Politica
Scelta a quattro. Dalle primarie il nome del candidato sindaco?
Al via il casting in attesa del'Assemblea degli iscritti
Molfetta - giovedì 23 febbraio 2017
Operazione rilancio. Gli elettori cercano alternative. Riconoscibili. E, quindi, votabili. La rivoluzione politica che si sta consumando nella frastornata democrazia del Partito Democratico, benché ancora non compiuta, mette in discussione anche il disegno delle grandi coalizioni. Matrimoni di interesse fra il vecchio centrodestra e il vecchio centrosinistra, che hanno puntellato il sistema istituzionale nei momenti di crisi ma che non coinvincono più. Perché sono durati troppo, finendo per rappresentare uno dei segnali di declino del sistema dei partiti tradizionali.
Le grandi coalizioni hanno infatti mortificato la ricerca di un'alternativa al partito. E quindi l'alternativa è stata trovata altrove. Fuori dal matrimonio. Nel Partito democratico è partita la caccia a una nuova classe di leader. Una sorta di casting progressista. Basta con l'idea dell'uomo solo al comando e con un gruppo di fedelissimi perennemente allineati. Da qui la necessità di facce più o meno nuove. Una rivoluzione vera o presunta? L'annunciata unità post direttivo potrebbe avere soprattutto un significato mediatico. Senza considerare le inevitabili resistenze delle vecchie correnti, poco disposte a farsi da parte. E poi, dove pescare i nuovi dirigenti? Si farà ricorso all'Assemblea degli iscritti in cui il peso delle tessere potrebbe farsi sentire.
Nei retroscena del Circolo di C.so Margherita la lista dei nomi individuati non esclude colpi di scena.
In queste ore spicca il nome del quarantenne Roberto la Grasta, già consigliere comunale dem. L'avvocato, ritornato secondo i ben informati nella cerchia dell'ex segretario Piero de Nicolo, sembra in pole position quale nome spendibile per la candidatura a Primo Cittadino. Una personalità direttamente riconducibile ai dem ma che avrebbe il vantaggio di allargare il consenso, ampliando il campo del centrosinistra. Nell'ultima settimana è salita alla ribalta mediatica Annalisa Altomare, ex democristiana, orientata a candidarsi a destra o a sinistra? L'accordo con il senatore Azzollini da più direzioni è dato per concluso ma la candidatura nell'area di sinistra riapre inaspettatamente i giochi seppure la dottoressa dell'invito ad «abdicare alle casacche» ne sta facendo un vero e proprio cavallo di battaglia.
Pietro Capurso, invece, sarebbe il candidato di bandiera del Partito Democratico, considerato quindi fedele alla causa dem. Ma è solo un rumor; mentre Nicola Piergiovanni, già da tempo aveva annunciato che, in caso di primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, lui avrebbe risposto presente. Ora i passaggi per lui potrebbero diventare due: primarie interne al Pd e poi primarie di coalizione. In attesa di individuare il nome giusto, la ricerca prosegue.
Non è da escludere, tuttavia, che il segretario Antonio di Gioia avvii (già nella giornata di oggi) dei colloqui personali con la Grasta, Altomare, Capurso e Piergiovanni con l'obiettivo di sfoltire la rosa e scegliere un solo nome su cui puntare.
Le grandi coalizioni hanno infatti mortificato la ricerca di un'alternativa al partito. E quindi l'alternativa è stata trovata altrove. Fuori dal matrimonio. Nel Partito democratico è partita la caccia a una nuova classe di leader. Una sorta di casting progressista. Basta con l'idea dell'uomo solo al comando e con un gruppo di fedelissimi perennemente allineati. Da qui la necessità di facce più o meno nuove. Una rivoluzione vera o presunta? L'annunciata unità post direttivo potrebbe avere soprattutto un significato mediatico. Senza considerare le inevitabili resistenze delle vecchie correnti, poco disposte a farsi da parte. E poi, dove pescare i nuovi dirigenti? Si farà ricorso all'Assemblea degli iscritti in cui il peso delle tessere potrebbe farsi sentire.
Nei retroscena del Circolo di C.so Margherita la lista dei nomi individuati non esclude colpi di scena.
In queste ore spicca il nome del quarantenne Roberto la Grasta, già consigliere comunale dem. L'avvocato, ritornato secondo i ben informati nella cerchia dell'ex segretario Piero de Nicolo, sembra in pole position quale nome spendibile per la candidatura a Primo Cittadino. Una personalità direttamente riconducibile ai dem ma che avrebbe il vantaggio di allargare il consenso, ampliando il campo del centrosinistra. Nell'ultima settimana è salita alla ribalta mediatica Annalisa Altomare, ex democristiana, orientata a candidarsi a destra o a sinistra? L'accordo con il senatore Azzollini da più direzioni è dato per concluso ma la candidatura nell'area di sinistra riapre inaspettatamente i giochi seppure la dottoressa dell'invito ad «abdicare alle casacche» ne sta facendo un vero e proprio cavallo di battaglia.
Pietro Capurso, invece, sarebbe il candidato di bandiera del Partito Democratico, considerato quindi fedele alla causa dem. Ma è solo un rumor; mentre Nicola Piergiovanni, già da tempo aveva annunciato che, in caso di primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, lui avrebbe risposto presente. Ora i passaggi per lui potrebbero diventare due: primarie interne al Pd e poi primarie di coalizione. In attesa di individuare il nome giusto, la ricerca prosegue.
Non è da escludere, tuttavia, che il segretario Antonio di Gioia avvii (già nella giornata di oggi) dei colloqui personali con la Grasta, Altomare, Capurso e Piergiovanni con l'obiettivo di sfoltire la rosa e scegliere un solo nome su cui puntare.