Cronaca
Omicidio di Vincenza Saracino: si stringe il cerchio attorno al killer
Prende piede l'ipotesi di una trappola mortale. Indicazioni dal suo cellulare
Molfetta - martedì 23 luglio 2024
Proseguono senza interruzioni le indagini che mirano a individuare l'assassino di Vincenza Saracino, la 50enne originaria di Molfetta trovata morta sgozzata il 2 luglio in un casolare diroccato nei pressi di Preganziol, in provincia di Treviso.
Il movente resta resta da chiarire, ma gli inquirenti sembrano avere ristretto il campo d'indagine. "Non vogliamo dare alcun vantaggio agli eventuali sospettati", ha detto il procuratore capo di Treviso Marco Martani chiedendo riservatezza. Le indagini sono comunque concentrate sulla rete di conoscenti della donna e su chi frequentava il sexy shop, una tipologia di negozi con una clientela abituale e numericamente circoscritta.
Vincenza è spartita di martedì dopo il lavoro in uno dei cinque sexy shop del marito. È stato proprio lui, preoccupato per l'insolito ritardo della donna, ad allertare le forze dell'ordine. Il corpo è stato trovato all'interno di un vecchio stabile industriale dismesso, a volte luogo scelto da senzatetto per il pernottamento, non lontano dalla casa dove la donna viveva con marito e figlia. A poca distanza c'era la bicicletta elettrica di Vincenza, che non aveva la patente.
Gli inquirenti hanno cercato di ricostruire le abitudini della vittima, la cerchia di conoscenze e gli ultimi spostamenti. Sappiamo che alle 18:15 di martedì Vincenza si è fermata al bar per comprare le sigarette, un pacchetto di Marlboro light. Una sosta veloce, prima di sparire nel nulla. L'ipotesi è che Vincenza conoscesse il suo assassino. Forse si erano anche dati appuntamento e questo spiegherebbe la deviazione rispetto al percorso lavoro-casa.
Sembra certo, per la profondità dei fendenti trovati sul suo corpo, che l'autore dell'omicidio sia un uomo. Adesso importanti risposte potrebbero arrivare dall'esame del dna trovato sotto le unghie della donna. Altrettanto importante potrebbe essere l'analisi del telefonino della 50enne.
Il movente resta resta da chiarire, ma gli inquirenti sembrano avere ristretto il campo d'indagine. "Non vogliamo dare alcun vantaggio agli eventuali sospettati", ha detto il procuratore capo di Treviso Marco Martani chiedendo riservatezza. Le indagini sono comunque concentrate sulla rete di conoscenti della donna e su chi frequentava il sexy shop, una tipologia di negozi con una clientela abituale e numericamente circoscritta.
Vincenza è spartita di martedì dopo il lavoro in uno dei cinque sexy shop del marito. È stato proprio lui, preoccupato per l'insolito ritardo della donna, ad allertare le forze dell'ordine. Il corpo è stato trovato all'interno di un vecchio stabile industriale dismesso, a volte luogo scelto da senzatetto per il pernottamento, non lontano dalla casa dove la donna viveva con marito e figlia. A poca distanza c'era la bicicletta elettrica di Vincenza, che non aveva la patente.
Gli inquirenti hanno cercato di ricostruire le abitudini della vittima, la cerchia di conoscenze e gli ultimi spostamenti. Sappiamo che alle 18:15 di martedì Vincenza si è fermata al bar per comprare le sigarette, un pacchetto di Marlboro light. Una sosta veloce, prima di sparire nel nulla. L'ipotesi è che Vincenza conoscesse il suo assassino. Forse si erano anche dati appuntamento e questo spiegherebbe la deviazione rispetto al percorso lavoro-casa.
Sembra certo, per la profondità dei fendenti trovati sul suo corpo, che l'autore dell'omicidio sia un uomo. Adesso importanti risposte potrebbero arrivare dall'esame del dna trovato sotto le unghie della donna. Altrettanto importante potrebbe essere l'analisi del telefonino della 50enne.