Il "Porto fantasma" di Molfetta: ne parla la RAI
L'approfondimento è andato in onda nello Speciale nazionale Mezzogiorno ed al TG3
Molfetta - mercoledì 22 novembre 2017
Torna a tenere banco la questione "nuovo porto" con la RAI che ha realizzato un servizio, intitolato il "Porto fantasma", completamente dedicato all'infrastruttura ferma da tempo ed andato in onda sabato scorso presso lo Speciale Mezzogiorno, in visione nazionale e nel TG3 regionale di ieri.
Una infrastruttura dipinta purtroppo nella sua stasi, nonostante l'enorme mole di denaro pubblico speso per essa, circa 171 milioni di euro, a cui ha fatto eco la breve intervista del giornalista Vito Giannullo al sindaco Minervini che conferma l'impegno di voler dare una soluzione all'ormai annoso problema porto.
Poi il passaggio sulle vicende giudiziarie e l'inchiesta con il senatore Azzollini, che non ha voluto commentare il servizio, e dei numerosi flussi economici che sono giunti per il porto. La parola è stata poi data a Gianni Porta, consigliere comunale di Rifondazione Comunista che ha rimarcato la difficoltà di portare in porto, è il caso di dirlo, la nuova infrastruttura.
Infine una, triste, panoramica sullo stato dei lavori con pezzi del nuovo braccio che si stanno lentamente sgretolando e sulla scritta "NO GRANDI OPERE" coperta da alcuni mesi, quasi a voler rimarcare la necessità di chiudere gli occhi e dover comunque portare a termine un'opera impossibile da lasciare così, come un fantasma.
Una infrastruttura dipinta purtroppo nella sua stasi, nonostante l'enorme mole di denaro pubblico speso per essa, circa 171 milioni di euro, a cui ha fatto eco la breve intervista del giornalista Vito Giannullo al sindaco Minervini che conferma l'impegno di voler dare una soluzione all'ormai annoso problema porto.
Poi il passaggio sulle vicende giudiziarie e l'inchiesta con il senatore Azzollini, che non ha voluto commentare il servizio, e dei numerosi flussi economici che sono giunti per il porto. La parola è stata poi data a Gianni Porta, consigliere comunale di Rifondazione Comunista che ha rimarcato la difficoltà di portare in porto, è il caso di dirlo, la nuova infrastruttura.
Infine una, triste, panoramica sullo stato dei lavori con pezzi del nuovo braccio che si stanno lentamente sgretolando e sulla scritta "NO GRANDI OPERE" coperta da alcuni mesi, quasi a voler rimarcare la necessità di chiudere gli occhi e dover comunque portare a termine un'opera impossibile da lasciare così, come un fantasma.