Sanità
Ospedale consortile piano Marshall della sanità pugliese
Molfetta, Bisceglie e Terlizzi insieme per creare un comitato permanente
Molfetta - sabato 12 marzo 2016
9.29
L'ospedale consortile potrebbe essere una soluzione per la sanità pugliese, ne sono certi il senatore Antonio Azzollini, i dottori Tommaso Fontana, Luigi Roselli e Stanislao Caputo, il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, e i consiglieri regionali Andrea Caroppo e Mimmo Damascelli, lo hanno dichiarato ieri durante l'incontro "La Regione Puglia "dimentica" l'ospedale del Nord barese".
Se pur assente anche il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, è favorevole a questa iniziativa. Infatti, le città di Molfetta, Bisceglie e Terlizzi hanno già incominciato a lavorare dal novembre 2011 in questa direzione con un atto sottoscritto anche dai sindaci di Bitonto, Giovinazzo, Palo del Colle, Ruvo e Corato, in cui si concorda l'opportunità di creare un nuovo ospedale territoriale consortile progettato su criteri di modernità ed economicità.
Introducendo la serata il senatore Azzollini spiega, inoltre, che «non si tratta solo di un no al piano di riordino, ma è soprattutto una proposta innovativa che disegna il futuro della sanità regionale». La proposta del senatore è quella di creare una struttura, un comitato, a carattere permanente che «porti avanti questo progetto dell'ospedale consortile perché la sanità si sviluppi in maniera diversa in Puglia».
Al dottor Tommaso Fontana il compito di fare una disamina ad ampio raggio sul perché ci troviamo in questa situazione sanitaria, dove si tagliano i posti usando uno scudo ideologico l'inappropriatezza delle prestazioni, che non è certamente un'affermazione scientifica ma ideologica che si basa su concetti economico-politici.
Il taglio dei posti letto non è legata ad un principio di miglioramento delle cure o di maggiore efficienza, ma è legata solo alla non possibilità di mantenere i posti letto, traducendo in parole povere mancano i soldi. E poi facendo riferimento al Decreto ministeriale 70, i presenti si domandano «come può un ospedale raggiungere il pareggio di bilancio, quindi l'ospedale consortile- potrebbe essere per il dottor Fontana- il piano Marshall della sanità pugliese».
Tutti i presenti sono dell'idea che l'ospedale consortile è una proposta alternativa di una sanità che sia adeguata ai tempi. Come costruirlo? Si può pensare a finanziamenti pubblici e privati. Ma soprattutto deve essere una struttura che si preoccupi della sicurezza dei pazienti, molti sono quelli che non si curano più.
Inoltre, i relatori hanno fatto rilevare che la sanità non è un costo ma è un importante indotto, perché gli ospedali producono salute e se i tempi di degenza si sono notevolmente abbassati questo è grazie alla ricerca scientifica, che non deve essere trascurata.
In conclusione, tutti concordi nel ritenere che occorre creare una struttura moderna, efficace ed efficiente con le esigenze del territorio e ribadiscono che la sanità non ha colori politici ma nasce però da scelte politiche.
Se pur assente anche il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, è favorevole a questa iniziativa. Infatti, le città di Molfetta, Bisceglie e Terlizzi hanno già incominciato a lavorare dal novembre 2011 in questa direzione con un atto sottoscritto anche dai sindaci di Bitonto, Giovinazzo, Palo del Colle, Ruvo e Corato, in cui si concorda l'opportunità di creare un nuovo ospedale territoriale consortile progettato su criteri di modernità ed economicità.
Introducendo la serata il senatore Azzollini spiega, inoltre, che «non si tratta solo di un no al piano di riordino, ma è soprattutto una proposta innovativa che disegna il futuro della sanità regionale». La proposta del senatore è quella di creare una struttura, un comitato, a carattere permanente che «porti avanti questo progetto dell'ospedale consortile perché la sanità si sviluppi in maniera diversa in Puglia».
Al dottor Tommaso Fontana il compito di fare una disamina ad ampio raggio sul perché ci troviamo in questa situazione sanitaria, dove si tagliano i posti usando uno scudo ideologico l'inappropriatezza delle prestazioni, che non è certamente un'affermazione scientifica ma ideologica che si basa su concetti economico-politici.
Il taglio dei posti letto non è legata ad un principio di miglioramento delle cure o di maggiore efficienza, ma è legata solo alla non possibilità di mantenere i posti letto, traducendo in parole povere mancano i soldi. E poi facendo riferimento al Decreto ministeriale 70, i presenti si domandano «come può un ospedale raggiungere il pareggio di bilancio, quindi l'ospedale consortile- potrebbe essere per il dottor Fontana- il piano Marshall della sanità pugliese».
Tutti i presenti sono dell'idea che l'ospedale consortile è una proposta alternativa di una sanità che sia adeguata ai tempi. Come costruirlo? Si può pensare a finanziamenti pubblici e privati. Ma soprattutto deve essere una struttura che si preoccupi della sicurezza dei pazienti, molti sono quelli che non si curano più.
Inoltre, i relatori hanno fatto rilevare che la sanità non è un costo ma è un importante indotto, perché gli ospedali producono salute e se i tempi di degenza si sono notevolmente abbassati questo è grazie alla ricerca scientifica, che non deve essere trascurata.
In conclusione, tutti concordi nel ritenere che occorre creare una struttura moderna, efficace ed efficiente con le esigenze del territorio e ribadiscono che la sanità non ha colori politici ma nasce però da scelte politiche.