Politica
Nico Bavaro inizia la sua campagna elettorale
È candidato per Liberi e Uguali nel collegio uninominale per la Camera
Molfetta - lunedì 5 febbraio 2018
10.02
Lavoro e questione giovanile. Sono questi i due punti cardine del programma di Nico Bavaro, candidato di Liberi e Uguali nel collegio uninominale Puglia-03 (Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo, Corato e Bisceglie) per la Camera dei Deputati, presentato stamattina a Giovinazzo nel corso di un comizio.
«Siamo giunti a questo punto - ha affermato Bavaro - perché la politica ha accettato di genuflettersi all'economia finanziaria. Ci hanno raccontato che era colpa nostra, che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e abbiamo piegato la testa. Ci siamo messi a capo chino a stringere la cinghia, ma adesso questa cinghia non si può più stringere. Il claim della mia campagna elettorale è "Su la testa!": un atto di accusa nei confronti di una certa classe dirigente che ha dimenticato i diritti, i bisogni e i sogni dei molti e ha messo al centro l'interesse dei soliti noti».
Bavaro nel suo discorso ha criticato la precarizzazione dei lavoratori («Si parla di mercato del lavoro, ma i lavoratori non sono merce») affrontando il problema dei giovani: «Ci hanno chiamati choosy e bamboccioni - ha proseguito Bavaro - ma il nostro welfare sono i genitori che ancora oggi ci mantengono. Ogni anno 50mila giovani vanno via da questo Paese, così arriviamo alla desertificazione delle nostre migliori competenze».
La ricetta per contrastare questi fenomeni, secondo Bavaro, è aumentare gli investimenti pubblici: «Abbiamo bisogno di rifare strade, case e ospedali e di curare il territorio: rimettiamo a posto il Paese e creiamo lavoro», ha aggiunto.
Sul palco insieme a Bavaro c'erano anche gli altri candidati di LeU alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo: Michele Laforgia, Nicola Riccio, Andrea Azzone, Annalisa Pannarale e Mena Trizio. Diversi i temi toccati nei vari interventi, dalla frantumazione del lavoro alla recrudescenza dell'odio razziale, come testimoniano i fatti di cronaca di stretta attualità. La risposta per tutti gli aspiranti parlamentari è una sola: esiste un altro modo di pensare la politica, non con le singole persone ma con le idee, per diventare veramente "Liberi e Uguali".
«Siamo giunti a questo punto - ha affermato Bavaro - perché la politica ha accettato di genuflettersi all'economia finanziaria. Ci hanno raccontato che era colpa nostra, che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e abbiamo piegato la testa. Ci siamo messi a capo chino a stringere la cinghia, ma adesso questa cinghia non si può più stringere. Il claim della mia campagna elettorale è "Su la testa!": un atto di accusa nei confronti di una certa classe dirigente che ha dimenticato i diritti, i bisogni e i sogni dei molti e ha messo al centro l'interesse dei soliti noti».
Bavaro nel suo discorso ha criticato la precarizzazione dei lavoratori («Si parla di mercato del lavoro, ma i lavoratori non sono merce») affrontando il problema dei giovani: «Ci hanno chiamati choosy e bamboccioni - ha proseguito Bavaro - ma il nostro welfare sono i genitori che ancora oggi ci mantengono. Ogni anno 50mila giovani vanno via da questo Paese, così arriviamo alla desertificazione delle nostre migliori competenze».
La ricetta per contrastare questi fenomeni, secondo Bavaro, è aumentare gli investimenti pubblici: «Abbiamo bisogno di rifare strade, case e ospedali e di curare il territorio: rimettiamo a posto il Paese e creiamo lavoro», ha aggiunto.
Sul palco insieme a Bavaro c'erano anche gli altri candidati di LeU alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo: Michele Laforgia, Nicola Riccio, Andrea Azzone, Annalisa Pannarale e Mena Trizio. Diversi i temi toccati nei vari interventi, dalla frantumazione del lavoro alla recrudescenza dell'odio razziale, come testimoniano i fatti di cronaca di stretta attualità. La risposta per tutti gli aspiranti parlamentari è una sola: esiste un altro modo di pensare la politica, non con le singole persone ma con le idee, per diventare veramente "Liberi e Uguali".