Vita di città
Nuova cabina telefonica sul porto
Posizionata dopo la distruzione della precedente
Molfetta - martedì 21 aprile 2015
7.04
Un famoso spot televisivo recitava: "Una telefonata allunga la vita". Devono averla pensata così coloro i quali hanno deciso di riposizionare una cabina telefonica, in forma moderna nonostante tutti ormai, dai più piccoli ai più grandi siano dotati di telefoni cellulari e smartphone, in Piazza Mazzini.
La precedente che disponeva di più telefoni pubblici e che aveva una struttura a vetri, fu fatta saltare con un botto fra Natale e Capodanno, provocando danni anche all'interno dell'Associazione Eredi della Storia. Da poco quindi è stato ricollocato un nuovo telefono pubblico in una delle zone a più alta frequentazione turistica: il porto cittadino dove giungono e sostano parecchi autobus di turisti. La sua collocazione in città ha suscitato curiosità e perplessità; in molti infatti si sono chiesti se ce ne fosse bisogno, visto che ormai non vengono più utilizzate, data la diffusione dei cellulari.
Comunque in caso di bisogno o necessità ora c'è, sempre che la facciano durare, dato che molte in città sono state distrutte da vandali o giovinastri che hanno anche divelto panchine e cestini, arredi pubblici pagati dalla comunità.
La precedente che disponeva di più telefoni pubblici e che aveva una struttura a vetri, fu fatta saltare con un botto fra Natale e Capodanno, provocando danni anche all'interno dell'Associazione Eredi della Storia. Da poco quindi è stato ricollocato un nuovo telefono pubblico in una delle zone a più alta frequentazione turistica: il porto cittadino dove giungono e sostano parecchi autobus di turisti. La sua collocazione in città ha suscitato curiosità e perplessità; in molti infatti si sono chiesti se ce ne fosse bisogno, visto che ormai non vengono più utilizzate, data la diffusione dei cellulari.
Comunque in caso di bisogno o necessità ora c'è, sempre che la facciano durare, dato che molte in città sono state distrutte da vandali o giovinastri che hanno anche divelto panchine e cestini, arredi pubblici pagati dalla comunità.