Politica
“Officine Molfetta” presenta la sua lista
Il movimento, pro Minvervini, vuole essere il trait d’union fra le liste civiche e il partito del Pd
Molfetta - mercoledì 24 maggio 2017
14.32
«"Officine Molfetta" è una libera associazione di impegno civico di uomini e donne che vogliono dare il meglio di sé per il bene della città». E' stata presentata così la lista di "Officine Molfetta", durante un pubblico incontro tenutosi ieri nella sede del movimento in via Bari, 92, che vuole anche essere all'interno della coalizione che sostiene Tommaso Minvervini «il trait d'union fra le liste civiche e il partito del Pd».
L'associazione, come la definisce il suo ideatore Pasquale Mancini, ha la visione della città come un'officina, un posto dove si produce e ci si sporca le mani, che collima con la visione di città che il candidato sindaco Tommaso Minervini sta portando avanti.
La presentazione delle liste è anche l'occasione per un confronto franco e diretto sulle criticità e sulle possibili soluzioni.
Socialità, sport e marketing territoriale i punti cardine di "Officine Molfetta", è lo stesso candidato sindaco ad affermare che «perché ci sia una vera ripresa della città occorre metter in moto l'economia, attraverso gli investimenti, puntando sui fondi europei, regionali, dell'area metropolitane e dei privati».
Per Minervini altro punto nodale è la riorganizzazione della macchina comunale e paracomunale. Propone in questa occasione la possibilità di creare dei distretti urbani del commercio, non dimenticando gli anziani, i bambini e gli ammalati «perché la città è di tutti».
E prosegue: «occorre concretismo, la città prima di tutto, quello che stiamo facendo è unire pezzi di città, stiamo mettendo insieme la città reale. Bisogna iniziare una fase nuova, con una ricucitura all'interno e con un'apertura di collegamenti virtuali verso l'esterno. Dobbiamo far pace con la Magistratura, con le Istituzioni, con le Istituzioni sanitarie di questa città, con le forze armate, con le forze di polizia, con la Città metropolitana, con la Regione, con il Governo perché le nostre attività non possono essere chiuse in ghetti, ma aprirsi alle potenzialità che vengono offerte».
Nel corso della serata a domanda precisa sulla possibilità di spostare il mercato settimanale, il candidato sindaco risponde che nel suo programma è previsto lo spostamento nella zona di via don Tonino Bello.
Prima dell'incontro abbiamo chiesto a Pasquale Mancini, della sua scelta di fare un passo indietro come candidato sindaco ed ha risposto: «per due motivi: uno professionale e personale, l'altro prettamente politico perché andare da solo in questo momento è dare una chance al candidato di centrodestra. Molfetta in questo momento ha bisogno di andare senza ali, senza estremismi, perché tanti anni di muro contro muro hanno lacerato il tessuto sociale di Molfetta, ora occorre il pragmatismo, bisogna fare le cose reali per questa città».
L'associazione, come la definisce il suo ideatore Pasquale Mancini, ha la visione della città come un'officina, un posto dove si produce e ci si sporca le mani, che collima con la visione di città che il candidato sindaco Tommaso Minervini sta portando avanti.
La presentazione delle liste è anche l'occasione per un confronto franco e diretto sulle criticità e sulle possibili soluzioni.
Socialità, sport e marketing territoriale i punti cardine di "Officine Molfetta", è lo stesso candidato sindaco ad affermare che «perché ci sia una vera ripresa della città occorre metter in moto l'economia, attraverso gli investimenti, puntando sui fondi europei, regionali, dell'area metropolitane e dei privati».
Per Minervini altro punto nodale è la riorganizzazione della macchina comunale e paracomunale. Propone in questa occasione la possibilità di creare dei distretti urbani del commercio, non dimenticando gli anziani, i bambini e gli ammalati «perché la città è di tutti».
E prosegue: «occorre concretismo, la città prima di tutto, quello che stiamo facendo è unire pezzi di città, stiamo mettendo insieme la città reale. Bisogna iniziare una fase nuova, con una ricucitura all'interno e con un'apertura di collegamenti virtuali verso l'esterno. Dobbiamo far pace con la Magistratura, con le Istituzioni, con le Istituzioni sanitarie di questa città, con le forze armate, con le forze di polizia, con la Città metropolitana, con la Regione, con il Governo perché le nostre attività non possono essere chiuse in ghetti, ma aprirsi alle potenzialità che vengono offerte».
Nel corso della serata a domanda precisa sulla possibilità di spostare il mercato settimanale, il candidato sindaco risponde che nel suo programma è previsto lo spostamento nella zona di via don Tonino Bello.
Prima dell'incontro abbiamo chiesto a Pasquale Mancini, della sua scelta di fare un passo indietro come candidato sindaco ed ha risposto: «per due motivi: uno professionale e personale, l'altro prettamente politico perché andare da solo in questo momento è dare una chance al candidato di centrodestra. Molfetta in questo momento ha bisogno di andare senza ali, senza estremismi, perché tanti anni di muro contro muro hanno lacerato il tessuto sociale di Molfetta, ora occorre il pragmatismo, bisogna fare le cose reali per questa città».