Molfetta nella Grande Guerra: storie di eroi, bombardamenti e 500 morti in città
Inaugurata la mostra dello Stato Maggiore dell'Esercito.
Molfetta - giovedì 17 marzo 2016
11.28
E' stata un successo l'inaugurazione della mostra itinerante dello Stato Maggiore dell'Esercito, "Fede e valore", arricchita dalle fonti documentarie dell'Archivio Storico Comunale e della Biblioteca Comunale di Molfetta, dell'Archivio di Stato di Bari: cimeli, divise, medaglie ed oggetti provenienti da collezioni private e dalle Associazioni combattentistiche adesso tutti insieme a Molfetta, nelle sale della biblioteca comunale presso la Fabbrica di San Domenico.
La mostra, che ha come sottotitolo "La memoria e la città", si sofferma sul rapporto che Molfetta ebbe con la Prima Guerra Mondiale: basti pensare che il Seminario Vescovile fu trasformato in Ospedale di guerra per accogliere i soldati malati. La città fu una delle prime ad essere bombardate e il 27 luglio del 1916 un ordigno aereo cadde su uno stabile debellando una intera famiglia con bambini. Si contarono oltre 500 morti fra i molfettesi, un triste primato.
Ma, soprattutto, ci sono le storie dei figli di Molfetta partiti per combattere al fronte: Domenico Picca, Cristoforo Palma e il Tenente Marzocca.
Domenico Picca è tra i più importanti militari mai nati a Molfetta: capitano pluridecorato, deceduto esattamente 100 anni fa motivo per cui la mostra fa tappa in città, unica meta non capoluogo. A lui è intitolata anche una caserma a Bari. Di Cristoforo Palma restano i cimeli donati dalla famiglia mentre il Tenente Marzocca rappresenta i tanti molfettesi partiti per difendere la Patria e caduti sotto il fuoco nemico.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte oltre 80 studenti degli Istituti superiori, la Fanfara del 7° Reggimento bersaglieri che si è esibita sulle note delle sue marce e dell'Inno di Mameli e il Generale di Brigata Mauro Prezioso, Comandante Regionale dell'Esercito in Puglia. Presenti anche il vice sindaco di Molfetta Bepi Maralfa, l'assessore alla cultura Betta Mongelli e il direttore dell'Archivio di Stato Antonella Pompilio, oltre al giornalista Giampaolo Balsamo che ha moderato la conferenza di presentazione.
La mostra resterà aperta fino 31 marzo nelle sale della biblioteca comunale dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30, sabato 19 marzo dalle 18 alle 21 e domenica 20 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21.
La mostra, che ha come sottotitolo "La memoria e la città", si sofferma sul rapporto che Molfetta ebbe con la Prima Guerra Mondiale: basti pensare che il Seminario Vescovile fu trasformato in Ospedale di guerra per accogliere i soldati malati. La città fu una delle prime ad essere bombardate e il 27 luglio del 1916 un ordigno aereo cadde su uno stabile debellando una intera famiglia con bambini. Si contarono oltre 500 morti fra i molfettesi, un triste primato.
Ma, soprattutto, ci sono le storie dei figli di Molfetta partiti per combattere al fronte: Domenico Picca, Cristoforo Palma e il Tenente Marzocca.
Domenico Picca è tra i più importanti militari mai nati a Molfetta: capitano pluridecorato, deceduto esattamente 100 anni fa motivo per cui la mostra fa tappa in città, unica meta non capoluogo. A lui è intitolata anche una caserma a Bari. Di Cristoforo Palma restano i cimeli donati dalla famiglia mentre il Tenente Marzocca rappresenta i tanti molfettesi partiti per difendere la Patria e caduti sotto il fuoco nemico.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte oltre 80 studenti degli Istituti superiori, la Fanfara del 7° Reggimento bersaglieri che si è esibita sulle note delle sue marce e dell'Inno di Mameli e il Generale di Brigata Mauro Prezioso, Comandante Regionale dell'Esercito in Puglia. Presenti anche il vice sindaco di Molfetta Bepi Maralfa, l'assessore alla cultura Betta Mongelli e il direttore dell'Archivio di Stato Antonella Pompilio, oltre al giornalista Giampaolo Balsamo che ha moderato la conferenza di presentazione.
La mostra resterà aperta fino 31 marzo nelle sale della biblioteca comunale dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30, sabato 19 marzo dalle 18 alle 21 e domenica 20 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21.