Cronaca
Neve, il nostro grazie a tutti i Volontari
Ragazzi e ragazze impegnate in giro per la città a fronteggiare l'emergenza in silenzio e oltre le critiche
Molfetta - mercoledì 11 gennaio 2017
19.58
La neve in questi giorni ha creato non pochi disagi in città, ma questo è un dato certo e lampante per una città come Molfetta, abituata al massimo ad un inverno talvolta piovoso e con precipitazioni nevose che durano circa mezza giornata.
Si è cercato di far fronte all'emergenza come meglio si è potuto, ciò non toglie che si poteva fare meglio, come succede in ogni cosa. Certo Molfetta non è dotata di mezzi propri. Ma di uomini sì: tanti, silenziosi, esperti o alle prime armi.
Sono gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze delle associazioni di volontariato cittadine che in questa emergenza non hanno battuto ciglio, hanno aiutato – e lo stanno facendo ancora – i cittadini e una città intera colta anche alla sprovvista.
Misericordia, Avs, Croce Rossa, SerMolfetta, Gepa e Guardie Ambientali, solo per citarne alcune, tutte presenti al Coc (Centro Operativo Comunale), sotto l'egida della Polizia Municipale. Tutte allertate, in giro per la città a prestare soccorso come di consueto, a pattugliare e regolare la circolazione, o ancora a scortare i mezzi spargisale anche di notte.
Tutti volontari. Hanno dovuto soccorrere e spingere auto in panne, raggiungere famiglie isolate e intrappolate dalla neve, senza l'energia che talvolta manteneva attivo l'apparecchio per l'ossigenoterapia; hanno portato farmaci essenziali per la vita, aiutato a rialzarsi tutti quelli caduti per il ghiaccio. E poi hanno rassicurato, hanno dato informazioni, hanno calmato i nervi di chi con questa neve si è fatto prendere dal panico.
Tutto questo sempre in silenzio, operando e basta, ricevendo in cambio un semplice grazie. Ma altre volte polemiche gratuite.
Qualcuno, lo ha ammesso, non avendo una grande storia associativa alle spalle è rimasto sorpreso dalla macchina complessa di soccorso che è stata messa in moto; ma la poca esperienza in situazioni di questo tipo – più uniche che rare a Molfetta – non gli ha impedito di buttarsi in quella macchina e diventare un ingranaggio che ha girato e lavorato come gli altri, come chi è ormai avvezzo a tutto.
Per questo il nostro grazie, e siamo sicuri quello dell'intera città di Molfetta, va proprio e in particolare a loro, ai volontari, a uomini e donne, ragazzi e ragazze che magari dopo il proprio turno di lavoro hanno indossato la divisa e hanno sfidato neve e ghiaccio. Grazie perché nonostante la fatica non hanno ceduto, perché hanno saputo vedere oltre le critiche – talvolta feroci e ingiuste – di una città soffocata e colta da una specie di psicosi collettiva delirante.
Di una cosa siamo sicuri, nella battaglia contro neve e ghiaccio, sono i volontari ad aver vinto.
Si è cercato di far fronte all'emergenza come meglio si è potuto, ciò non toglie che si poteva fare meglio, come succede in ogni cosa. Certo Molfetta non è dotata di mezzi propri. Ma di uomini sì: tanti, silenziosi, esperti o alle prime armi.
Sono gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze delle associazioni di volontariato cittadine che in questa emergenza non hanno battuto ciglio, hanno aiutato – e lo stanno facendo ancora – i cittadini e una città intera colta anche alla sprovvista.
Misericordia, Avs, Croce Rossa, SerMolfetta, Gepa e Guardie Ambientali, solo per citarne alcune, tutte presenti al Coc (Centro Operativo Comunale), sotto l'egida della Polizia Municipale. Tutte allertate, in giro per la città a prestare soccorso come di consueto, a pattugliare e regolare la circolazione, o ancora a scortare i mezzi spargisale anche di notte.
Tutti volontari. Hanno dovuto soccorrere e spingere auto in panne, raggiungere famiglie isolate e intrappolate dalla neve, senza l'energia che talvolta manteneva attivo l'apparecchio per l'ossigenoterapia; hanno portato farmaci essenziali per la vita, aiutato a rialzarsi tutti quelli caduti per il ghiaccio. E poi hanno rassicurato, hanno dato informazioni, hanno calmato i nervi di chi con questa neve si è fatto prendere dal panico.
Tutto questo sempre in silenzio, operando e basta, ricevendo in cambio un semplice grazie. Ma altre volte polemiche gratuite.
Qualcuno, lo ha ammesso, non avendo una grande storia associativa alle spalle è rimasto sorpreso dalla macchina complessa di soccorso che è stata messa in moto; ma la poca esperienza in situazioni di questo tipo – più uniche che rare a Molfetta – non gli ha impedito di buttarsi in quella macchina e diventare un ingranaggio che ha girato e lavorato come gli altri, come chi è ormai avvezzo a tutto.
Per questo il nostro grazie, e siamo sicuri quello dell'intera città di Molfetta, va proprio e in particolare a loro, ai volontari, a uomini e donne, ragazzi e ragazze che magari dopo il proprio turno di lavoro hanno indossato la divisa e hanno sfidato neve e ghiaccio. Grazie perché nonostante la fatica non hanno ceduto, perché hanno saputo vedere oltre le critiche – talvolta feroci e ingiuste – di una città soffocata e colta da una specie di psicosi collettiva delirante.
Di una cosa siamo sicuri, nella battaglia contro neve e ghiaccio, sono i volontari ad aver vinto.