Cronaca
Omicidio al Bahia, fermato il presunto killer: l'obiettivo era Palermiti
Durante l'agguato, il fermato, il 21enne Michele Lavopa, avrebbe impugnato la pistola che aveva con sé e avrebbe sparato sette proiettili
Molfetta - lunedì 23 settembre 2024
21.55
Un 21enne del quartiere San Paolo di Bari, Michele Lavopa, è stato fermato dai Carabinieri per l'omicidio di Antonia Lopez, la 19enne uccisa nel Bahia Beach di Molfetta nel corso di agguato. Il giovane barese, già noto, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, poiché ritenuto il materiale esecutore dell'omicidio.
Il bersaglio del killer - secondo le prime indagini - era un amico della ragazza, il 20enne barese rampollo del clan del rione Japigia del capoluogo pugliese Eugenio Palermiti. Il giovane, figlio di Gianni e nipote omonimo de «U 'Nonn», considerato con il grado di «nona» l'altro boss di Japigia alla pari di Savino Parisi, è rimasto ferito assieme ad altre tre persone: si tratta del 20enne Francesco Crudele, autista di Palermiti, di un 21enne e di un 26enne, tutti provenienti dal rione Japigia.
Durante l'agguato, il 21enne - accusato di omicidio e portato nel carcere di Bari - avrebbe impugnato la pistola che aveva con sé e avrebbe sparato sette proiettili. Uno ha colpito alla spalla la Lopez, recidendole l'aorta. L'ipotesi è quella di un regolamento di conti tra clan mafiosi rivali. Proprio Palermiti, nei giorni scorsi, forte della sua esuberanza e della voglia di dimostrare chi fosse, avrebbe tentato di intimidire qualcuno in un quartiere dove la presenza dei Palermiti non è tollerata.
Per fare questo avrebbe utilizzato metodi mafiosi, degni di un boss. E nella notte fra sabato e domenica, a Molfetta, ci sarebbe stata la risposta dei rivali, tutt'altro che intimiditi, con un gesto che ha portato alla morte della ragazza che lo accompagnava, al ferimento dello stesso rampollo, del suo autista e di altri due amici.
Il bersaglio del killer - secondo le prime indagini - era un amico della ragazza, il 20enne barese rampollo del clan del rione Japigia del capoluogo pugliese Eugenio Palermiti. Il giovane, figlio di Gianni e nipote omonimo de «U 'Nonn», considerato con il grado di «nona» l'altro boss di Japigia alla pari di Savino Parisi, è rimasto ferito assieme ad altre tre persone: si tratta del 20enne Francesco Crudele, autista di Palermiti, di un 21enne e di un 26enne, tutti provenienti dal rione Japigia.
Durante l'agguato, il 21enne - accusato di omicidio e portato nel carcere di Bari - avrebbe impugnato la pistola che aveva con sé e avrebbe sparato sette proiettili. Uno ha colpito alla spalla la Lopez, recidendole l'aorta. L'ipotesi è quella di un regolamento di conti tra clan mafiosi rivali. Proprio Palermiti, nei giorni scorsi, forte della sua esuberanza e della voglia di dimostrare chi fosse, avrebbe tentato di intimidire qualcuno in un quartiere dove la presenza dei Palermiti non è tollerata.
Per fare questo avrebbe utilizzato metodi mafiosi, degni di un boss. E nella notte fra sabato e domenica, a Molfetta, ci sarebbe stata la risposta dei rivali, tutt'altro che intimiditi, con un gesto che ha portato alla morte della ragazza che lo accompagnava, al ferimento dello stesso rampollo, del suo autista e di altri due amici.