Cronaca
Nuovo porto di Molfetta, ieri l'udienza preliminare del processo d'Appello
Tra gli imputati l'ex senatore Azzollini e l'ingegnere Balducci che avevano rinunciato alla prescrizione. Si tornerà in aula il 29 settembre
Molfetta - martedì 16 maggio 2023
12.34
Al via il processo d'appello, a oltre tre anni dalla sentenza di primo grado, sulla presunta maxi-truffa da circa 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto di Molfetta. Il processo dinanzi al Tribunale di Trani si concluse a dicembre 2019 con 28 assoluzioni. Ora il secondo grado di giudizio in cui ci sono appena 3 di quei 28 imputati.
Tra questi l'ex senatore e sindaco della città, Antonio Azzollini, difeso dall'avvocato Felice Petruzzella, e l'ingegnere Vincenzo Balducci, i quali avevano rinunciato alla prescrizione. Contro le assoluzioni (in parte per prescrizione dei reati) hanno impugnato la sentenza di primo grado la Procura di Trani, la Procura Generale e la parte civile e una delle società imputate, la Società Italiana Dragaggi, condannata all'ammenda di 52mila euro per la responsabilità amministrativa degli enti.
Gli imputati rispondono, a vario titolo e in base alle loro singole responsabilità, dei reati di falso e abuso d'ufficio collegati alla validazione dei progetto definitivo e di quello esecutivo e con riferimento alla transazione di abuso d'ufficio. Per l'accusa, Azzollini avrebbe appaltato nel 2007 i lavori per la costruzione della diga foranea e del nuovo porto per 72 milioni di euro. Costo lievitato infine a 147 milioni per gli interventi di bonifica dei fondali da migliaia di ordigni bellici inesplosi.
Gran parte dei finanziamenti pubblici, riteneva la Procura, sarebbero stati distratti dal Comune che li avrebbe utilizzati per far quadrare i conti del bilancio. Accuse che il primo grado ha sostanzialmente smontato e che ora saranno riproposte davanti ai giudici della Corte di Appello di Bari. Si tornerà in aula il 29 settembre.
Tra questi l'ex senatore e sindaco della città, Antonio Azzollini, difeso dall'avvocato Felice Petruzzella, e l'ingegnere Vincenzo Balducci, i quali avevano rinunciato alla prescrizione. Contro le assoluzioni (in parte per prescrizione dei reati) hanno impugnato la sentenza di primo grado la Procura di Trani, la Procura Generale e la parte civile e una delle società imputate, la Società Italiana Dragaggi, condannata all'ammenda di 52mila euro per la responsabilità amministrativa degli enti.
Gli imputati rispondono, a vario titolo e in base alle loro singole responsabilità, dei reati di falso e abuso d'ufficio collegati alla validazione dei progetto definitivo e di quello esecutivo e con riferimento alla transazione di abuso d'ufficio. Per l'accusa, Azzollini avrebbe appaltato nel 2007 i lavori per la costruzione della diga foranea e del nuovo porto per 72 milioni di euro. Costo lievitato infine a 147 milioni per gli interventi di bonifica dei fondali da migliaia di ordigni bellici inesplosi.
Gran parte dei finanziamenti pubblici, riteneva la Procura, sarebbero stati distratti dal Comune che li avrebbe utilizzati per far quadrare i conti del bilancio. Accuse che il primo grado ha sostanzialmente smontato e che ora saranno riproposte davanti ai giudici della Corte di Appello di Bari. Si tornerà in aula il 29 settembre.