Cronaca
Norman Atlantic, respinte le richieste di condanna per de Candia
Le prove e gli argomenti offerti dalla difesa hanno restituito al nostromo di Molfetta la dignità guadagnata in 40 anni per mare
Molfetta - mercoledì 11 ottobre 2023
16.37
Al termine di un dibattimento complesso, il Tribunale di Bari (presidente Marco Guida) ha respinto le pesanti richieste di condanna che l'accusa aveva formulato nei confronti di Angelo de Candia per alcuni decessi verificatisi nel disastro della Norman Atlantic, nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014, al largo dell'Albania.
«Dimostrando di essere immuni da condizionamenti esterni e indisponibili a ratificare acriticamente le sbrigative quanto gravi accuse mosse contro» il nostromo di Molfetta, i giudici hanno incrinato le granitiche certezze degli inquirenti, prosciogliendolo e smentendo radicalmente la solidità delle accuse a carico. Le prove i vari argomenti offerti dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Cesare Fumagalli, gli hanno restituito tutto l'onore e la dignità guadagnati in ben 40 anni per mare.
Uno degli stessi periti nominati disse a che de Candia «andava fatto un monumento»; Non un'esagerazione, visto che in quei minuti il marittimo riuscì a svolgere attività antincendio, aiuto all'ammaino dell'unica lancia rimasta a bordo e presa d'assalto da centinaia di passeggeri impauriti, messa in sicurezza del sistema di evacuazione a scivolo diventato nel frattempo una trappola mortale ed accompagnamento dei passeggeri ai ponti superiori per sfuggire alle fiamme ed al fumo.
Il tutto mettendo a rischio la propria vita e scendendo dalla nave tra gli ultimi. Il dibattimento ha consentito di ristabilire la verità sulle condizioni in cui de Candia si trovò ad operare, disattendendo le speculazioni teoriche degli inquirenti, dimentichi della differenza che corre tra le varie esercitazioni e le situazioni concrete.
«Dimostrando di essere immuni da condizionamenti esterni e indisponibili a ratificare acriticamente le sbrigative quanto gravi accuse mosse contro» il nostromo di Molfetta, i giudici hanno incrinato le granitiche certezze degli inquirenti, prosciogliendolo e smentendo radicalmente la solidità delle accuse a carico. Le prove i vari argomenti offerti dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Cesare Fumagalli, gli hanno restituito tutto l'onore e la dignità guadagnati in ben 40 anni per mare.
Uno degli stessi periti nominati disse a che de Candia «andava fatto un monumento»; Non un'esagerazione, visto che in quei minuti il marittimo riuscì a svolgere attività antincendio, aiuto all'ammaino dell'unica lancia rimasta a bordo e presa d'assalto da centinaia di passeggeri impauriti, messa in sicurezza del sistema di evacuazione a scivolo diventato nel frattempo una trappola mortale ed accompagnamento dei passeggeri ai ponti superiori per sfuggire alle fiamme ed al fumo.
Il tutto mettendo a rischio la propria vita e scendendo dalla nave tra gli ultimi. Il dibattimento ha consentito di ristabilire la verità sulle condizioni in cui de Candia si trovò ad operare, disattendendo le speculazioni teoriche degli inquirenti, dimentichi della differenza che corre tra le varie esercitazioni e le situazioni concrete.