Vita di città
Molfetta è viva
Nasce il portale dell’informazione senza aggettivi
Molfetta - lunedì 7 aprile 2014
Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre. Scriveva così, qualche anno fa, Oriana Fallaci. E come darle torto. Ecco allora che abbiamo deciso, in team, di accettare la sfida e di raccontare la città attraverso il web. Abbiamo accettato intanto perché le sfide si accettano tutte. E poi perché Molfetta è una città bellissima con tutte le sue contraddizioni, con le storie personali dei singoli che diventano le storie degli altri. E' una città fatta di lavoratori, pensatori e chiacchieroni. E sognatori, e gente vera. E ci piace.
Mettiamo le carte in tavola. Il nostro portale sarà di parte. Proprio così. Sarà dalla parte dell'informazione senza aggettivi e senza padroni. Senza ambiguità e senza mezze misure, soprattutto senza nasconderci nelle rivendicazioni di classe e neppure dietro le trincee degli interessi di gruppo. Sarà diverso dagli altri e gli altri saranno diversi da noi perché è giusto che sia così. Perché è vitale rifuggire l'omologazione. Sarà imperfetto, perché la perfezione non ci appartiene, siamo uomini e come tali siamo fallibili e pronti al confronto. Sarà estremista perché ce l'abbiamo con tutti quelli che hanno avvelenato, deluso, disilluso intere generazioni facendo ricorso alla menzogna, rubando i sogni dei giovani, negando il futuro.
E poi, una cosa sulle altre: saremo servi di tutti e schiavi di nessuno. E siamo pronti ad accogliere le critiche feroci di chi, proprio come fanno i delinquenti quando si accorgono che c'è un vento nuovo che soffia, proverà a distruggere il nostro lavoro, le nostre reputazioni. Non raccoglieremo le provocazioni perché, come scriveva Oscar Wilde, non bisogna mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza.
Mettiamo le carte in tavola. Il nostro portale sarà di parte. Proprio così. Sarà dalla parte dell'informazione senza aggettivi e senza padroni. Senza ambiguità e senza mezze misure, soprattutto senza nasconderci nelle rivendicazioni di classe e neppure dietro le trincee degli interessi di gruppo. Sarà diverso dagli altri e gli altri saranno diversi da noi perché è giusto che sia così. Perché è vitale rifuggire l'omologazione. Sarà imperfetto, perché la perfezione non ci appartiene, siamo uomini e come tali siamo fallibili e pronti al confronto. Sarà estremista perché ce l'abbiamo con tutti quelli che hanno avvelenato, deluso, disilluso intere generazioni facendo ricorso alla menzogna, rubando i sogni dei giovani, negando il futuro.
E poi, una cosa sulle altre: saremo servi di tutti e schiavi di nessuno. E siamo pronti ad accogliere le critiche feroci di chi, proprio come fanno i delinquenti quando si accorgono che c'è un vento nuovo che soffia, proverà a distruggere il nostro lavoro, le nostre reputazioni. Non raccoglieremo le provocazioni perché, come scriveva Oscar Wilde, non bisogna mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza.