“Molfetta non si lega”, protesta durante l’intervento di Maroni a Palazzo Giovene
Momenti di bagarre con le forze dell’ordine, poi rientra tutto
Molfetta - martedì 3 settembre 2019
7.32
Momenti di tensione durante la manifestazione di protesta "Molfetta non si lega", organizzata dall'omonimo comitato, per la presenza di Roberto Maroni, ex leader della Lega Nord, a Molfetta per presentare il suo libro all'evento "Conversazioni dal mare".
Al termine della lettura di un comunicato, un volantino, da parte di un referente del comitato "Molfetta non si lega", le forze dell'ordine hanno richiesto le generalità del ragazzo, "reo" di aver solo prestato la propria voce. Tutto questo avveniva mentre nell'aula consiliare Maroni presentava il suo libro.
Immediato l'intervento degli altri esponenti del comitato in difesa del ragazzo (che nel frattempo è stato fatto allontanare dalla piazza), tutti pronti a fornire le proprie generalità, soprattutto a capire il motivo di tale richiesta da parte delle forze dell'ordine. La bagarre continua ancora per qualche minuto.
Fatti gli opportuni chiarimenti del caso, il comitato ha continuato la sua democratica protesta a suon di cori e slogan contro la Lega, fino all'uscita da Palazzo Giovene dell'ex ministro, che è andato via da una stradina laterale e non attraversando Piazza Municipio.
E' bene precisare che in piazza e nell'aula consiliare vi erano altri dimostranti, che non facevano capo al comitato.
Questi i fatti. Ma facciamo un passo indietro. Il motivo del dissenso e della nascita del comitato "Molfetta non si lega" scaturisce come ci spiega una delle referenti, «per due motivazioni: la prima per non dimenticare i 25 anni di insulti leghisti nei confronti del Sud, non dimentichiamo il motto "Prima il Nord", l'altra per protestare contro i responsabili di tale scelta per aver speso in questo modo i nostri soldi».
E' bene precisare che il Comune per questo evento ha dato il proprio patrocinio, ed è per questo che parla dei "nostri soldi". Ed aggiunge: «abbiamo usato delle risorse pubbliche per una persona ed un partito che di risorse pubbliche ne ha fatto manbassa. Ci sono tanti autori, tanti scrittori, che si potevano invitare, ci è sembrata, veramente una scelta inopportuna da parte degli organizzatori».
Infine, la referente del comitato ci tiene a puntualizzare che «non ci sentiamo intolleranti. Piuttosto gli intolleranti sono stati coloro, che non meno di 10 anni fa, volevano dividersi dal Sud. Ancora più recente è l'economia differenziata, che altro non è che la secessione istituzionalizzata».
Da rilevare la presenza nella prima parte della manifestazione a Piazza Mazzini anche di rappresentati istituzionali di altri Comuni, come Giulio De Benedictis, Giuseppe Volpe, Mimmo Masciale e Antonio Mazzone.
Al termine della lettura di un comunicato, un volantino, da parte di un referente del comitato "Molfetta non si lega", le forze dell'ordine hanno richiesto le generalità del ragazzo, "reo" di aver solo prestato la propria voce. Tutto questo avveniva mentre nell'aula consiliare Maroni presentava il suo libro.
Immediato l'intervento degli altri esponenti del comitato in difesa del ragazzo (che nel frattempo è stato fatto allontanare dalla piazza), tutti pronti a fornire le proprie generalità, soprattutto a capire il motivo di tale richiesta da parte delle forze dell'ordine. La bagarre continua ancora per qualche minuto.
Fatti gli opportuni chiarimenti del caso, il comitato ha continuato la sua democratica protesta a suon di cori e slogan contro la Lega, fino all'uscita da Palazzo Giovene dell'ex ministro, che è andato via da una stradina laterale e non attraversando Piazza Municipio.
E' bene precisare che in piazza e nell'aula consiliare vi erano altri dimostranti, che non facevano capo al comitato.
Questi i fatti. Ma facciamo un passo indietro. Il motivo del dissenso e della nascita del comitato "Molfetta non si lega" scaturisce come ci spiega una delle referenti, «per due motivazioni: la prima per non dimenticare i 25 anni di insulti leghisti nei confronti del Sud, non dimentichiamo il motto "Prima il Nord", l'altra per protestare contro i responsabili di tale scelta per aver speso in questo modo i nostri soldi».
E' bene precisare che il Comune per questo evento ha dato il proprio patrocinio, ed è per questo che parla dei "nostri soldi". Ed aggiunge: «abbiamo usato delle risorse pubbliche per una persona ed un partito che di risorse pubbliche ne ha fatto manbassa. Ci sono tanti autori, tanti scrittori, che si potevano invitare, ci è sembrata, veramente una scelta inopportuna da parte degli organizzatori».
Infine, la referente del comitato ci tiene a puntualizzare che «non ci sentiamo intolleranti. Piuttosto gli intolleranti sono stati coloro, che non meno di 10 anni fa, volevano dividersi dal Sud. Ancora più recente è l'economia differenziata, che altro non è che la secessione istituzionalizzata».
Da rilevare la presenza nella prima parte della manifestazione a Piazza Mazzini anche di rappresentati istituzionali di altri Comuni, come Giulio De Benedictis, Giuseppe Volpe, Mimmo Masciale e Antonio Mazzone.