Cronaca
Omicidio Andriani, c'è un indiziato: è un 44enne
Sospettato del delitto, un incensurato di Molfetta. È in stato di fermo
Molfetta - domenica 27 novembre 2016
22.34
L'uomo accusato di aver ucciso Antonio Andriani, pregiudicato di 54 anni, nel portone di casa sua, al civico n. 5/A di via Martiri di via Fani, ha 44 anni e risiede a Molfetta. È stato fermato dai Carabinieri della locale Compagnia ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto al termine di un interrogatorio fiume durato oltre 8 ore.
La vittima era in pigiama e questo fa credere che sia sceso di casa per incontrare qualcuno che conosceva. Tra i due, però, qualcosa è andato storto. Il 54enne ha tentato la fuga, ma è stato raggiunto nel portone e colpito con un colpo di pistola che gli ha perforato la guancia e si è conficcato nella testa. Subito soccorso, è stato condotto al Policlinico di Bari, dove nella notte ha subito un delicato intervento chirurgico, ma non ce l'ha fatta.
Il presunto assassino è un 44enne finora sconosciuto agli schedari delle forze dell'ordine. Probabilmente non voleva neanche ucciderlo, pensava di averlo solo ferito. Quale il movente dell'omicidio ancora non è chiaro. I militari, diretti dal capitano Vito Ingrosso e coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani Giovanni Lucio Vaira, non si sbilanciano e parlano di «motivi futili».
Forse una vecchia ruggine tra i due, un conto da saldare.
La vittima era in pigiama e questo fa credere che sia sceso di casa per incontrare qualcuno che conosceva. Tra i due, però, qualcosa è andato storto. Il 54enne ha tentato la fuga, ma è stato raggiunto nel portone e colpito con un colpo di pistola che gli ha perforato la guancia e si è conficcato nella testa. Subito soccorso, è stato condotto al Policlinico di Bari, dove nella notte ha subito un delicato intervento chirurgico, ma non ce l'ha fatta.
Il presunto assassino è un 44enne finora sconosciuto agli schedari delle forze dell'ordine. Probabilmente non voleva neanche ucciderlo, pensava di averlo solo ferito. Quale il movente dell'omicidio ancora non è chiaro. I militari, diretti dal capitano Vito Ingrosso e coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani Giovanni Lucio Vaira, non si sbilanciano e parlano di «motivi futili».
Forse una vecchia ruggine tra i due, un conto da saldare.