Cronaca
Morte di Vincenza Saracino a Treviso: si attende l'esame autoptico
Primi dettagli sull'efferato omicidio. Intanto si cerca l'arma del delitto
Molfetta - giovedì 4 luglio 2024
23.36
Emergono i primi macabri dettagli sull'efferato omicidio in cui ha perso la vita la molfettese Vincenza Saracino.
La 50enne, che da anni viveva a Treviso, sarebbe stata uccisa con due fendenti, uno al collo e uno alla mandibola, con un cacciavite o forse con un coltello che non è ancora stato ritrovato. Trovata morta nel tardo pomeriggio di ieri, 3 luglio, in un capannone abbandonato in via Maleviste, potrebbe essere morta per dissanguamento o soffocamento.
Sarà l'esame autoptico che sarà svolto dall'istituto di medicina legale di Padova a fare maggiore chiarezza sull'omicidio di Canizzano, dando l'orario del decesso e le sue cause. Sul corpo non vi sarebbero segni di difesa. Secondo la Procura di Treviso non si tratterebbe di una rapina: sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere era presente anche la spesa che la donna aveva acquistato all'Iperlando e la borsetta con una parte dei suoi effetti personali, tra cui il cellulare.
Si ipotizza che la donna possa essere caduta in una sorta di trappola, prima di fare ritorno a casa che in linea d'aria dista poche centinaia di metri. A scoprire il cadavere è stata una pattuglia dei carabinieri di passaggio che ha notato la city bike della donna lasciata all'esterno del fabbricato: il cavalletto in particolare spuntava da un cespuglio. In queste ore si continua a cercare l'arma del delitto e altre possibili tracce. Per ora resta avvolto nel mistero il movente dell'omicidio.
Poco prima delle 18 una telecamera dell'Iperlando di Preganziol ha ripreso la donna mentre usciva dal supermercato con la spesa, con questi stessi abiti con cui è stata ritrovata.
La 50enne, che da anni viveva a Treviso, sarebbe stata uccisa con due fendenti, uno al collo e uno alla mandibola, con un cacciavite o forse con un coltello che non è ancora stato ritrovato. Trovata morta nel tardo pomeriggio di ieri, 3 luglio, in un capannone abbandonato in via Maleviste, potrebbe essere morta per dissanguamento o soffocamento.
Sarà l'esame autoptico che sarà svolto dall'istituto di medicina legale di Padova a fare maggiore chiarezza sull'omicidio di Canizzano, dando l'orario del decesso e le sue cause. Sul corpo non vi sarebbero segni di difesa. Secondo la Procura di Treviso non si tratterebbe di una rapina: sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere era presente anche la spesa che la donna aveva acquistato all'Iperlando e la borsetta con una parte dei suoi effetti personali, tra cui il cellulare.
Si ipotizza che la donna possa essere caduta in una sorta di trappola, prima di fare ritorno a casa che in linea d'aria dista poche centinaia di metri. A scoprire il cadavere è stata una pattuglia dei carabinieri di passaggio che ha notato la city bike della donna lasciata all'esterno del fabbricato: il cavalletto in particolare spuntava da un cespuglio. In queste ore si continua a cercare l'arma del delitto e altre possibili tracce. Per ora resta avvolto nel mistero il movente dell'omicidio.
Poco prima delle 18 una telecamera dell'Iperlando di Preganziol ha ripreso la donna mentre usciva dal supermercato con la spesa, con questi stessi abiti con cui è stata ritrovata.