Museo diocesano di Molfetta e diocesi insieme nel ricordo dei restauratori Giuseppe e Angelo Chiapparino
Evento in programma il 14 e il 15 aprile in memoria dei due restauratori terlizzesi
Molfetta - mercoledì 12 aprile 2023
0.11
Un evento che vede interagire insieme la Diocesi Molfetta-Ruvo-Terlizzi-Giovinazzo, il Museo Diocesano di Molfetta, la Pinacoteca "Michele de Napoli" di Terlizzi, l'associazione culturale "Un Panda sulla Luna" e la cooperativa FeArT, con il patrocinio del Comune di Terlizzi. Un'occasione per fare il punto anche dello stato dell'arte del restauro nel nostro territorio, con l'intervento di esperti e responsabili di enti pubblici e istituzioni religiose.
L'anno scorso ci hanno lasciato due straordinari artigiani pugliesi del restauro: Giuseppe e Angelo Chiapparino, entrambi di Terlizzi. Il primo figlio del secondo, allievo di tecniche e nozioni che, come spesso accade in molte biografie di artisti, fecero di lui a sua volta un maestro.
Giuseppe è andato via troppo presto, a 47 anni, eppure alla sua giovane età aveva già alle spalle un ricco e prezioso curriculum di esperienze e prestazioni professionali, che lo hanno reso famoso e apprezzato quanto suo padre, valente restauratore in servizio presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Bari. Entrambi appassionati del loro lavoro, dotati di intuito e perizia nel riconoscere il valore degli artisti e delle loro opere, hanno contribuito non poco a preservare e recuperare capolavori di arte antica sia per il mondo della Chiesa che per le istituzioni laiche e privati collezionisti.
A loro è dedicata una due giorni di incontri pubblici, il 14 e il 15 aprile prossimi, tra dibattiti e presentazioni di opere restaurate.
L'anno scorso ci hanno lasciato due straordinari artigiani pugliesi del restauro: Giuseppe e Angelo Chiapparino, entrambi di Terlizzi. Il primo figlio del secondo, allievo di tecniche e nozioni che, come spesso accade in molte biografie di artisti, fecero di lui a sua volta un maestro.
Giuseppe è andato via troppo presto, a 47 anni, eppure alla sua giovane età aveva già alle spalle un ricco e prezioso curriculum di esperienze e prestazioni professionali, che lo hanno reso famoso e apprezzato quanto suo padre, valente restauratore in servizio presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Bari. Entrambi appassionati del loro lavoro, dotati di intuito e perizia nel riconoscere il valore degli artisti e delle loro opere, hanno contribuito non poco a preservare e recuperare capolavori di arte antica sia per il mondo della Chiesa che per le istituzioni laiche e privati collezionisti.
A loro è dedicata una due giorni di incontri pubblici, il 14 e il 15 aprile prossimi, tra dibattiti e presentazioni di opere restaurate.