Nuovo Piano Casa: i dettagli della nuova legge regionale presentata a Molfetta
Il provvedimento sarà comunque calibrato in ogni singolo Comune
Molfetta - venerdì 5 aprile 2024
Un pubblico numeroso e partecipe ha preso parte all'incontro di presentazione del Nuovo Piano Casa, ospitato nella Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico. Un approfondimento tecnico rivolto a tecnici, esperti ed imprenditori del settore, sulla legge regionale 236 del 2023 che regola gli interventi di riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente nei diversi comuni. Sono intervenuti Fabiano Amati, Presidente della Commissione Bilancio della Regione; Saverio Tammacco, vice Presidente della Commissione Bilancio della Regione. L'incontro è stato aperto dal Sindaco, Tommaso Minervini.
«Da anni – ha sottolineato il Primo cittadino - perseguiamo nell'azione amministrativa il concetto della sussidiarietà che è espresso nella costituzione. Il confronto che state facendo si inserisce proprio nella logica della sussidiarietà istituzionale. Mi auguro che – ha concluso il Sindaco Minervini - questa metodologia di confronto con le città avvenga anche per il futuro e per altre problematiche e ringrazio il consigliere Saverio Tammacco per il continuo apporto alla Città nei vari settori».
A moderare l'incontro è stato l'assessore all'urbanistica Sergio De Candia che, nel suo intervento, ha precisato che la legge regionale andrà poi calibrata su ciascun Comune a seconda della morfologia dei territori. Concetto poi ripreso da Saverio Tammacco. «Questa che stiamo presentando questa sera – ha precisato Tammacco - è la prima versione del Piano. Non siamo qui per illustrare solo ciò che è stato fatto, ma anche per raccogliere le proposte da parte dei tecnici per poter migliorare la legge».
E' toccato poi al Presidente della Commissione Bilancio della regione, Fabiano Amati, illustrare la legge regionale e rispondere ai quesiti che sono stati posti dal pubblico.
Il linea generale il Nuovo Piano casa prevede:
• 20% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 300 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici esistenti;
• 20% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici residenziali esistenti, che non comportino la modifica della destinazione d'uso;
• 35% della volumetria complessiva per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, legittimi o legittimati, ricadenti nelle zone omogenee B e C, aventi qualsiasi destinazione d'uso, da destinare alla residenza;
• 35% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici residenziali esistenti, legittimi o legittimati, nei contesti rurali identificati dal proprio strumento urbanistico come zone omogenee E, che non comportino la modifica della destinazione d'uso;
• 35% della volumetria complessiva per gli interventi di delocalizzazione all'interno delle zone B e C, delle volumetrie rivenienti dalla demolizione di edifici esistenti, aventi qualsiasi destinazione d'uso, da destinare alla residenza.
Per il riconoscimento degli incentivi previsti, il procedimento sarà disciplinato dai Comuni che dovranno individuare specifici ambiti, all'interno dei quali consentire il riconoscimento degli incentivi volumetrici per gli interventi di ampliamento o demolizione e ricostruzione.
«Da anni – ha sottolineato il Primo cittadino - perseguiamo nell'azione amministrativa il concetto della sussidiarietà che è espresso nella costituzione. Il confronto che state facendo si inserisce proprio nella logica della sussidiarietà istituzionale. Mi auguro che – ha concluso il Sindaco Minervini - questa metodologia di confronto con le città avvenga anche per il futuro e per altre problematiche e ringrazio il consigliere Saverio Tammacco per il continuo apporto alla Città nei vari settori».
A moderare l'incontro è stato l'assessore all'urbanistica Sergio De Candia che, nel suo intervento, ha precisato che la legge regionale andrà poi calibrata su ciascun Comune a seconda della morfologia dei territori. Concetto poi ripreso da Saverio Tammacco. «Questa che stiamo presentando questa sera – ha precisato Tammacco - è la prima versione del Piano. Non siamo qui per illustrare solo ciò che è stato fatto, ma anche per raccogliere le proposte da parte dei tecnici per poter migliorare la legge».
E' toccato poi al Presidente della Commissione Bilancio della regione, Fabiano Amati, illustrare la legge regionale e rispondere ai quesiti che sono stati posti dal pubblico.
Il linea generale il Nuovo Piano casa prevede:
• 20% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 300 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici esistenti;
• 20% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di ampliamento di edifici residenziali esistenti, che non comportino la modifica della destinazione d'uso;
• 35% della volumetria complessiva per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, legittimi o legittimati, ricadenti nelle zone omogenee B e C, aventi qualsiasi destinazione d'uso, da destinare alla residenza;
• 35% della volumetria complessiva, e comunque non oltre 200 metri cubi, per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici residenziali esistenti, legittimi o legittimati, nei contesti rurali identificati dal proprio strumento urbanistico come zone omogenee E, che non comportino la modifica della destinazione d'uso;
• 35% della volumetria complessiva per gli interventi di delocalizzazione all'interno delle zone B e C, delle volumetrie rivenienti dalla demolizione di edifici esistenti, aventi qualsiasi destinazione d'uso, da destinare alla residenza.
Per il riconoscimento degli incentivi previsti, il procedimento sarà disciplinato dai Comuni che dovranno individuare specifici ambiti, all'interno dei quali consentire il riconoscimento degli incentivi volumetrici per gli interventi di ampliamento o demolizione e ricostruzione.