Cronaca
Operazione "Zemra", il Riesame annulla l'arresto di un 55enne di Molfetta
L'uomo, difeso dagli avvocati Salvemini e Germinario, è tornato in libertà. La palla passa ora alla Procura della Repubblica
Molfetta - lunedì 4 luglio 2022
10.00
Il Tribunale del Riesame di Bari ha annullato gli arresti domiciliari per A.F., 55enne residente a Molfetta, arrestato l'8 giugno scorso dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Bari nell'ambito dell'indagine "Zemra" sul fenomeno del traffico di stupefacenti dall'Albania alla Puglia. L'uomo è già tornato in libertà.
È stato accolto, dunque, il ricorso presentato dai legali Michele Salvemini e Giuseppe Germinario, che avevano chiesto l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare. L'uomo, ristretto ai domiciliari per 7 capi d'imputazione, era stato arrestato insieme ad altre 10 persone al termine di un'attività investigativa, sviluppata sull'asse Cerignola-Bisceglie-Bari-Oria, relativamente agli ingenti quantitativi di droga, l'approvvigionamento, il trasporto, la custodia, il trasporto ed i destinatari.
Gli indagati, nei 32 capi di imputazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, sono a vario titolo accusati dei reati di associazione a delinquere dedita al narcotraffico, produzione e cessione, fra il sequestro di due piantagioni con oltre 8mila piante di marijuana e varie cessioni, relative a 140 chilogrammi di hashish, 113 di marjuana e 500 grammi di cocaina, nonché in relazione alla detenzione e alla ricettazione di due pistole calibro 9, poi sequestrate, con matricola abrasa.
Il 55enne era finito ai domiciliari, con 4 italiani e 6 albanesi alcuni dei quali avevano spostato la produzione dello stupefacente dall'Albania in Italia. Dal 30 giugno, però, è tornato in libertà. Spetterà alla Procura valutare l'opportunità di proseguire l'azione penale nei suoi confronti, ovvero chiederne la definitiva archiviazione.
È stato accolto, dunque, il ricorso presentato dai legali Michele Salvemini e Giuseppe Germinario, che avevano chiesto l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare. L'uomo, ristretto ai domiciliari per 7 capi d'imputazione, era stato arrestato insieme ad altre 10 persone al termine di un'attività investigativa, sviluppata sull'asse Cerignola-Bisceglie-Bari-Oria, relativamente agli ingenti quantitativi di droga, l'approvvigionamento, il trasporto, la custodia, il trasporto ed i destinatari.
Gli indagati, nei 32 capi di imputazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, sono a vario titolo accusati dei reati di associazione a delinquere dedita al narcotraffico, produzione e cessione, fra il sequestro di due piantagioni con oltre 8mila piante di marijuana e varie cessioni, relative a 140 chilogrammi di hashish, 113 di marjuana e 500 grammi di cocaina, nonché in relazione alla detenzione e alla ricettazione di due pistole calibro 9, poi sequestrate, con matricola abrasa.
Il 55enne era finito ai domiciliari, con 4 italiani e 6 albanesi alcuni dei quali avevano spostato la produzione dello stupefacente dall'Albania in Italia. Dal 30 giugno, però, è tornato in libertà. Spetterà alla Procura valutare l'opportunità di proseguire l'azione penale nei suoi confronti, ovvero chiederne la definitiva archiviazione.