Cultura, Eventi e Spettacolo
"Noè e il siero della verità: il Vino" è stato presentato ieri a Molfetta
Un viaggio tra cultura e gastronomia, ieri sera, nel ristorante "Il Vecchio Gazebo"
Molfetta - giovedì 4 luglio 2024
15.05
Un viaggio tra gastronomia, arte e cultura quello di ieri sera a Molfetta, dove è stato presentato, nel ristorante "Il Vecchio Gazebo" il nuovo libro di Giuseppe Galante e Nika Antico: Noè e il siero della verità: il Vino. L'opera è un ampio excursus sulla storia del vino e su cosa abbia significato nel tempo, per l'uomo, il celeberrimo "nettare degli dei", protagonista delle nozze di Cana e dell'ultima cena. Le sue vicissitudini pregresse ed attuali sono state disquisiste in compagnia di «piatti realizzati con prodotti genuini e tipici della cucina locale», come afferma Giuseppe Petruzzella, tra i promotori dell'evento e titolare del Vecchio Gazebo.
Così commenta Giuseppe Galante, coautore dell'opera assieme a Nika Antico: «Il libro nasce per caso: ero in spiaggia ed un mio amico, che si era momentaneamente allontanato, tornò con una bottiglia di rosato ghiacciato. Tutti mi guardarono, compresi che non era il mio costume da bagno ad attirare la loro attenzione, bensì ciò che mi stavo accingendo a bere. Il testo ha carattere, in parte, criminologico e si sofferma sui possibili effetti negativi derivanti dall'eccessivo uso di vino, ma presenta una situazione generale ed anonima: chiunque può essere la vittima, chiunque il carnefice. Ciò che si vuole sottolineare è che dall'ubriachezza si possono scatenare delle situazioni che intaccano il concetto di persona e di famiglia. Parliamo di vite, di incidenti stradali ed anche di suicidio. La letteratura criminologica e la convivialità nella storia, nell'arte, sono i cardini dell'intero testo. Dunque non si discute, tra le pagine, solo del vino e dell'uso scorretto che si può farne, bensì si sottolinea moltissimo anche altro: il simbolismo, la ricerca del piacere, della felicità, della convivialità, dell'opportunità di concludere contratti e dell' emancipazione femminile. Nell'Inghilterra settecentesca le donne erano infatti coinvolte sia nella mescita che nella degustazione del vino. Nel Cile di qualche anno fa scarseggiava l'acqua ma, stimolando la produzione di vino, ci si assicurò che ne arrivasse in maggiori quantità. Il vino è vita, il vino è cultura e rappresenta il nostro modo di pensare e di essere. Noè è colui che conservò una parte di ramoscello "giunta a noi" il cui frutto, del quale fu casualmente scoperta la fermentazione, rappresenta un grande piacere della vita. In questo momento storico il vino ci aiuta ad essere più empatici».
Tra gli intervenuti, la past president del Rotary Club Castelli Svevi di Andria e la presidente dell' associazione FIDAPA-BPW Italy di Andria, che hanno patrocinato questa pubblicazione. «È stata un'esperienza intensa che mi ha insegnato tanto, un anno di Rotary ricco di tante esperienze. Il vino è un intreccio di simboli, gioia, convivialità. Come quando intingiamo un dito nel vino, così anche questa serata e questo libro rappresentano un buon augurio, un'esperienza profonda ed arricchente- hanno asserito- Il vino segna le epoche, il modo di vivere della gente, ci sono moltissimi modi per berlo, per gustarlo, per decantarlo e viverlo. Abbiamo molto volentieri appoggiato questo progetto in quanto tutto ciò che comporta il sostegno delle idee in carta deve essere sostenuto, perché la cultura sicuramente cambierà il mondo».
Michele Peragine, presidente dei giornalisti agroalimentari di Puglia, ha curato la prefazione dell'opera. «Questa è una delle prime occasioni con le quali stiamo valutando i risultati della vendemmia dello scorso anno, una delle peggiori degli ultimi 50 anni. Parlare bene del vino vuol dire parlare bene della Puglia, in quanto questa bevanda ha un connotato fortemente identitario per la nostra regione. Come viene spiegato nel libro, il vino è da sempre un alimento che accompagna l'uomo e chi ha un valore inestimabile. Presenti tra le pagine, ci sono vari riferimenti di carattere storico, artistico e sociale. Il vino, come l'olio, è un elemento portante dell'economia pugliese, consideriamo infatti che la nostra regione è la più biosostenibile e biodiversità dell'intera nazione, quindi il nostro primato è anche a carattere europeo. Questo libro può rappresentare l'occasione di augurare molta fortuna ad un settore che attualmente registra segnali di crisi: il consumo di vino rosso, in special maniera, é in calo. Durante l'estate si suole assaggiare molti vini bianchi e rosati, sicuramente più freschi, ma è altrettanto vero che questi si scontrano con una concorrenza più vasta sul mercato internazionale. Nella prefazione ho cercato di essere sintetico, puntando all'attenzione sul fatto che il vino non sia soltanto una bevanda ma abbia anche intellettualmente impegnato storici, artisti ed intellettuali di ogni calibro».
Le foto sono a cura di Ruggiero de Virgilio.
Così commenta Giuseppe Galante, coautore dell'opera assieme a Nika Antico: «Il libro nasce per caso: ero in spiaggia ed un mio amico, che si era momentaneamente allontanato, tornò con una bottiglia di rosato ghiacciato. Tutti mi guardarono, compresi che non era il mio costume da bagno ad attirare la loro attenzione, bensì ciò che mi stavo accingendo a bere. Il testo ha carattere, in parte, criminologico e si sofferma sui possibili effetti negativi derivanti dall'eccessivo uso di vino, ma presenta una situazione generale ed anonima: chiunque può essere la vittima, chiunque il carnefice. Ciò che si vuole sottolineare è che dall'ubriachezza si possono scatenare delle situazioni che intaccano il concetto di persona e di famiglia. Parliamo di vite, di incidenti stradali ed anche di suicidio. La letteratura criminologica e la convivialità nella storia, nell'arte, sono i cardini dell'intero testo. Dunque non si discute, tra le pagine, solo del vino e dell'uso scorretto che si può farne, bensì si sottolinea moltissimo anche altro: il simbolismo, la ricerca del piacere, della felicità, della convivialità, dell'opportunità di concludere contratti e dell' emancipazione femminile. Nell'Inghilterra settecentesca le donne erano infatti coinvolte sia nella mescita che nella degustazione del vino. Nel Cile di qualche anno fa scarseggiava l'acqua ma, stimolando la produzione di vino, ci si assicurò che ne arrivasse in maggiori quantità. Il vino è vita, il vino è cultura e rappresenta il nostro modo di pensare e di essere. Noè è colui che conservò una parte di ramoscello "giunta a noi" il cui frutto, del quale fu casualmente scoperta la fermentazione, rappresenta un grande piacere della vita. In questo momento storico il vino ci aiuta ad essere più empatici».
Tra gli intervenuti, la past president del Rotary Club Castelli Svevi di Andria e la presidente dell' associazione FIDAPA-BPW Italy di Andria, che hanno patrocinato questa pubblicazione. «È stata un'esperienza intensa che mi ha insegnato tanto, un anno di Rotary ricco di tante esperienze. Il vino è un intreccio di simboli, gioia, convivialità. Come quando intingiamo un dito nel vino, così anche questa serata e questo libro rappresentano un buon augurio, un'esperienza profonda ed arricchente- hanno asserito- Il vino segna le epoche, il modo di vivere della gente, ci sono moltissimi modi per berlo, per gustarlo, per decantarlo e viverlo. Abbiamo molto volentieri appoggiato questo progetto in quanto tutto ciò che comporta il sostegno delle idee in carta deve essere sostenuto, perché la cultura sicuramente cambierà il mondo».
Michele Peragine, presidente dei giornalisti agroalimentari di Puglia, ha curato la prefazione dell'opera. «Questa è una delle prime occasioni con le quali stiamo valutando i risultati della vendemmia dello scorso anno, una delle peggiori degli ultimi 50 anni. Parlare bene del vino vuol dire parlare bene della Puglia, in quanto questa bevanda ha un connotato fortemente identitario per la nostra regione. Come viene spiegato nel libro, il vino è da sempre un alimento che accompagna l'uomo e chi ha un valore inestimabile. Presenti tra le pagine, ci sono vari riferimenti di carattere storico, artistico e sociale. Il vino, come l'olio, è un elemento portante dell'economia pugliese, consideriamo infatti che la nostra regione è la più biosostenibile e biodiversità dell'intera nazione, quindi il nostro primato è anche a carattere europeo. Questo libro può rappresentare l'occasione di augurare molta fortuna ad un settore che attualmente registra segnali di crisi: il consumo di vino rosso, in special maniera, é in calo. Durante l'estate si suole assaggiare molti vini bianchi e rosati, sicuramente più freschi, ma è altrettanto vero che questi si scontrano con una concorrenza più vasta sul mercato internazionale. Nella prefazione ho cercato di essere sintetico, puntando all'attenzione sul fatto che il vino non sia soltanto una bevanda ma abbia anche intellettualmente impegnato storici, artisti ed intellettuali di ogni calibro».
Le foto sono a cura di Ruggiero de Virgilio.