Network Contacts, botta e risposta tra Rifondazione e il DG Saitti
Resta caldo il tema nonostante gli ultimi sviluppi
Molfetta - venerdì 1 marzo 2024
20.10
Botta e risposta tra la sezione molfettese di Rifondazione e Giulio Saitti, direttore generale della Network Contacts, in merito agli ultimi sviluppi sul tema aziendale.
A seguire, la nota del partito:
"Venerdì scorso la Network Contacts ha annunciato in conferenza stampa il ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 280 lavoratrici e lavoratori. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della Regione Michele Emiliano con i vertici di Puglia Sviluppo e il presidente della commissione SEPAC Leo Caroli. Il ritiro dei licenziamenti è stato preceduto dall'annuncio della presentazione formale di istanza di accesso al "Contratto di Programma" da parte dell'azienda molfettese a seguito del bando a sportello pubblicato dalla Regione Puglia".
"Il contratto di Programma consiste in un pacchetto di aiuti a sostegno delle grandi imprese per l'attuazione di progetti riguardanti l'innovazione tecnologica e la ricerca industriale nonché fondi destinati alla nuova dotazione strumentale ed impiantistica, alla formazione e alla riqualificazione del personale. Insomma per la seconda volta, nel giro di pochi anni, la Network Contacts ottiene dalla Regione Puglia ingenti finanziamenti per scongiurare licenziamenti del personale. Questa volta però, al contrario del 2019, si tratta di un pacchetto di aiuti più consistente che la Regione riserva solo alle aziende più importanti presenti sul territorio pugliese".
"La sensazione amara che rinviene da questa vicenda è che ancora una volta ne escano sconfitti non solo le lavoratrici e i lavoratori ma l'intera collettività dei cittadini pugliesi su cui vengono scaricate le storture di un settore che non reggerebbe se non si fondasse sullo sfruttamento della forza lavoro e sul costante sostegno delle risorse pubbliche. Insomma, la Network è l'ennesima dimostrazione di una prassi ormai diffusa tra le grandi aziende: gli investimenti si fanno con i soldi pubblici e il profitto che ne consegue è tutto per l'azienda. Come si arriva a questo? Semplice: prendere 280 lavoratori, minacciarne il licenziamento, facendo vivere loro mesi di inferno. Tanto prima o poi un ente pubblico arriva a dispensare denaro (pubblico anch'esso) per scopi privati. E' il vecchio mantra "Privatizzare i profitti e socializzare le perdite"!
"Certo non si poteva lasciare sole le famiglie di lavoratrici e lavoratori ma è arrivato il momento di ragionare seriamente sul futuro del settore di call center in outsourcing nati dalla liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e che rappresenta uno dei veicoli più efficaci per lo sfruttamento, soprattutto nel sud Italia cancellato dai grandi processi economico-industriali del nostro Paese. E bisogna farlo proprio a partire dalla Network Contacts che in questi anni facendo leva sul grande numero di lavoratori in forza e sul suo ruolo di leadership a livello nazionale del settore, ha prima contributo a dar vita ad un contratto nazionale di settore peggiorativo rispetto al CCNL precedentemente in vigore e poi ha svuotato lo stesso mettendo in campo accordi aziendali in deroga che hanno umiliato lavoratrici e lavoratori. Ore di lavoro straordinario pagate con buoni pasto, tredicesime tagliate, permessi cancellati: noi non dimentichiamo cosa ha fatto e cosa sta facendo la Network Contats e nessuna conferenza stampa in pompa magna potrà farlo dimenticare neanche a chi ha vissuto queste umiliazioni in questi anni".
"Alla politica locale, regionale e nazionale che in cerca di consenso si mostra sempre prona verso i poteri economici utilizzando le risorse pubbliche che magicamente spariscono quando si tratta di scuola, sanità e servizi diciamo che ancora una volta ha dimostrato di essere incapace di gestire i processi economici attuali, se non di essere connivente con queste logiche.
Riteniamo che la politica con la P maiuscola dovrebbe mettere in atto dei processi di reinternalizzazione di questi servizi a partire da quelli concessi all'esterno dagli stessi enti pubblici (come è già accaduto per INPS) e costringendo i grandi player nazionali delle telecomunicazioni a porre fine ad un sistema che nasce solo ed esclusivamente per abbassare i costi del lavoro a danno dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci permettiamo infine di rilevare come nel caso di Network Contacts come per l'intero settore dei Call Center parlare di investimenti per innovazione tecnologica e ricerca è letteralmente un schiaffo in faccia a tante realtà soprattutto della ricerca pubblica che rappresentano veramente una risorsa importante per questo Paese" conclude la nota del partito.
Network Contacts, tramite il suo direttore generale Giulio Saitti, risponde al comunicato stampa di Rifondazione Comunista, diffuso nelle scorse ore sui social network e ai media. "Basta fare proclami. Chiunque voglia, può fare un salto in azienda, sono a disposizione per ascoltare costruttivamente il parere di tutti. Magari sarà occasione di dialogo e confronto".
A seguire, la nota del partito:
"Venerdì scorso la Network Contacts ha annunciato in conferenza stampa il ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 280 lavoratrici e lavoratori. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della Regione Michele Emiliano con i vertici di Puglia Sviluppo e il presidente della commissione SEPAC Leo Caroli. Il ritiro dei licenziamenti è stato preceduto dall'annuncio della presentazione formale di istanza di accesso al "Contratto di Programma" da parte dell'azienda molfettese a seguito del bando a sportello pubblicato dalla Regione Puglia".
"Il contratto di Programma consiste in un pacchetto di aiuti a sostegno delle grandi imprese per l'attuazione di progetti riguardanti l'innovazione tecnologica e la ricerca industriale nonché fondi destinati alla nuova dotazione strumentale ed impiantistica, alla formazione e alla riqualificazione del personale. Insomma per la seconda volta, nel giro di pochi anni, la Network Contacts ottiene dalla Regione Puglia ingenti finanziamenti per scongiurare licenziamenti del personale. Questa volta però, al contrario del 2019, si tratta di un pacchetto di aiuti più consistente che la Regione riserva solo alle aziende più importanti presenti sul territorio pugliese".
"La sensazione amara che rinviene da questa vicenda è che ancora una volta ne escano sconfitti non solo le lavoratrici e i lavoratori ma l'intera collettività dei cittadini pugliesi su cui vengono scaricate le storture di un settore che non reggerebbe se non si fondasse sullo sfruttamento della forza lavoro e sul costante sostegno delle risorse pubbliche. Insomma, la Network è l'ennesima dimostrazione di una prassi ormai diffusa tra le grandi aziende: gli investimenti si fanno con i soldi pubblici e il profitto che ne consegue è tutto per l'azienda. Come si arriva a questo? Semplice: prendere 280 lavoratori, minacciarne il licenziamento, facendo vivere loro mesi di inferno. Tanto prima o poi un ente pubblico arriva a dispensare denaro (pubblico anch'esso) per scopi privati. E' il vecchio mantra "Privatizzare i profitti e socializzare le perdite"!
"Certo non si poteva lasciare sole le famiglie di lavoratrici e lavoratori ma è arrivato il momento di ragionare seriamente sul futuro del settore di call center in outsourcing nati dalla liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e che rappresenta uno dei veicoli più efficaci per lo sfruttamento, soprattutto nel sud Italia cancellato dai grandi processi economico-industriali del nostro Paese. E bisogna farlo proprio a partire dalla Network Contacts che in questi anni facendo leva sul grande numero di lavoratori in forza e sul suo ruolo di leadership a livello nazionale del settore, ha prima contributo a dar vita ad un contratto nazionale di settore peggiorativo rispetto al CCNL precedentemente in vigore e poi ha svuotato lo stesso mettendo in campo accordi aziendali in deroga che hanno umiliato lavoratrici e lavoratori. Ore di lavoro straordinario pagate con buoni pasto, tredicesime tagliate, permessi cancellati: noi non dimentichiamo cosa ha fatto e cosa sta facendo la Network Contats e nessuna conferenza stampa in pompa magna potrà farlo dimenticare neanche a chi ha vissuto queste umiliazioni in questi anni".
"Alla politica locale, regionale e nazionale che in cerca di consenso si mostra sempre prona verso i poteri economici utilizzando le risorse pubbliche che magicamente spariscono quando si tratta di scuola, sanità e servizi diciamo che ancora una volta ha dimostrato di essere incapace di gestire i processi economici attuali, se non di essere connivente con queste logiche.
Riteniamo che la politica con la P maiuscola dovrebbe mettere in atto dei processi di reinternalizzazione di questi servizi a partire da quelli concessi all'esterno dagli stessi enti pubblici (come è già accaduto per INPS) e costringendo i grandi player nazionali delle telecomunicazioni a porre fine ad un sistema che nasce solo ed esclusivamente per abbassare i costi del lavoro a danno dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci permettiamo infine di rilevare come nel caso di Network Contacts come per l'intero settore dei Call Center parlare di investimenti per innovazione tecnologica e ricerca è letteralmente un schiaffo in faccia a tante realtà soprattutto della ricerca pubblica che rappresentano veramente una risorsa importante per questo Paese" conclude la nota del partito.
Network Contacts, tramite il suo direttore generale Giulio Saitti, risponde al comunicato stampa di Rifondazione Comunista, diffuso nelle scorse ore sui social network e ai media. "Basta fare proclami. Chiunque voglia, può fare un salto in azienda, sono a disposizione per ascoltare costruttivamente il parere di tutti. Magari sarà occasione di dialogo e confronto".