche il migliore documentario "L'Altro mondo" di Lucio De Candia, presente in sala con uno dei protagonisti Kader Diabate: il documentario "è un viaggio emozionante e profondamente umano che ci conduce in un piccolo paese del Sud Italia, dove l'incontro tra culture diverse ha dato vita a una comunità vibrante e solidale".
Un'importante menzione d'onore va anche a Guido Galante per "La lixeira", documentario che ci parla dell'Africa e della discarica di Maputo, riportando la testimonianza di suo fratello che in Mozambico ha deciso di stabilirsi, regalandoci l'immagine di un grande esempio di vita vissuta per gli altri.
Migliore film italiano è invece S62 di Niccolò Biressi, "un gioiello di scrittura e regia, un esempio di come si possa raccontare molto con poco, utilizzando un linguaggio cinematografico essenziale e raffinato".
Così come scrive sui social il direttore artistico e responsabile del progetto Domenico de Ceglia: "Il cinema italiano ha un futuro, così come l' "Out of Bounds Film Festival" che nasce per promuovere la cultura della Settima Arte e il linguaggio del Cinema nelle nuove generazioni".
Il premio per il migliore cortometraggio di scuola nazionale va a "Phantom" di Gabriele Manzoni, studente del Centro Sperimentale di cinematografia di Roma, per il migliore lavoro di scuola internazionale a "Lecciones de Natación para Novatos" del messicano Fer Álvarez León, studente della Universidad Autónoma de Aguascalientes, molto apprezzato dagli studenti in sala.
La migliore sceneggiatura è di "T.I.N.A." di Marco Mazzone, il migliore soggetto, premiato con una menzione d'onore, è di "Buttati!" di Manuel Calisti.
Come ogni anno sono stati assegnati anche dei riconoscimenti speciali come il Premio Carlo Cafiero e il Premio Disability Portrayal, consegnati dopo un interessante dialogo dei protagonisti e degli autori con gli studenti, rispettivamente a "Animalist" di Fabrizio Pastore e "Medea" di Giuseppe Arcieri.
Altre menzioni a "Portare fuori la spazzatura"di Nicolò Tempesta, "Listen" di Andrea De Fronzo e "Il silenzio uccide!" di Irene Magnani, selezionato anche tra i cortometraggi della Sezione speciale del Festival, dedicata alla questione di genere e al Cinema femminile plurale, le cui proiezioni partiranno a gennaio per concludersi a maggio, con la fine del progetto.
Come ogni anno, "Out of Bounds" ci dice che il cinema è intrattenimento, ma anche cultura, stimolo per la riflessione, occasione di incontro e scambio.