Cronaca
Omicidio Parisi: agli arresti domiciliari Sergio Farinola per motivi di salute
Il 47enne ha lasciato il penitenziario di Bari: secondo il Tribunale di Sorveglianza le sue «condizioni sono incompatibili»
Molfetta - giovedì 30 marzo 2023
10.54
Condizioni di salute incompatibili con il regime carcerario: con questa motivazione, Sergio Farinola, 47 anni, residente a Molfetta, condannato in via definitiva per essere stato l'autore dell'omicidio premeditato del 47enne Corrado Parisi, ucciso con due colpi di pistola il 7 luglio 2019, ha lasciato la casa di reclusione di Bari.
L'uomo, condannato anche dalla Corte d'Assise d'Appello di Bari, che però ha ridotto da 22 anni a 14 anni e 6 mesi la condanna inflitta in primo grado dalla Corte d'Assise di Trani, ha ottenuto gli arresti domiciliari, della durata di un anno, per motivi di salute. L'omicida, infatti, il 23 marzo scorso, ha lasciato il penitenziario di Bari dove era detenuto dallo scorso 28 gennaio, quando i Carabinieri eseguirono un ordine di carcerazione conseguente alla sentenza divenuta ormai definitiva.
Il Tribunale di Sorveglianza, però, ha accolto la richiesta depositata dal suo avvocato, Daniela Castelluzzo, che ha evidenziato come il suo assistito sia affetto da una patologia incompatibile con il regime carcerario, peraltro certificata dal dirigente sanitario di Trani, dove il 47enne era stato rinchiuso prima di essere portato a Bari. L'uomo è dunque tornato a Molfetta, dove era titolare del bar New Meeting Cafè di via Capotorti, che la vittima frequentava per giocare alle slot machine.
Il titolare avrebbe aspettato Parisi sulla porta d'ingresso, impugnando una pistola e, dopo un litigio, avrebbe sparato almeno tre colpi. Il movente del delitto, come dichiarato da Farinola, sarebbe stato legato al presunto comportamento di Parisi, il quale «pretendeva la restituzione del denaro che perdeva ai vari videopoker».
L'uomo, condannato anche dalla Corte d'Assise d'Appello di Bari, che però ha ridotto da 22 anni a 14 anni e 6 mesi la condanna inflitta in primo grado dalla Corte d'Assise di Trani, ha ottenuto gli arresti domiciliari, della durata di un anno, per motivi di salute. L'omicida, infatti, il 23 marzo scorso, ha lasciato il penitenziario di Bari dove era detenuto dallo scorso 28 gennaio, quando i Carabinieri eseguirono un ordine di carcerazione conseguente alla sentenza divenuta ormai definitiva.
Il Tribunale di Sorveglianza, però, ha accolto la richiesta depositata dal suo avvocato, Daniela Castelluzzo, che ha evidenziato come il suo assistito sia affetto da una patologia incompatibile con il regime carcerario, peraltro certificata dal dirigente sanitario di Trani, dove il 47enne era stato rinchiuso prima di essere portato a Bari. L'uomo è dunque tornato a Molfetta, dove era titolare del bar New Meeting Cafè di via Capotorti, che la vittima frequentava per giocare alle slot machine.
Il titolare avrebbe aspettato Parisi sulla porta d'ingresso, impugnando una pistola e, dopo un litigio, avrebbe sparato almeno tre colpi. Il movente del delitto, come dichiarato da Farinola, sarebbe stato legato al presunto comportamento di Parisi, il quale «pretendeva la restituzione del denaro che perdeva ai vari videopoker».