Cronaca
Nel Barese per truffare un'anziana. I Carabinieri: «Denunciate sempre»
Dopo gli arresti di ieri, le indagini proseguono per cercare di capire se siano sempre loro i responsabili di altre truffe
Molfetta - mercoledì 23 marzo 2022
9.01
Da qualche parte l'informazione utile ai due truffatori, entrambi provenienti da Napoli, sarà pure partita: in un appartamento di un palazzo come tanti, in una zona periferica del centro abitato di Terlizzi, in contrada Santo Stasi, viveva un'anziana da sola.
Non a caso, uno dei due raggiratori, aveva pensato di presentarsi alla 75enne, siamo nel 2020, come un fantomatico dipendente delle Poste, riuscendo a spillare all'anziana, in due tranche, 8mila euro in contanti. E se i Carabinieri della Compagnia di Molfetta non avessero studiato il caso, Nicola Mango, 70 anni, e l'amico, Pasquale Vacca, 48 anni, tutti e due napoletani e vecchie conoscenze delle forze dell'ordine sempre in materia di truffe, probabilmente avrebbero continuato così, a prendere di mira altre persone sole e indifese in giro per l'Italia.
Quella somma, secondo il piano dei due impostori, arrestati lunedì dai militari diretti dal capitano Francesco Iodice su ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, con l'accusa di truffa nei confronti di una persona anziana, sarebbe stata la cifra che la vittima avrebbe dovuto versare loro per saldare un debito contratto dalla figlia con una società finanziaria. Tutto falso, ovviamente, un'invenzione bella e buona, ma che sull'anziana ha sortito l'effetto sperato.
I due, d'altronde, entrambi con un ricco e variegato palmares di reati - anche specifici - alle spalle, avevano pianificato il piano rasentando la perfezione, organizzati in ogni minimo dettaglio. In primis, avevano badato bene a contattare la loro vittima esclusivamente per telefono, secondo uno schema molto ben consolidato.
Il fatto risale a due anni fa. Era il 23 luglio 2020. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Mirella Conticelli, l'anziana 75enne avrebbe ricevuto una telefonata da una persona che dichiarava di essere suo nipote, e che sarebbe passato da lei il giorno successivo per farsi consegnare 10mila euro da consegnare alla madre, figlia dell'anziana, che vive fuori regione.
Il denaro sarebbe servito per saldare un debito contratto con una società finanziaria. Tutto falso, ovviamente. L'anziana, per aiutare la figlia e il nipote, avrebbe accettato di consegnare la somma richiesta direttamente nelle mani di uno dei due imbroglioni, che - il giorno seguente - si sarebbe presentato all'uscio della sua porta. E la vittima, vedendosi trattata con i guanti, ha pensato davvero che l'uomo fosse un dipendente della Poste Italiane di Terlizzi.
Tant'è che per un paio di volte, con la truffa che ormai aveva presupposti in abbondanza per essere consumata, il truffatore, con l'aiuto del complice, è riuscito a farsi consegnare prima la somma di 4.800 euro e successivamente ulteriori 3.200 euro che avrebbe spedito al nipote della signora. Quindi la fuga.
Ma ad un certo punto qualcosa si è inceppato. E grazie al sospetto e alla proficua collaborazione con i Carabinieri si è venuto a scoprire che l'anziana altro non era che la vittima di un raggiro continuato. Il resto lo hanno fatto le serrate indagini dei militari della Sezione Operativa, coordinati dal tenente Domenico Mastromauro, i quali hanno utilizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e ascoltato, oltre alla vittima, alcuni testimoni mettendosi sulle tracce dei due uomini originari di Napoli, loro vecchie conoscenze.
La giustizia è lenta, ma arriva sempre. E per i due, a distanza di quasi due anni, sono scattate le manette: per il 70enne si sono aperte le porte della casa circondariale di Poggioreale, mentre il 48enne, a causa del suo precario stato di salute, è stato confinato agli arresti domiciliari.
Ora le indagini proseguono per cercare di capire se siano sempre loro i responsabili di altre truffe, messe a segno negli ultimi mesi fra Giovinazzo e Molfetta e compiute con le stesse modalità.
Non a caso, uno dei due raggiratori, aveva pensato di presentarsi alla 75enne, siamo nel 2020, come un fantomatico dipendente delle Poste, riuscendo a spillare all'anziana, in due tranche, 8mila euro in contanti. E se i Carabinieri della Compagnia di Molfetta non avessero studiato il caso, Nicola Mango, 70 anni, e l'amico, Pasquale Vacca, 48 anni, tutti e due napoletani e vecchie conoscenze delle forze dell'ordine sempre in materia di truffe, probabilmente avrebbero continuato così, a prendere di mira altre persone sole e indifese in giro per l'Italia.
Quella somma, secondo il piano dei due impostori, arrestati lunedì dai militari diretti dal capitano Francesco Iodice su ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, con l'accusa di truffa nei confronti di una persona anziana, sarebbe stata la cifra che la vittima avrebbe dovuto versare loro per saldare un debito contratto dalla figlia con una società finanziaria. Tutto falso, ovviamente, un'invenzione bella e buona, ma che sull'anziana ha sortito l'effetto sperato.
I due, d'altronde, entrambi con un ricco e variegato palmares di reati - anche specifici - alle spalle, avevano pianificato il piano rasentando la perfezione, organizzati in ogni minimo dettaglio. In primis, avevano badato bene a contattare la loro vittima esclusivamente per telefono, secondo uno schema molto ben consolidato.
Il fatto risale a due anni fa. Era il 23 luglio 2020. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Mirella Conticelli, l'anziana 75enne avrebbe ricevuto una telefonata da una persona che dichiarava di essere suo nipote, e che sarebbe passato da lei il giorno successivo per farsi consegnare 10mila euro da consegnare alla madre, figlia dell'anziana, che vive fuori regione.
Il denaro sarebbe servito per saldare un debito contratto con una società finanziaria. Tutto falso, ovviamente. L'anziana, per aiutare la figlia e il nipote, avrebbe accettato di consegnare la somma richiesta direttamente nelle mani di uno dei due imbroglioni, che - il giorno seguente - si sarebbe presentato all'uscio della sua porta. E la vittima, vedendosi trattata con i guanti, ha pensato davvero che l'uomo fosse un dipendente della Poste Italiane di Terlizzi.
Tant'è che per un paio di volte, con la truffa che ormai aveva presupposti in abbondanza per essere consumata, il truffatore, con l'aiuto del complice, è riuscito a farsi consegnare prima la somma di 4.800 euro e successivamente ulteriori 3.200 euro che avrebbe spedito al nipote della signora. Quindi la fuga.
Ma ad un certo punto qualcosa si è inceppato. E grazie al sospetto e alla proficua collaborazione con i Carabinieri si è venuto a scoprire che l'anziana altro non era che la vittima di un raggiro continuato. Il resto lo hanno fatto le serrate indagini dei militari della Sezione Operativa, coordinati dal tenente Domenico Mastromauro, i quali hanno utilizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e ascoltato, oltre alla vittima, alcuni testimoni mettendosi sulle tracce dei due uomini originari di Napoli, loro vecchie conoscenze.
La giustizia è lenta, ma arriva sempre. E per i due, a distanza di quasi due anni, sono scattate le manette: per il 70enne si sono aperte le porte della casa circondariale di Poggioreale, mentre il 48enne, a causa del suo precario stato di salute, è stato confinato agli arresti domiciliari.
Ora le indagini proseguono per cercare di capire se siano sempre loro i responsabili di altre truffe, messe a segno negli ultimi mesi fra Giovinazzo e Molfetta e compiute con le stesse modalità.