Vita di città
Molfetta ricorda Michele Spadavecchia nel quinto anniversario dalla scomparsa
Ieri l'incontro commemorativo in piazza Mazzini
Molfetta - lunedì 22 luglio 2024
12.22
Molfetta ricorda, a cinque anni dal suo prematuro decesso, il dottor Michele Spadavecchia, pediatra, storico, educatore e personalità di spicco nel circuito sociale molfettese. Un incontro commemorativo, promosso dall'associazione "Eredi della Storia", si è tenuto ieri presso la sede ANMIG in piazza Mazzini. D'impatto è stato l'encomio dell'avvocato Angelo Gadaleta: "Anche se non è più tra noi, Michele continua ad essere un modello al quale ispirarsi. È stato un brillante ed empatico pediatra: rammento una vicenda nella quale, pur di non lasciare solo a Genova un bambino che aveva riportato una grave commozione cerebrale, Michele si trasferì con lui. La famiglia del ragazzo volle disobbligarsi, e offrì il denaro per comprare un registratore da installare nella sala d'attesa del suo ambulatorio".
Acquistando il dispositivo, Michele incontrò per la prima volta Sergio Ragno. Nacque una ventennale amicizia che si è espressa attraverso la promozione di molti convegni a carattere storico e la ricostruzione della storia in sé della nostra città. Tra questi incontri, quello sulla guerra italo-turca mi ha permesso di conoscerlo personalmente. Michele ha dato metodo alla ricerca storica in ambito molfettese: era dell'idea che fosse necessario creare una microstoria molfettese ed immergerla nella macrostoria nazionale. È stato infatti promotore di un piccolo embrionale polo museale sulla storia di Molfetta. La sua poliedricità lo stimola a tentare di ricostruire anche la storia della Marina, grande passione di Michele, che mi è sempre piaciuto definire "uno storico prestato alla pediatria". Oltre che attivissimo storico, è stato anche un rilevante educatore nella nostra comunità: si è sempre impegnato nella formazione all'interno delle scuole elementari, medie e talvolta anche superiori, atta a spingere i giovani verso una corretta e sana crescita.
La cardioprotezione è un altro suo cavallo di battaglia: è sempre stato coinvolto in progetti che hanno insegnato a salvare vite nel quotidiano. Se la città di Molfetta ad oggi, è degnamente cardioprotetta, lo dobbiamo anche a lui.
Volevamo che fosse ricordato, abbiamo lottato fieramente perché gli venisse intitolato un parco cittadino, nel quale è presente una targa commemorativa a suo perenne ricordo cosicché chiunque, passeggiando, possa fermarsi a guardare e capire chi fosse Michele e quale sia l'eredità che ha lasciato alla cittadinanza".
"È stato Michele, assieme all'ingegnere Lillino Camporeale, a chiedere al comune di offrirci una location adeguata per creare un museo permanente, che possa accogliere le scolaresche e preservare tutto il patrimonio storico che molte città vicine ci invidiano. Un calorosissimo grazie va a Dario Ruggeri, appassionatissimo collezionista storico, il quale nella sua vita ha recuperato una miriade di cimeli che ci sono stati gentilmente donati dopo la sua morte. Stiamo lavorando senza sosta perché quanto prima, presso Palazzo Turtur, prenda finalmente forma il museo "Dal Regno delle due Sicilie alla Repubblica Italiana" - così ha commentato Sergio Ragno, presidente di "Eredi della Storia".
Acquistando il dispositivo, Michele incontrò per la prima volta Sergio Ragno. Nacque una ventennale amicizia che si è espressa attraverso la promozione di molti convegni a carattere storico e la ricostruzione della storia in sé della nostra città. Tra questi incontri, quello sulla guerra italo-turca mi ha permesso di conoscerlo personalmente. Michele ha dato metodo alla ricerca storica in ambito molfettese: era dell'idea che fosse necessario creare una microstoria molfettese ed immergerla nella macrostoria nazionale. È stato infatti promotore di un piccolo embrionale polo museale sulla storia di Molfetta. La sua poliedricità lo stimola a tentare di ricostruire anche la storia della Marina, grande passione di Michele, che mi è sempre piaciuto definire "uno storico prestato alla pediatria". Oltre che attivissimo storico, è stato anche un rilevante educatore nella nostra comunità: si è sempre impegnato nella formazione all'interno delle scuole elementari, medie e talvolta anche superiori, atta a spingere i giovani verso una corretta e sana crescita.
La cardioprotezione è un altro suo cavallo di battaglia: è sempre stato coinvolto in progetti che hanno insegnato a salvare vite nel quotidiano. Se la città di Molfetta ad oggi, è degnamente cardioprotetta, lo dobbiamo anche a lui.
Volevamo che fosse ricordato, abbiamo lottato fieramente perché gli venisse intitolato un parco cittadino, nel quale è presente una targa commemorativa a suo perenne ricordo cosicché chiunque, passeggiando, possa fermarsi a guardare e capire chi fosse Michele e quale sia l'eredità che ha lasciato alla cittadinanza".
"È stato Michele, assieme all'ingegnere Lillino Camporeale, a chiedere al comune di offrirci una location adeguata per creare un museo permanente, che possa accogliere le scolaresche e preservare tutto il patrimonio storico che molte città vicine ci invidiano. Un calorosissimo grazie va a Dario Ruggeri, appassionatissimo collezionista storico, il quale nella sua vita ha recuperato una miriade di cimeli che ci sono stati gentilmente donati dopo la sua morte. Stiamo lavorando senza sosta perché quanto prima, presso Palazzo Turtur, prenda finalmente forma il museo "Dal Regno delle due Sicilie alla Repubblica Italiana" - così ha commentato Sergio Ragno, presidente di "Eredi della Storia".