Politica
Molfetta Zona Franca Urbana: tesoretto da 5.5milioni di euro
Rilanciare l’economia locale: a breve il bando regionale
Molfetta - mercoledì 12 marzo 2014
10.29
Per le piccole e medie imprese quasi 5,5milioni di euro stanziati dallo Stato: tutte risorse da destinare per sgravi fiscali e contributivi. È stato questo uno dei passaggi fondamentali della conferenza tenutasi Venerdì 28 febbraio presso la sala riunioni del Seminario Regionale sulla Zona Franca Urbana (ZFU), ufficialmente istituita anche per Molfetta con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 21 gennaio. Relatori il senatore Antonio Azzollini e il Consigliere regionale Antonio Camporeale (Nuovo Centrodestra)
La storia della possibile istituzione di una ZFU a Molfetta inizia nella seconda metà degli anni '90, quando Azzollini presentava nel 1996 il primo disegno di legge.
«Le zone franche dove sono state istituite, hanno portato ad un rilancio dell'economia locale - ha spiegato il senatore -. Questo è avvenuto anche in Francia, tant'è che il tipo di zona franca introdotto anche a Molfetta viene detto "alla francese". Inoltre, nel decennio che va dal 1996 al 2006, tutte le zone franche istituite in Europa hanno avuto risultati molto positivi per le economie locali e l'occupazione». L'obiettivo principale è, quindi, «favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse».
Molfetta ZFU potrebbe avere un tesoretto di circa 5,5milioni di euro. «Non sono molti ma non sono neanche pochi – ha aggiunto il senatore -. Non mi precluderò la possibilità attraverso un emendamento di aumentare questa somma». Tra l'altro, potranno godere delle agevolazioni anche le aziende con un numero di dipendenti anche inferiore 10 e fino a 200mila euro complessivi.
Il senatore Azzollini, dopo la presentazione del primo disegno, nel 2007 è riuscito a far convergere su questo progetto i sindaci delle città di Bari, Bitonto, Giovinazzo e Modugno nella prospettiva di una zona franca che comprendesse le zone industriali di Molfetta, Bitonto-Giovinazzo e Bari-Modugno, progetto che pare sia stato ostacolato dalla Regione Puglia. Questo problema sarebbe stato poi superato grazie alla convergenza in Consiglio regionale tra forze di diverso colore politico. Del resto, il Ministero, anche se con notevole ritardo rispetto ad altre Regioni, più veloci nel cogliere le opportunità ed i vantaggi economici, ha inserito la Puglia tra le regioni beneficiarie degli appositi finanziamenti europei. Insomma, per Molfetta sarebbero alle porte nuove possibilità, reali, concrete e immediate per tentare un rilancio dell'economia cittadina. Altri milioni di euro a disposizione degli imprenditori e delle imprese di cui il senatore ha tessuto l'elogio.
Se attuata in modo intelligente, la ZFU porterà benefici per le aziende che in questo momento hanno bisogno di una grande leva per riprendere il cammino verso lo sviluppo. A breve sarà possibile accedere ai bandi regionali per la partecipazione e l'attivazione dei finanziamenti. Una vera e propria grande occasione per il rilancio dell'economia depressa e della latente occupazione a Molfetta. Le ZFU rappresentano un importante volano per lo sviluppo economico delle aree svantaggiate di un territorio, permettendo, attraverso politiche di defiscalizzazione, una maggiore competitività delle aziende e un generale miglioramento della qualità di vita della collettività che vi risiede.
La storia della possibile istituzione di una ZFU a Molfetta inizia nella seconda metà degli anni '90, quando Azzollini presentava nel 1996 il primo disegno di legge.
«Le zone franche dove sono state istituite, hanno portato ad un rilancio dell'economia locale - ha spiegato il senatore -. Questo è avvenuto anche in Francia, tant'è che il tipo di zona franca introdotto anche a Molfetta viene detto "alla francese". Inoltre, nel decennio che va dal 1996 al 2006, tutte le zone franche istituite in Europa hanno avuto risultati molto positivi per le economie locali e l'occupazione». L'obiettivo principale è, quindi, «favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse».
Molfetta ZFU potrebbe avere un tesoretto di circa 5,5milioni di euro. «Non sono molti ma non sono neanche pochi – ha aggiunto il senatore -. Non mi precluderò la possibilità attraverso un emendamento di aumentare questa somma». Tra l'altro, potranno godere delle agevolazioni anche le aziende con un numero di dipendenti anche inferiore 10 e fino a 200mila euro complessivi.
Il senatore Azzollini, dopo la presentazione del primo disegno, nel 2007 è riuscito a far convergere su questo progetto i sindaci delle città di Bari, Bitonto, Giovinazzo e Modugno nella prospettiva di una zona franca che comprendesse le zone industriali di Molfetta, Bitonto-Giovinazzo e Bari-Modugno, progetto che pare sia stato ostacolato dalla Regione Puglia. Questo problema sarebbe stato poi superato grazie alla convergenza in Consiglio regionale tra forze di diverso colore politico. Del resto, il Ministero, anche se con notevole ritardo rispetto ad altre Regioni, più veloci nel cogliere le opportunità ed i vantaggi economici, ha inserito la Puglia tra le regioni beneficiarie degli appositi finanziamenti europei. Insomma, per Molfetta sarebbero alle porte nuove possibilità, reali, concrete e immediate per tentare un rilancio dell'economia cittadina. Altri milioni di euro a disposizione degli imprenditori e delle imprese di cui il senatore ha tessuto l'elogio.
Se attuata in modo intelligente, la ZFU porterà benefici per le aziende che in questo momento hanno bisogno di una grande leva per riprendere il cammino verso lo sviluppo. A breve sarà possibile accedere ai bandi regionali per la partecipazione e l'attivazione dei finanziamenti. Una vera e propria grande occasione per il rilancio dell'economia depressa e della latente occupazione a Molfetta. Le ZFU rappresentano un importante volano per lo sviluppo economico delle aree svantaggiate di un territorio, permettendo, attraverso politiche di defiscalizzazione, una maggiore competitività delle aziende e un generale miglioramento della qualità di vita della collettività che vi risiede.