Vita di città
Ostinata passione
La condizione della donna “raccontata” in teatro
Molfetta - domenica 18 maggio 2014
7.59
E' stata capace di una grande operazione culturale e teatrale Marianna de Pinto, anima dell'Associazione culturale Malalingua, che ha portato in scena presso l'Ospedaletto dei Crociati lo spettacolo "Ostinata passione".
Il lavoro teatrale, frutto di una accurata ed originale elaborazione, rientra nella Rassegna "Altrove", che ha visto gli attori recitare in altri teatri e spazi, al di fuori del consueto luogo deputato in Via Catacombe, a Molfetta.
Lo spettacolo è ispirato a "Con Ostinata Passione. Il cinema documentario di Cecilia Mangini", prima donna documentarista italiana, scritto Gianluca Sciannameo, presente in sala che a fine della rappresentazione ha illustrato al pubblico la storia e l'evoluzione del documentario.
Nella rappresentazione le immagini e i testi dei documentari di Cecilia Mangini e di suo marito Lino del Fra e i versi di Pasolini si mescolano a racconti di donne vissute in quel tempo, sospese tra il ricordo famigliare e la vera memoria storica.
Infatti la de Pinto cambia spesso registro, anche nel modo di parlare, usando espressioni dialettali per rendere meglio l'idea e far calare il pubblico in questa realtà indietro nel tempo. Domina il palcoscenico, esprime tutta la forza delle donne, interpreta la storia di tante donne senza nome e volto, narra l'evoluzione di un'epoca e dei suoi costumi, rielaborando materiale storico e documentario.
Si passa dal vissuto, dai problemi familiare, dalle ristrettezze economiche, dall' arrivo della televisione, dai problemi di amore, ai grandi temi del lavoro, del voto alle donne, della guerra e del loro impegno, dal cambiamento di costumi al divorzio. La supervisione artistica di questo lavoro che passa dal pubblico al privato è stata curata da Marco Grossi che ha saputo cucire le diverse parti dello spettacolo, che si è avvalso solo dei filmati e di una sedia come scenografia. A conclusione Gianluca Sciannameo ha raccontato aneddoti legati a questa grande donna pugliese, nata nel 1927, alla sua forza e passione, al suo genio artistico che ultimamente sta avendo un grande revival.
Il lavoro teatrale, frutto di una accurata ed originale elaborazione, rientra nella Rassegna "Altrove", che ha visto gli attori recitare in altri teatri e spazi, al di fuori del consueto luogo deputato in Via Catacombe, a Molfetta.
Lo spettacolo è ispirato a "Con Ostinata Passione. Il cinema documentario di Cecilia Mangini", prima donna documentarista italiana, scritto Gianluca Sciannameo, presente in sala che a fine della rappresentazione ha illustrato al pubblico la storia e l'evoluzione del documentario.
Nella rappresentazione le immagini e i testi dei documentari di Cecilia Mangini e di suo marito Lino del Fra e i versi di Pasolini si mescolano a racconti di donne vissute in quel tempo, sospese tra il ricordo famigliare e la vera memoria storica.
Infatti la de Pinto cambia spesso registro, anche nel modo di parlare, usando espressioni dialettali per rendere meglio l'idea e far calare il pubblico in questa realtà indietro nel tempo. Domina il palcoscenico, esprime tutta la forza delle donne, interpreta la storia di tante donne senza nome e volto, narra l'evoluzione di un'epoca e dei suoi costumi, rielaborando materiale storico e documentario.
Si passa dal vissuto, dai problemi familiare, dalle ristrettezze economiche, dall' arrivo della televisione, dai problemi di amore, ai grandi temi del lavoro, del voto alle donne, della guerra e del loro impegno, dal cambiamento di costumi al divorzio. La supervisione artistica di questo lavoro che passa dal pubblico al privato è stata curata da Marco Grossi che ha saputo cucire le diverse parti dello spettacolo, che si è avvalso solo dei filmati e di una sedia come scenografia. A conclusione Gianluca Sciannameo ha raccontato aneddoti legati a questa grande donna pugliese, nata nel 1927, alla sua forza e passione, al suo genio artistico che ultimamente sta avendo un grande revival.