Chiesa locale
Mons. Ignazio de Gioia: "Dio bussa alla Porta Santa delle nostre esistenze".
All'apertura della Porta presenti i sindaci dei comuni della Diocesi
Molfetta - domenica 13 dicembre 2015
6.31
Allarga le braccia, spinge le ante che fanno un pò di resistenza e, quando si aprono, Mons. Ignazio de Gioia quasi irrompe dentro la Cattedrale di Molfetta. Si apre l'Anno Santo della Misericordia, e da Corso Dante sale un applauso.
La cronaca. Sono le 17.45 di domenica 13 dicembre, sei giorni dopo la festa dell'Immacolata quando Bergoglio ha compiuto l'analogo gesto. Mons. Ignazio de Gioia, Amministratore diocesano e vicario presso la comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù di Molfetta indossa per l'occasione una casula rosa, apre la Porta Santa dando il via ufficiale al Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco.
L'apertura della Porta Santa precede la messa solenne con cui don Ignazio ha dato inizio al Giubileo della Misericordia, affermando che «la misericordia, più che un argomento da discutere è un mistero di Dio».
Rito diocesano per esprimere l'universalità della Chiesa. Il rito che inizia con la scenografica processione di centinaia di celebranti e seminaristi, è diocesano, viste le quattro differenti città interessate. Esprime - come anticipato - l'universalità della Chiesa nel giorno in cui, sottolinea don Ignazio, «Dio bussa alla Porta Santa, delle nostre esistenze».
«Ringraziamo il Signore per questo Anno Santo. Il nostro è un impegno a evangelizzare nella preghiera e nella conversione». Così nell'omelia, che pronuncia con molta concentrazione, l'Amministratore diocesano intreccia subito la misericordia al messaggio del Concilio ecumenico Vaticano II, che si è concluso esattamente 50 anni fa. «Qual è il motivo - esorta - di questa gioia? È la vicinanza del Signore, è servire la nostra esistenza verso l'altro».
«Se riusciamo a passare attraverso la Porta della Misericordia di Gesù nulla sarà come prima. La misericordia è il sentimento che Dio nutre verso le creature». Il messaggio della misericordia, nel quale si declina la onnipotenza di Dio, viene spiegato da don Ignazio anche in relazione alla figura delle scritture, «nelle quali emerge che la misericordia di Dio non è esaurita».
Alla messa in Cattedrale ha partecipato la delegazione di sindaci delle quattro città della Diocesi accompagnati dalle autorità civili e militari. Anche loro hanno varcato quella "Porta" così come hanno potuto fare le persone che hanno partecipato alla celebrazione. Centinaia di persone in totale, all'apertura della Porta Santa e poi alla messa solenne sono la stima dei presenti per l'apertura dell'Anno Santo, una cifra di tutto rispetto. Un segnale di buon auspicio per il Giubileo, che nella prima giornata si chiuderà - come da programma - nell'Aula Magna del Seminario.
La cronaca. Sono le 17.45 di domenica 13 dicembre, sei giorni dopo la festa dell'Immacolata quando Bergoglio ha compiuto l'analogo gesto. Mons. Ignazio de Gioia, Amministratore diocesano e vicario presso la comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù di Molfetta indossa per l'occasione una casula rosa, apre la Porta Santa dando il via ufficiale al Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco.
L'apertura della Porta Santa precede la messa solenne con cui don Ignazio ha dato inizio al Giubileo della Misericordia, affermando che «la misericordia, più che un argomento da discutere è un mistero di Dio».
Rito diocesano per esprimere l'universalità della Chiesa. Il rito che inizia con la scenografica processione di centinaia di celebranti e seminaristi, è diocesano, viste le quattro differenti città interessate. Esprime - come anticipato - l'universalità della Chiesa nel giorno in cui, sottolinea don Ignazio, «Dio bussa alla Porta Santa, delle nostre esistenze».
«Ringraziamo il Signore per questo Anno Santo. Il nostro è un impegno a evangelizzare nella preghiera e nella conversione». Così nell'omelia, che pronuncia con molta concentrazione, l'Amministratore diocesano intreccia subito la misericordia al messaggio del Concilio ecumenico Vaticano II, che si è concluso esattamente 50 anni fa. «Qual è il motivo - esorta - di questa gioia? È la vicinanza del Signore, è servire la nostra esistenza verso l'altro».
«Se riusciamo a passare attraverso la Porta della Misericordia di Gesù nulla sarà come prima. La misericordia è il sentimento che Dio nutre verso le creature». Il messaggio della misericordia, nel quale si declina la onnipotenza di Dio, viene spiegato da don Ignazio anche in relazione alla figura delle scritture, «nelle quali emerge che la misericordia di Dio non è esaurita».
Alla messa in Cattedrale ha partecipato la delegazione di sindaci delle quattro città della Diocesi accompagnati dalle autorità civili e militari. Anche loro hanno varcato quella "Porta" così come hanno potuto fare le persone che hanno partecipato alla celebrazione. Centinaia di persone in totale, all'apertura della Porta Santa e poi alla messa solenne sono la stima dei presenti per l'apertura dell'Anno Santo, una cifra di tutto rispetto. Un segnale di buon auspicio per il Giubileo, che nella prima giornata si chiuderà - come da programma - nell'Aula Magna del Seminario.