Politica
«Non pensavo si potesse arrivare a tanto e con tanta ipocrisia di facciata»
Serena La Ghezza commenta, amara, la sua “cacciata” dalla giunta
Molfetta - sabato 4 ottobre 2014
17.39
È un fiume in piena Serena la Ghezza, ex assessore della giunta Natalicchio. Risponde con fermezza a tutte le domande. E non fa sconti.
Può spiegarci cosa è successo in questi ultimi giorni tra lei e la giunta Natalicchio e cosa puoi dirci in merito alle sue dimissioni?
«Io non mi sono dimessa, nè ho mai pensato di farlo. Sono stata fra i primi eletti del Pd e come assessore del Pd ho onorato fino all'ultimo minuto l'impegno con la città e con l'amministrazione»
Si sente silurata senza ragione?
«Sicuramente mi sarei aspettata un finale diverso, un lieto fine, un'uscita più credibile e serena e non una rappresaglia nei miei confronti».
Perché ha aspettato finora per dare la sua versione dei fatti? Ci risulta che le fu revocata la delega all'agricoltura. È vero? E inoltre può spiegarci cosa è accaduto nella riunione consiliare della maggioranza in cui pare, secondo indiscrezioni, sia stata licenziata perché rea di appartenere al gruppo di Annalisa Altomare?
«Mi ero imposta un periodo di silenzio e riflessione per ordinare la ridda di pensieri ed emozioni che affollano ancora la mia testa. Non pensavo si potesse arrivare a tanto e con tanta ipocrisia di facciata. Non ci sono atti formali che confermano la revoca della delega all'agricoltura ma unicamente voci di corridoio.
Mi è stato riferito, perchè assente alla riunione di maggioranza, ero già andata via dal Consiglio comunale, che il Sindaco a conferma di quanto già anticipato in aula ha chiaramente espresso la volontà di dare una scossa alla maggioranza al fine di compattarla lasciando fuori chi non fosse in linea con il suo pensiero».
Per quale motivo si è consumata la sua rottura con il sindaco e qual è stata la sua reazione alla nota del sindaco che dichiarava che non le aveva ritirato alcuna delega?
«Non posso interpretare questioni che non sono imputabili a me. Io non ho mai rotto con il Sindaco».
Esiste già qualche candidatura interna al partito pronta a sostituirla?
«Non sono questioni che mi riguardano, sono decisioni che lascio volentieri ad altri».
In questi mesi di lavoro cosa le rimane e quali sono gli obiettivi che ha raggiunto per la città?
«Basta scorrere le pagine, i post sui social network per capire il lavoro che ho fatto per la città».
C'è qualcosa che potrebbe lasciare in sospeso e che le ha lasciato l'amaro in bocca?
«Con rammarico ho verificato nel corso del mandato che le mie aspettative, le mie proposte, le mie istanze sono state disattese se non bocciate o boicottate».
Come vi siete lasciati lei e il sindaco? E come vede il suo futuro politico e quello della Giunta Natalicchio?
«Io ho sentito il sindaco unicamente per telefono, sono andata l'indomani per ritirare la notifica della revoca dell'incarico. I rapporti amministrativi e politici non sono rapporti affettivi, certamente la ferita rimane, e i consensi ottenuti li ho trasferiti tutti al sindaco. Non comprendo le motivazioni della sfiducia dopo appena un anno di lavoro da me svolto».
Può spiegarci cosa è successo in questi ultimi giorni tra lei e la giunta Natalicchio e cosa puoi dirci in merito alle sue dimissioni?
«Io non mi sono dimessa, nè ho mai pensato di farlo. Sono stata fra i primi eletti del Pd e come assessore del Pd ho onorato fino all'ultimo minuto l'impegno con la città e con l'amministrazione»
Si sente silurata senza ragione?
«Sicuramente mi sarei aspettata un finale diverso, un lieto fine, un'uscita più credibile e serena e non una rappresaglia nei miei confronti».
Perché ha aspettato finora per dare la sua versione dei fatti? Ci risulta che le fu revocata la delega all'agricoltura. È vero? E inoltre può spiegarci cosa è accaduto nella riunione consiliare della maggioranza in cui pare, secondo indiscrezioni, sia stata licenziata perché rea di appartenere al gruppo di Annalisa Altomare?
«Mi ero imposta un periodo di silenzio e riflessione per ordinare la ridda di pensieri ed emozioni che affollano ancora la mia testa. Non pensavo si potesse arrivare a tanto e con tanta ipocrisia di facciata. Non ci sono atti formali che confermano la revoca della delega all'agricoltura ma unicamente voci di corridoio.
Mi è stato riferito, perchè assente alla riunione di maggioranza, ero già andata via dal Consiglio comunale, che il Sindaco a conferma di quanto già anticipato in aula ha chiaramente espresso la volontà di dare una scossa alla maggioranza al fine di compattarla lasciando fuori chi non fosse in linea con il suo pensiero».
Per quale motivo si è consumata la sua rottura con il sindaco e qual è stata la sua reazione alla nota del sindaco che dichiarava che non le aveva ritirato alcuna delega?
«Non posso interpretare questioni che non sono imputabili a me. Io non ho mai rotto con il Sindaco».
Esiste già qualche candidatura interna al partito pronta a sostituirla?
«Non sono questioni che mi riguardano, sono decisioni che lascio volentieri ad altri».
In questi mesi di lavoro cosa le rimane e quali sono gli obiettivi che ha raggiunto per la città?
«Basta scorrere le pagine, i post sui social network per capire il lavoro che ho fatto per la città».
C'è qualcosa che potrebbe lasciare in sospeso e che le ha lasciato l'amaro in bocca?
«Con rammarico ho verificato nel corso del mandato che le mie aspettative, le mie proposte, le mie istanze sono state disattese se non bocciate o boicottate».
Come vi siete lasciati lei e il sindaco? E come vede il suo futuro politico e quello della Giunta Natalicchio?
«Io ho sentito il sindaco unicamente per telefono, sono andata l'indomani per ritirare la notifica della revoca dell'incarico. I rapporti amministrativi e politici non sono rapporti affettivi, certamente la ferita rimane, e i consensi ottenuti li ho trasferiti tutti al sindaco. Non comprendo le motivazioni della sfiducia dopo appena un anno di lavoro da me svolto».