Politica
Olivicoltori a rischio collasso
Patimo (Pd): La bozza di decreto sulla politica agricola comune contiene scelte che appaiono sbilanciate
Molfetta - mercoledì 23 luglio 2014
8.20
«Se la bozza di decreto che riguarda il primo pilastro della PAC (Politica Agricola Comune) non cambierà, molti agricoltori della nostra città saranno costretti ad abbandonare i campi, aggravando anche a Molfetta un fenomeno già in atto da tempo e assestando un colpo ferale ad un comparto economico in gravissima crisi».
E' un grido di allarme quello lanciato da Saverio Patimo, consigliere comunale del Partito Democratico e Vice Presidente del Consiglio Comunale, da sempre attento alle tematiche che riguardano l'agricoltura.
«Rivolgo un appello - continua Patimo - a tutti i livelli istituzionali, a partire dalla Regione, perché si adoperino per rivedere e correggere alcune scelte in questa materia che penalizzano pesantemente l'olivicoltura pugliese che, al contrario, andrebbe valorizzata al meglio dal momento che rappresenta il fiore all'occhiello del nostro made in Italy nel mondo, ben sapendo quanto sono apprezzate le nostre eccellenze eno-gastronomiche anche al di fuori dei confini nazionali. La bozza di decreto sulla PAC, invece, contiene scelte che appaiono nuovamente sbilanciate in maniera forte a favore delle realtà produttive del Nord, agevolando soprattutto il settore zootecnico o le zone dove l'olio viene semplicemente imbottigliato, e penalizzando l'agricoltura reale che resiste soprattutto nelle province di Bari, Bat e Foggia, dove si coltivano le olive».
E' un grido di allarme quello lanciato da Saverio Patimo, consigliere comunale del Partito Democratico e Vice Presidente del Consiglio Comunale, da sempre attento alle tematiche che riguardano l'agricoltura.
«Rivolgo un appello - continua Patimo - a tutti i livelli istituzionali, a partire dalla Regione, perché si adoperino per rivedere e correggere alcune scelte in questa materia che penalizzano pesantemente l'olivicoltura pugliese che, al contrario, andrebbe valorizzata al meglio dal momento che rappresenta il fiore all'occhiello del nostro made in Italy nel mondo, ben sapendo quanto sono apprezzate le nostre eccellenze eno-gastronomiche anche al di fuori dei confini nazionali. La bozza di decreto sulla PAC, invece, contiene scelte che appaiono nuovamente sbilanciate in maniera forte a favore delle realtà produttive del Nord, agevolando soprattutto il settore zootecnico o le zone dove l'olio viene semplicemente imbottigliato, e penalizzando l'agricoltura reale che resiste soprattutto nelle province di Bari, Bat e Foggia, dove si coltivano le olive».