Cronaca
Nave assaltata, parla il figlio del marittimo di Molfetta ferito
Ricoverato in ospedale. Attesa per il rientro in Italia
Molfetta - mercoledì 13 novembre 2019
8.27
Vincenzo Grosso, il marittimo originario di Molfetta rimasto ferito nell'attacco di due giorni fa alla nave Remas in Messico da parte dei pirati, sta bene seppure ricoverato in ospedale, in attesa di conoscere quando rientrerà in Italia.
Lo spiega il figlio Vincenzo a FanPage.it.
Il giovane spiega di aver avuto modo di comunicare col genitore, imbarcato sulla Remas da settembre. Fine imbarco previsto attorno a Natale.
Imbarco che è uno dei tanti di una novità per il signor Grosso, la cui storia racconta quelle di centinaia di suoi coetanei di Molfetta: classe 1962, le scuole, poi "l'uscita del libretto" per andare a mare. Primo imbarco a 16 anni, di lì il giro del mondo sulle navi e il ritorno sempre a casa, dalla famiglia.
"Mi ha raccontato che ieri notte, mentre era il suo turno di guardia, sono saliti all'improvviso un gruppo di pirati. Lui ne ha visti cinque, ma non ricorda esattamente se fossero di più. Papà è stato il primo ad essere aggredito. Porta da sempre una collanina, da quando era piccolo. È un regalo dei suoi e quindi, appena uno dei pirati gliel'ha strappata dal collo, non c'ha più visto e così c'è stata subito la colluttazione. Poi però qualcuno lo ha colpito alle spalle con un oggetto contundente, non sa dire quale, fatto sta che lo hanno colpito alla testa facendolo svenire e procurandogli poi due punti di sutura in ospedale", ha raccontato Guglielmo Grosso a FanPage circa gli attimi dell'aggressione al padre.
Lo spiega il figlio Vincenzo a FanPage.it.
Il giovane spiega di aver avuto modo di comunicare col genitore, imbarcato sulla Remas da settembre. Fine imbarco previsto attorno a Natale.
Imbarco che è uno dei tanti di una novità per il signor Grosso, la cui storia racconta quelle di centinaia di suoi coetanei di Molfetta: classe 1962, le scuole, poi "l'uscita del libretto" per andare a mare. Primo imbarco a 16 anni, di lì il giro del mondo sulle navi e il ritorno sempre a casa, dalla famiglia.
"Mi ha raccontato che ieri notte, mentre era il suo turno di guardia, sono saliti all'improvviso un gruppo di pirati. Lui ne ha visti cinque, ma non ricorda esattamente se fossero di più. Papà è stato il primo ad essere aggredito. Porta da sempre una collanina, da quando era piccolo. È un regalo dei suoi e quindi, appena uno dei pirati gliel'ha strappata dal collo, non c'ha più visto e così c'è stata subito la colluttazione. Poi però qualcuno lo ha colpito alle spalle con un oggetto contundente, non sa dire quale, fatto sta che lo hanno colpito alla testa facendolo svenire e procurandogli poi due punti di sutura in ospedale", ha raccontato Guglielmo Grosso a FanPage circa gli attimi dell'aggressione al padre.