Cronaca
Operazione "Ghostbusters", svolti gli interrogatori: presentate due istanze di scarcerazione
Attesa la decisione del gip di Trani sul caso dei due molfettesi, zio e nipote, che provvedevano a ricettare sul mercato nero la merce rubata
Molfetta - sabato 28 settembre 2019
I molfettesi Francesco Grosso e Peter De Bari, zio e nipote, presunti appartenenti ad una associazione per delinquere finalizzata ai furti in appartamento, sono comparsi ieri, nell'aula bunker del carcere di Trani, davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Caserta per gli interrogatori di garanzia.
«I miei assistiti hanno risposto alle domande del giudice - fa sapere l'avvocato difensore, Maurizio Masellis -, cercando di chiarire la loro posizione processuale: entrambi sono imputati del reato di ricettazione e non anche del reato, più grave, di associazione per delinquere finalizzata ai furti in appartamento con l'ausilio di chiavi riprodotte grazie a foto che venivano scattate ad ignari e malcapitati soggetti incontrati per strada oppure in locali pubblici».
Secondo le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Trani, infatti, dopo il furto nelle case, la refurtiva sarebbe stata ceduta proprio ai due molfettesi coinvolti, Francesco Grosso, di 44 anni, o a Peter De Bari, di 27 anni, per la successiva ricettazione. Entrambi avrebbero pagato in soldi contanti, effettuando lo scambio a bordo di un'autovettura. Le indagini hanno consentito di accertare, al momento, responsabilità in capo alla banda di 8 furti consumati.
La difesa di entrambi si affida adesso al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani: «Ho depositato, per i miei assistiti, le richieste di scarcerazione», aggiunge Maurizio Masellis. Il parere e le successive determinazioni del gip Maria Grazia Caserta sono attese nelle prossime ore.
«I miei assistiti hanno risposto alle domande del giudice - fa sapere l'avvocato difensore, Maurizio Masellis -, cercando di chiarire la loro posizione processuale: entrambi sono imputati del reato di ricettazione e non anche del reato, più grave, di associazione per delinquere finalizzata ai furti in appartamento con l'ausilio di chiavi riprodotte grazie a foto che venivano scattate ad ignari e malcapitati soggetti incontrati per strada oppure in locali pubblici».
Secondo le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Trani, infatti, dopo il furto nelle case, la refurtiva sarebbe stata ceduta proprio ai due molfettesi coinvolti, Francesco Grosso, di 44 anni, o a Peter De Bari, di 27 anni, per la successiva ricettazione. Entrambi avrebbero pagato in soldi contanti, effettuando lo scambio a bordo di un'autovettura. Le indagini hanno consentito di accertare, al momento, responsabilità in capo alla banda di 8 furti consumati.
La difesa di entrambi si affida adesso al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani: «Ho depositato, per i miei assistiti, le richieste di scarcerazione», aggiunge Maurizio Masellis. Il parere e le successive determinazioni del gip Maria Grazia Caserta sono attese nelle prossime ore.