Nella Chiesa di San Bernardino restaurati l’altare e le statue di San Francesco e Sant’Antonio
I lavori realizzati grazie al finanziamento di un privato
Molfetta - mercoledì 18 luglio 2018
La fede e la devozione a volte possono contribuire al raggiungimento di risultati eccezionali.
Tanti sono gli esempi che possono confermare questa affermazione e tanti ancora ve ne saranno. Il tutto assume un valore decisamente interessante se, al centro dell'attenzione finiscono opere artistiche di valenza storica.
E' questo quanto successo per la Parrocchia di San Bernardino, dove, grazie alla devozione di un privato, la signora Tonia Mezzina, è stato possibile procedere con il restauro dell'antico altare di San Salvatore da Horta e del dipinto sovrastante, oltre che delle statue lignee di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova situate ai lati dell'altare maggiore.
Recuperare artisticamente e strutturalmente l'altare di San Salvatore da Horta, di cui molti ne ignorano l'importanza, assume una valenza maggiore se si considera l'importanza che l'intera comunità di San Bernardino attribuisce al Santo, compatrono della Parrocchia, in onore del quale da gennaio al 18 marzo i parrocchiani lo onorano con la pia pratica dei Nove Mercoledì, poi con la Novena e, infine, con i solenni festeggiamenti nel giorno della sua memoria liturgia.
Per quanto concerne proprio gli interventi di restauro che hanno coinvolto l'altare di San Salvatore da Horta, risalente alla seconda metà del XVII secolo, è stato necessario innanzitutto appurare uno stato avanzato di tarlo presente su parte delle struttura, con vernici e olii ossidati e parti aggiunte nel corso dei tempi o ridipinte. Come riferito dal Parroco di San Bernardino, Don Pasquale Rubini, in completa sintonia con la Soprintendenza, si è cercato inizialmente di pulire le parti ossidate, facendo riemergere la doratura originale, sebbene in alcune parti sottostanti le colonne sono state rinvenute cornici nuove adattate nel corso del tempo.
I lavori di restauro hanno inoltre permesso di far riemergere anche il decoro originale delle cornici intorno al perimetro del quadro, anch'esse ossidate e ridipinte, probabilmente per correggere e risanare parti deteriorate. Inoltre il legno tarlato della struttura è stato pulito, stuccato e consolidato, mentre nelle parti sottostanti dove erano presenti le cornici aggiunte, in accordo con la Sovrintendenza, si è deciso di equilibrarle a quelle antiche.
Meno impegnativi sono stati i lavori che hanno riguardato i simulacri di San Francesco e Sant'Antonio.
Su entrambe le statue gli interventi sono stati meno invasivi, in quanto si sono rese necessarie soltanto operazioni di pulitura e disinfestazione.
Soddisfazione ha espresso, durante la conferenza di presentazione dei lavori di restauro, il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia.
"Possiamo fare tante opere di bene ha commentato - ma quella del restauro è un'opera di eccellenza e carità che noi facciamo ai posteri perché, attraverso quadri e statue, possiamo vedere e amare di più Colui che non vediamo con gli occhi".
Tanti sono gli esempi che possono confermare questa affermazione e tanti ancora ve ne saranno. Il tutto assume un valore decisamente interessante se, al centro dell'attenzione finiscono opere artistiche di valenza storica.
E' questo quanto successo per la Parrocchia di San Bernardino, dove, grazie alla devozione di un privato, la signora Tonia Mezzina, è stato possibile procedere con il restauro dell'antico altare di San Salvatore da Horta e del dipinto sovrastante, oltre che delle statue lignee di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova situate ai lati dell'altare maggiore.
Recuperare artisticamente e strutturalmente l'altare di San Salvatore da Horta, di cui molti ne ignorano l'importanza, assume una valenza maggiore se si considera l'importanza che l'intera comunità di San Bernardino attribuisce al Santo, compatrono della Parrocchia, in onore del quale da gennaio al 18 marzo i parrocchiani lo onorano con la pia pratica dei Nove Mercoledì, poi con la Novena e, infine, con i solenni festeggiamenti nel giorno della sua memoria liturgia.
Per quanto concerne proprio gli interventi di restauro che hanno coinvolto l'altare di San Salvatore da Horta, risalente alla seconda metà del XVII secolo, è stato necessario innanzitutto appurare uno stato avanzato di tarlo presente su parte delle struttura, con vernici e olii ossidati e parti aggiunte nel corso dei tempi o ridipinte. Come riferito dal Parroco di San Bernardino, Don Pasquale Rubini, in completa sintonia con la Soprintendenza, si è cercato inizialmente di pulire le parti ossidate, facendo riemergere la doratura originale, sebbene in alcune parti sottostanti le colonne sono state rinvenute cornici nuove adattate nel corso del tempo.
I lavori di restauro hanno inoltre permesso di far riemergere anche il decoro originale delle cornici intorno al perimetro del quadro, anch'esse ossidate e ridipinte, probabilmente per correggere e risanare parti deteriorate. Inoltre il legno tarlato della struttura è stato pulito, stuccato e consolidato, mentre nelle parti sottostanti dove erano presenti le cornici aggiunte, in accordo con la Sovrintendenza, si è deciso di equilibrarle a quelle antiche.
Meno impegnativi sono stati i lavori che hanno riguardato i simulacri di San Francesco e Sant'Antonio.
Su entrambe le statue gli interventi sono stati meno invasivi, in quanto si sono rese necessarie soltanto operazioni di pulitura e disinfestazione.
Soddisfazione ha espresso, durante la conferenza di presentazione dei lavori di restauro, il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia.
"Possiamo fare tante opere di bene ha commentato - ma quella del restauro è un'opera di eccellenza e carità che noi facciamo ai posteri perché, attraverso quadri e statue, possiamo vedere e amare di più Colui che non vediamo con gli occhi".