Cronaca
Ordigno sul cofano di un'Alfa Romeo Giulietta. Individuato l'autore
È stato ripreso dalle telecamere e denunciato in stato di libertà dai Carabinieri della locale Compagnia
Molfetta - domenica 3 febbraio 2019
12.11
L'ombra del racket? L'incubo delle estorsioni? Il ritorno degli anni bui? Niente di tutto questo, almeno nell'episodio di via San Francesco d'Assisi, dove il 14 gennaio scorso, esplose un ordigno che mandò in frantumi il vano anteriore di un'Alfa Romeo Giulietta.
Un ordigno che, di sicuro, fece deflagrare soprattutto un'ampia discussione, nel solco di altri episodi avvenuti a Molfetta. Questa volta, però, tutto si può ascrivere a qualcosa di molto più banale, sebbene non meno inquietante, almeno dal punto di vista sociologico: il petardo, quel pomeriggio, sarebbe stato collocato dopo dissidi emersi con la vittima (un molfettese, di professione autotrasportatore, ndr) per futili motivi, ascrivibili alla sfera personale.
L'autore del gesto è un uomo del posto, individuato dai Carabinieri della locale Compagnia. Gli investigatori del Nucleo Operativo, già nel corso dei primi riscontri, hanno raccolto elementi importanti sia sulla dinamica del fatto, sia sul numero degli autori. Gli approfondimenti investigativi, poi, hanno permesso di ottenere importanti indizi su due persone (l'autore del gesto ed il suo complice, ndr) sulle quali sono stati avviati accertamenti.
L'analisi delle varie telecamere di videosorveglianza della zona hanno permesso di ottenere alcune certezze: dalle immagini registrate si vede un uomo che dopo essere sceso da uno scooter con in mano l'ordigno lo ha lasciato sul cofano dell'auto. Lo scooter, condotto da un complice, si è poi allontanato e pochi istanti più tardi una potente esplosione ha mandato in frantumi il vano anteriore dell'Alfa Romeo Giuletta e le vetrate delle abitazioni circostanti.
Le ipotesi degli inquirenti sono state accolte dalla Procura della Repubblica di Trani, secondo cui, il gesto era da ricondurre a dissidi, a contrasti di natura privata con la vittima. L'uomo è stato così denunciato a piede libero per danneggiamento aggravato e per detenzione e porto di materiale esplodente.
Un ordigno che, di sicuro, fece deflagrare soprattutto un'ampia discussione, nel solco di altri episodi avvenuti a Molfetta. Questa volta, però, tutto si può ascrivere a qualcosa di molto più banale, sebbene non meno inquietante, almeno dal punto di vista sociologico: il petardo, quel pomeriggio, sarebbe stato collocato dopo dissidi emersi con la vittima (un molfettese, di professione autotrasportatore, ndr) per futili motivi, ascrivibili alla sfera personale.
L'autore del gesto è un uomo del posto, individuato dai Carabinieri della locale Compagnia. Gli investigatori del Nucleo Operativo, già nel corso dei primi riscontri, hanno raccolto elementi importanti sia sulla dinamica del fatto, sia sul numero degli autori. Gli approfondimenti investigativi, poi, hanno permesso di ottenere importanti indizi su due persone (l'autore del gesto ed il suo complice, ndr) sulle quali sono stati avviati accertamenti.
L'analisi delle varie telecamere di videosorveglianza della zona hanno permesso di ottenere alcune certezze: dalle immagini registrate si vede un uomo che dopo essere sceso da uno scooter con in mano l'ordigno lo ha lasciato sul cofano dell'auto. Lo scooter, condotto da un complice, si è poi allontanato e pochi istanti più tardi una potente esplosione ha mandato in frantumi il vano anteriore dell'Alfa Romeo Giuletta e le vetrate delle abitazioni circostanti.
Le ipotesi degli inquirenti sono state accolte dalla Procura della Repubblica di Trani, secondo cui, il gesto era da ricondurre a dissidi, a contrasti di natura privata con la vittima. L'uomo è stato così denunciato a piede libero per danneggiamento aggravato e per detenzione e porto di materiale esplodente.