Politica
Officine Molfetta apre la sua sede in via Baccarini
Obiettivo: la continuità con quanto detto in campagna elettorale e l’attuale attività amministrativa
Molfetta - lunedì 19 marzo 2018
Inaugurata ieri mattina la sede di "Officine Molfetta", ubicata in via Baccarini, 46, proprio nel cuore della città, alla presenza del sindaco Tommaso Minervini e dei vertici della lista civica.
Il direttivo del Movimento è costituito da: Angelo Bisceglie, Nico De Leonibus, Andrea Caruso, Menica De Gennaro, Damiano Favuzzi.
L'apertura della sede segna per il movimento molfettese un passo importante, «un progetto iniziato quasi per gioco- come ha detto il segretario Angelo Bisceglie- che sta prendendo sempre più corpo e consistenza all'interno della città».
Un posto fisico per incontrarsi, ma soprattutto per incontrare i cittadini. Un posto dove mettere in cantiere progetti, infatti il passo successivo che il movimento intende portare avanti è la realizzazione di officine tematiche.
Il consigliere comunale, Antonio Ancona, puntualizza «siamo l'unica lista delle civiche ad aver aperto una sede, questo per dare un segnale alla città di continuità del nostro lavoro anche al di là del periodo elettorale, di una forza che ha voglia di lavorare e di collaborare con l'amministrazione».
Gli fa eco l'assessore Pasquale Mancini: «siamo una forza di responsabilità». Soffermandosi sul tema sicurezza annuncia che «Molfetta sarà la città pilota per il Pit 2».
E con ironia regala al sindaco un sacchetto di attrezzi, rigorosamente di cioccolato, «incominciando dai cacciaviti per rimettere a posto i gangli di questa amministrazione, le pinze e le tenaglie per poter riprendere per capelli tutte quelle situazioni anomale trovate, e a poco a poco unto in maniera corretta qualche cardine che non funzionava per rimettere in moto tutto il meccanismo».
Il Sindaco già in campagna elettorale l'aveva definita «una lista gioiosa e positiva», che per il primo cittadino «sono le qualità migliori per fare politica». Non manca di ricordare che «la città prima di noi era in una fase di disaggregazione terrificante e di attività sociali amministrative ed economiche stantie e ferme, che hanno prodotto danni economici e sociali rilevanti per questa città, uno per tutti il debito di 13 milioni di euro che stiamo ripagando».
Importante per il sindaco è la creazione delle condizioni per crescere come comunità, quella che lui definisce comunità di destino, ossia quella comunità di intenti che permette di raggiungere obiettivi per il bene della città. E parlando della sua coalizione dice: «siamo diversi, abbiamo visioni diverse, ma abbiamo saputo rompere gli schemi». Ed aggiunge: «in questo quadro di ricostruzione, e lo stiamo vedendo anche a livello nazionale, le forze politiche che non sanno costruire alleanze e relazioni per obiettivi che vanno oltre se stessi, non vanno da nessuna parte; perché per raggiungere un obiettivo occorre condividere».
Afferma, inoltre, ritornando all'attività sin qui svolta dalla sua amministrazione: «l'80% del lavoro è stato fatto, anche se non è ancora visibile», preannuncia che dopo la visita del Santo Padre, intende raccontare alla città quello che ha trovato e quello che è stato fatto. Non ultimo lo sblocco del porto e per l'esodo dei giovani il primo cittadino ha le idee chiare «deve essere recuperato non solo attraverso l'iniziativa privata, ma anche attraverso massicci investimenti di opere pubbliche che noi ci accingiamo a fare».
Conclude il suo intervento riprendendo un frase di Beniamino Finocchiaro: «la funzione del politico deve essere di capire il giorno prima quello che accadrà il giorno dopo».
Importante per tutti i presenti la costruzione, la formazione di una nuova classe dirigente competente e capace.
Il direttivo del Movimento è costituito da: Angelo Bisceglie, Nico De Leonibus, Andrea Caruso, Menica De Gennaro, Damiano Favuzzi.
L'apertura della sede segna per il movimento molfettese un passo importante, «un progetto iniziato quasi per gioco- come ha detto il segretario Angelo Bisceglie- che sta prendendo sempre più corpo e consistenza all'interno della città».
Un posto fisico per incontrarsi, ma soprattutto per incontrare i cittadini. Un posto dove mettere in cantiere progetti, infatti il passo successivo che il movimento intende portare avanti è la realizzazione di officine tematiche.
Il consigliere comunale, Antonio Ancona, puntualizza «siamo l'unica lista delle civiche ad aver aperto una sede, questo per dare un segnale alla città di continuità del nostro lavoro anche al di là del periodo elettorale, di una forza che ha voglia di lavorare e di collaborare con l'amministrazione».
Gli fa eco l'assessore Pasquale Mancini: «siamo una forza di responsabilità». Soffermandosi sul tema sicurezza annuncia che «Molfetta sarà la città pilota per il Pit 2».
E con ironia regala al sindaco un sacchetto di attrezzi, rigorosamente di cioccolato, «incominciando dai cacciaviti per rimettere a posto i gangli di questa amministrazione, le pinze e le tenaglie per poter riprendere per capelli tutte quelle situazioni anomale trovate, e a poco a poco unto in maniera corretta qualche cardine che non funzionava per rimettere in moto tutto il meccanismo».
Il Sindaco già in campagna elettorale l'aveva definita «una lista gioiosa e positiva», che per il primo cittadino «sono le qualità migliori per fare politica». Non manca di ricordare che «la città prima di noi era in una fase di disaggregazione terrificante e di attività sociali amministrative ed economiche stantie e ferme, che hanno prodotto danni economici e sociali rilevanti per questa città, uno per tutti il debito di 13 milioni di euro che stiamo ripagando».
Importante per il sindaco è la creazione delle condizioni per crescere come comunità, quella che lui definisce comunità di destino, ossia quella comunità di intenti che permette di raggiungere obiettivi per il bene della città. E parlando della sua coalizione dice: «siamo diversi, abbiamo visioni diverse, ma abbiamo saputo rompere gli schemi». Ed aggiunge: «in questo quadro di ricostruzione, e lo stiamo vedendo anche a livello nazionale, le forze politiche che non sanno costruire alleanze e relazioni per obiettivi che vanno oltre se stessi, non vanno da nessuna parte; perché per raggiungere un obiettivo occorre condividere».
Afferma, inoltre, ritornando all'attività sin qui svolta dalla sua amministrazione: «l'80% del lavoro è stato fatto, anche se non è ancora visibile», preannuncia che dopo la visita del Santo Padre, intende raccontare alla città quello che ha trovato e quello che è stato fatto. Non ultimo lo sblocco del porto e per l'esodo dei giovani il primo cittadino ha le idee chiare «deve essere recuperato non solo attraverso l'iniziativa privata, ma anche attraverso massicci investimenti di opere pubbliche che noi ci accingiamo a fare».
Conclude il suo intervento riprendendo un frase di Beniamino Finocchiaro: «la funzione del politico deve essere di capire il giorno prima quello che accadrà il giorno dopo».
Importante per tutti i presenti la costruzione, la formazione di una nuova classe dirigente competente e capace.