Cronaca
Notte di fuoco a Molfetta, il Pd: «Chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità»
La nota stampa dei Dem: «Inutile e tardiva, come sempre, la reazione del sindaco Minervini»
Molfetta - lunedì 1 gennaio 2024
16.55
Arrivano ancora altre reazioni politiche sui fatti della notte di Capodanno a Molfetta: questa volta è la sezione locale del Partito Democratico ad esporsi sul tema.
«È stata una notte d'inferno. Non ci sono altre parole - scrivono i Dem in una nota - per raccontare l'incubo che i cittadini di piazza Vittorio Emanuele e di tutte le vie limitrofe hanno vissuto a cavallo della mezzanotte che ha segnato il passaggio al nuovo anno.
Le immagini le abbiamo viste tutti, purtroppo, rimbalzate da uno smartphone all'altro in queste ore: la macchina trascinata al centro della carreggiata e vandalizzata a colpi di petardi assordanti, tanto da arrecare danni anche all'asfalto, le urla belluine di un nutrito gruppo di facinorosi lasciati liberi di mettere a ferro e fuoco la città, senza nessun controllo. Tutto ciò è inammissibile. E lasciano sgomenti, a rileggerle ore, le parole dei nostri amministratori che nei giorni scorsi parlavano di un organico "Piano di Sicurezza" e di una macchina organizzativa messa a punto dal Comune per evitare certi episodi in alcune aree nevralgiche della città, a cominciare proprio da piazza Vittorio Emanuele. Questi sono i risultati.
Chi ha sbagliato? Chi non ha fatto il proprio dovere? Chi doveva vigilare e non ha vigilato? E così mentre in piazza Municipio, alla presenza di pochi cittadini coraggiosi, sindaco e assessori si facevano "selfie" sorridenti e beneauguranti, dimostrando di non avere nessuna percezione effettiva della realtà, la città esplodeva in una sorta di guerriglia urbana che teneva in ostaggio un intero quartiere. È il momento che il sindaco si assuma la responsabilità politica del livello di degrado e inciviltà raggiunto dalla nostra città. Non si ricorda, a memoria d'uomo, una stagione così triste e avvilente per la nostra Molfetta. In città, ormai, vige la legge della giungla, la legge del più forte, dove l'arroganza e la prevaricazione la fanno da padroni, lasciando i cittadini per bene guardare attoniti e spaventati certi spettacoli, in un crescente senso di insicurezza.
Appare inutile e tardiva, oggi, la consueta letterina scritta a cose fatte dal sindaco Minervini al Prefetto. Il responsabile della sicurezza e dell'ordine pubblico in città è il primo cittadino, e se la città è giunta a questo livello è anche perché si è guardato con accondiscendenza e indulgenza a certe situazioni al limite della legalità, ignorando segnali preoccupanti e campanelli d'allarme che andavano invece presi per tempo in seria considerazione e affrontati con serietà. Invece, per troppo tempo, si è voluto ignorare e a minimizzare episodi gravi che venivano sistematicamente derubricati, continuando a raccontare una città che non esiste, se non nella propaganda grottesca di un'amministrazione che ogni giorno di più dimostra tutta la sua inadeguatezza.
Come Partito Democratico non chiederemo le dimissioni del sindaco perché conosciamo bene l'attaccamento al potere che contraddistingue lui e la maggioranza al suo sostegno. Ci aspettiamo - concludono i Dem - una reazione di orgoglio della città perché torni a essere protagonista del suo futuro e inizi sin da subito a costruire un'alternativa in grado di restituire a Molfetta il futuro radioso che merita, uscendo da questo triste Medio Evo. Il nostro auspicio per il 2024 è solo questo».
«È stata una notte d'inferno. Non ci sono altre parole - scrivono i Dem in una nota - per raccontare l'incubo che i cittadini di piazza Vittorio Emanuele e di tutte le vie limitrofe hanno vissuto a cavallo della mezzanotte che ha segnato il passaggio al nuovo anno.
Le immagini le abbiamo viste tutti, purtroppo, rimbalzate da uno smartphone all'altro in queste ore: la macchina trascinata al centro della carreggiata e vandalizzata a colpi di petardi assordanti, tanto da arrecare danni anche all'asfalto, le urla belluine di un nutrito gruppo di facinorosi lasciati liberi di mettere a ferro e fuoco la città, senza nessun controllo. Tutto ciò è inammissibile. E lasciano sgomenti, a rileggerle ore, le parole dei nostri amministratori che nei giorni scorsi parlavano di un organico "Piano di Sicurezza" e di una macchina organizzativa messa a punto dal Comune per evitare certi episodi in alcune aree nevralgiche della città, a cominciare proprio da piazza Vittorio Emanuele. Questi sono i risultati.
Chi ha sbagliato? Chi non ha fatto il proprio dovere? Chi doveva vigilare e non ha vigilato? E così mentre in piazza Municipio, alla presenza di pochi cittadini coraggiosi, sindaco e assessori si facevano "selfie" sorridenti e beneauguranti, dimostrando di non avere nessuna percezione effettiva della realtà, la città esplodeva in una sorta di guerriglia urbana che teneva in ostaggio un intero quartiere. È il momento che il sindaco si assuma la responsabilità politica del livello di degrado e inciviltà raggiunto dalla nostra città. Non si ricorda, a memoria d'uomo, una stagione così triste e avvilente per la nostra Molfetta. In città, ormai, vige la legge della giungla, la legge del più forte, dove l'arroganza e la prevaricazione la fanno da padroni, lasciando i cittadini per bene guardare attoniti e spaventati certi spettacoli, in un crescente senso di insicurezza.
Appare inutile e tardiva, oggi, la consueta letterina scritta a cose fatte dal sindaco Minervini al Prefetto. Il responsabile della sicurezza e dell'ordine pubblico in città è il primo cittadino, e se la città è giunta a questo livello è anche perché si è guardato con accondiscendenza e indulgenza a certe situazioni al limite della legalità, ignorando segnali preoccupanti e campanelli d'allarme che andavano invece presi per tempo in seria considerazione e affrontati con serietà. Invece, per troppo tempo, si è voluto ignorare e a minimizzare episodi gravi che venivano sistematicamente derubricati, continuando a raccontare una città che non esiste, se non nella propaganda grottesca di un'amministrazione che ogni giorno di più dimostra tutta la sua inadeguatezza.
Come Partito Democratico non chiederemo le dimissioni del sindaco perché conosciamo bene l'attaccamento al potere che contraddistingue lui e la maggioranza al suo sostegno. Ci aspettiamo - concludono i Dem - una reazione di orgoglio della città perché torni a essere protagonista del suo futuro e inizi sin da subito a costruire un'alternativa in grado di restituire a Molfetta il futuro radioso che merita, uscendo da questo triste Medio Evo. Il nostro auspicio per il 2024 è solo questo».