Nella Sala dei Templari di Molfetta in mostra un presepe artigianale
L'opera, realizzata da Emanuele Mastropasqua, è visitabile fino a gennaio
Molfetta - giovedì 8 dicembre 2022
14.51
In occasione del Natale, la Sala dei Templari di Molfetta ospita una mostra dedicata a una delle tradizioni ancora molto sentite in Italia, quella dell'allestimento del presepe. Il presepe che ti emoziona. Dalla tradizione all'arte di Emanuele Mastropasqua è un omaggio alla tradizione, all'artigianato e a chi ha fatto propria dovizia nella preparazione di immagini sacre e tradizionali insieme. Ma non solo.
L'ispirazione è il presepe napoletano, riconoscibile per via della ricchezza di particolari e dettagli, dell'ambientazione settecentesca e della commistione tra il sacro e il profano. Dalla capitale del Regno, dove San Gaetano di Thiene si trasferì negli anni '30 del cinquecento, dando inizio alla tradizione di allestire il presepe nelle chiese e nelle case private in occasione del Natale, lo sguardo agli artisti napoletani, come il famoso Giuseppe Sammartino, che nel Settecento lo resero di pregio artistico.
Nella mostra di Molfetta, Emanuele Mastropasqua allestisce cinque scene, dove un presepe è sempre presente, basta scovarlo tra i mille particolari che arricchiscono i piccoli ambienti, tappe che conducono alla grande Natività che meglio sintetizza la ricerca artistica dell'autore. Accanto ai tradizionali personaggi che si accostano alla Sacra Famiglia la figura di don Tonino Bello e con lui gli ultimi, gli emarginati della società, quelli che da Cristo sino al Venerabile pastore salentino sono invece il centro della storia.
Una esposizione straordinaria che stupisce, emoziona e invita a riflettere, anche attraverso la narrazione fotografica composta da dieci scatti a cura di Roberto Lusito, incentrata sulla lavorazione artigianale realizzata negli anni per la lunga preparazione dei personaggi in terracotta, ed una serie di ventuno sculture di piccolo formato che riproducono scene e storie legate al tema della Natività dalle diverse prospettive colte da Mastropasqua.
La scultura a Molfetta torna ad essere protagonista, a riprova di una tradizione lunghissima che parte dalla seconda metà del XIX secolo con capostipite Ferdinando Cifariello, padre del famosissimo Filippo Cifariello, passando per autori di opere devozionali come Corrado Binetti e Vito Fornari, sino a Giulio Cozzoli – figura imprescindibilmente legata alla Settimana Santa – e Leonardo de Candia, per poi contemplare l'estro internazionale di Vito Zaza.
La mostra sarà inaugurata l'8 dicembre alle ore 19.00 e sarà visitabile gratuitamente dall'8 dicembre all'8 gennaio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 21.00 tutti i giorni.
L'ispirazione è il presepe napoletano, riconoscibile per via della ricchezza di particolari e dettagli, dell'ambientazione settecentesca e della commistione tra il sacro e il profano. Dalla capitale del Regno, dove San Gaetano di Thiene si trasferì negli anni '30 del cinquecento, dando inizio alla tradizione di allestire il presepe nelle chiese e nelle case private in occasione del Natale, lo sguardo agli artisti napoletani, come il famoso Giuseppe Sammartino, che nel Settecento lo resero di pregio artistico.
Nella mostra di Molfetta, Emanuele Mastropasqua allestisce cinque scene, dove un presepe è sempre presente, basta scovarlo tra i mille particolari che arricchiscono i piccoli ambienti, tappe che conducono alla grande Natività che meglio sintetizza la ricerca artistica dell'autore. Accanto ai tradizionali personaggi che si accostano alla Sacra Famiglia la figura di don Tonino Bello e con lui gli ultimi, gli emarginati della società, quelli che da Cristo sino al Venerabile pastore salentino sono invece il centro della storia.
Una esposizione straordinaria che stupisce, emoziona e invita a riflettere, anche attraverso la narrazione fotografica composta da dieci scatti a cura di Roberto Lusito, incentrata sulla lavorazione artigianale realizzata negli anni per la lunga preparazione dei personaggi in terracotta, ed una serie di ventuno sculture di piccolo formato che riproducono scene e storie legate al tema della Natività dalle diverse prospettive colte da Mastropasqua.
La scultura a Molfetta torna ad essere protagonista, a riprova di una tradizione lunghissima che parte dalla seconda metà del XIX secolo con capostipite Ferdinando Cifariello, padre del famosissimo Filippo Cifariello, passando per autori di opere devozionali come Corrado Binetti e Vito Fornari, sino a Giulio Cozzoli – figura imprescindibilmente legata alla Settimana Santa – e Leonardo de Candia, per poi contemplare l'estro internazionale di Vito Zaza.
La mostra sarà inaugurata l'8 dicembre alle ore 19.00 e sarà visitabile gratuitamente dall'8 dicembre all'8 gennaio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 21.00 tutti i giorni.