Cronaca
Omicidio a Molfetta, le dichiarazioni del vescovo: «Sconcerto e dolore»
Le sue parole: «Non è possibile che un diverbio possa annientare una vita umana»
Molfetta - sabato 17 febbraio 2024
1.15
Circa l'omicidio avvenuto Molfetta, dove un uomo, nel corso di un litigio le cui motivazioni sono ancora in fase di accertamento, ha ucciso un giovane di soli 23 anni, Dario de Gennaro, il vescovo Domenico Cornacchia ha inteso rilasciare la seguente dichiarazione:
"Sconcerto e dolore per questo evento di brutale violenza. È la prima reazione che sentiamo tutti nel nostro cuore. Non doveva accadere! Non è possibile che un diverbio, un malinteso, un contrasto possano annientare una vita umana".
"Questo evento scuote profondamente le fondamenta della nostra comunità, gettando un'ombra di dolore e tristezza su tutti noi. All'inizio della Santa Quaresima, al Signore, chiediamo la forza del perdono e, per l'intera Città di Molfetta, il coraggio di esercitarsi nella misericordia e nella pacifica tolleranza. Aiutiamo i nostri giovani nel cammino del rispetto di tutti, anche del nemico e nella costruzione di un mondo in cui la vita umana sia rispettata e valorizzata".
"Che il Signore possa avvolgere con il Suo amore coloro che piangono la perdita della giovane vittima, offrendo loro conforto e forza per affrontare il difficile cammino che si troveranno ad affrontare. "Beati coloro che piangono, perché saranno consolati" (Matteo 5,4). Che queste parole ci ricordino che, anche dentro l'esperienza della sofferenza e della morte, c'è la promessa divina di consolazione per coloro che portano il peso della perdita di un essere umano".
"Sconcerto e dolore per questo evento di brutale violenza. È la prima reazione che sentiamo tutti nel nostro cuore. Non doveva accadere! Non è possibile che un diverbio, un malinteso, un contrasto possano annientare una vita umana".
"Questo evento scuote profondamente le fondamenta della nostra comunità, gettando un'ombra di dolore e tristezza su tutti noi. All'inizio della Santa Quaresima, al Signore, chiediamo la forza del perdono e, per l'intera Città di Molfetta, il coraggio di esercitarsi nella misericordia e nella pacifica tolleranza. Aiutiamo i nostri giovani nel cammino del rispetto di tutti, anche del nemico e nella costruzione di un mondo in cui la vita umana sia rispettata e valorizzata".
"Che il Signore possa avvolgere con il Suo amore coloro che piangono la perdita della giovane vittima, offrendo loro conforto e forza per affrontare il difficile cammino che si troveranno ad affrontare. "Beati coloro che piangono, perché saranno consolati" (Matteo 5,4). Che queste parole ci ricordino che, anche dentro l'esperienza della sofferenza e della morte, c'è la promessa divina di consolazione per coloro che portano il peso della perdita di un essere umano".