Cronaca
Morte Claudia De Chirico, le indagini passano alla Procura Generale di Bari
I pm tranesi avevano chiesto per due volte l'archiviazione
Molfetta - giovedì 12 marzo 2020
La Procura Generale presso la Corte d'Appello di Bari ha avocato (cioè assunto) le indagini sulla morte della 22enne terlizzese Claudia De Chirico su cui sinora aveva indagato la Procura della Repubblica di Trani.
Il cadavere della giovane fu rinvenuto a Terlizzi all'alba del 22 dicembre 2016 nel sottopassaggio di via Mazzini; vicino al corpo esanime fu trovato un cavetto usb con cui la De Chirico si sarebbe strangolata. Il sostituto procuratore tranese Simona Merra ha chiesto per due volte l'archiviazione delle indagini, per istigazione al suicidio, a carico del compagno della ragazza: il 31enne molfettese Davide Falcetta.
Questi, difeso dall'avvocato Francesco Montingelli, ha sempre respinto l'accusa, confermando come tra i due vi fossero stati litigi di coppia, ritenuti estranei alla morte, ma evidenziando come proprio lui avesse salvato la ragazza da precedenti tentativi di autolesionismo.
La prima richiesta d'archiviazione fu opposta dai familiari della ragazza, assistiti dagli avvocati Bepi Maralfa e Loredana Visaggio, col gip del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta che ordinò al pubblico ministero un supplemento investigativo tramite una consulenza tecnica mirata a ricostruire compiutamente la dinamica degli eventi, nonché se nelle condizioni psicofisiche in cui si trovava la De Chirico (l'autopsia stabilì un tasso alcolemico superiore alla norma) avesse avuto la concreta possibilità di suicidarsi «senza l'ausilio di uno o più soggetti».
Inoltre il gip dispose che fossero rese agevolmente visionabili le immagini di un impianto che filmò gli ultimi movimenti della giovane. Per la Procura Generale di Bari (avvocato generale Angela Tomasicchio) il «pm tranese non ha avuto a disposizione nessun elemento ulteriore rispetto a quelli già nella sua cognizione al momento della prima richiesta d'archiviazione, adempiendo solo parzialmente alle indicazioni del gip».
Basi, su cui, ruota la seconda richiesta di archiviazione. Perciò la Procura di Bari ha avocato le indagini, con l'avvocato Angela Tomasicchio che parteciperà all'udienza dinanzi al gip del Tribunale di Trani, fissata l'11 giugno a seguito del rinvio di quella di domani per le note restrizioni-precauzioni Covid-19.
Il cadavere della giovane fu rinvenuto a Terlizzi all'alba del 22 dicembre 2016 nel sottopassaggio di via Mazzini; vicino al corpo esanime fu trovato un cavetto usb con cui la De Chirico si sarebbe strangolata. Il sostituto procuratore tranese Simona Merra ha chiesto per due volte l'archiviazione delle indagini, per istigazione al suicidio, a carico del compagno della ragazza: il 31enne molfettese Davide Falcetta.
Questi, difeso dall'avvocato Francesco Montingelli, ha sempre respinto l'accusa, confermando come tra i due vi fossero stati litigi di coppia, ritenuti estranei alla morte, ma evidenziando come proprio lui avesse salvato la ragazza da precedenti tentativi di autolesionismo.
La prima richiesta d'archiviazione fu opposta dai familiari della ragazza, assistiti dagli avvocati Bepi Maralfa e Loredana Visaggio, col gip del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta che ordinò al pubblico ministero un supplemento investigativo tramite una consulenza tecnica mirata a ricostruire compiutamente la dinamica degli eventi, nonché se nelle condizioni psicofisiche in cui si trovava la De Chirico (l'autopsia stabilì un tasso alcolemico superiore alla norma) avesse avuto la concreta possibilità di suicidarsi «senza l'ausilio di uno o più soggetti».
Inoltre il gip dispose che fossero rese agevolmente visionabili le immagini di un impianto che filmò gli ultimi movimenti della giovane. Per la Procura Generale di Bari (avvocato generale Angela Tomasicchio) il «pm tranese non ha avuto a disposizione nessun elemento ulteriore rispetto a quelli già nella sua cognizione al momento della prima richiesta d'archiviazione, adempiendo solo parzialmente alle indicazioni del gip».
Basi, su cui, ruota la seconda richiesta di archiviazione. Perciò la Procura di Bari ha avocato le indagini, con l'avvocato Angela Tomasicchio che parteciperà all'udienza dinanzi al gip del Tribunale di Trani, fissata l'11 giugno a seguito del rinvio di quella di domani per le note restrizioni-precauzioni Covid-19.