Molfetta e quel senso di comunità che va ritrovato. Ieri il primo passo
La partecipazione in massa alla marcia per la non violenza deve essere un nuovo inizio
Molfetta - giovedì 22 febbraio 2024
9.43
L'onestà è il sentiero su cui tanti molfettesi hanno voluto camminare, stretti nel ricordo del giovane Dario de Gennaro, durante la marcia della non violenza e della legalità che si è tenuta la sera del 21 febbraio. Il corteo ha preso avvio davanti alla parrocchia di San Domenico per snodarsi verso diversi luoghi della città quali la chiesa di San Gennaro e piazza Vittorio Emanuele II.
"Questa marcia è una riflessione comunitaria sulla violenza, sulla legalità, che deve interfacciarsi col dolore che ha colpito negli ultimi giorni non solo la famiglia e gli amici della vittima, ma anche la collettività." ha commentato il sindaco Tommaso Minervini "Spezzare una giovane vita è un delitto non solo per chi quella vita l'ha perduta ma anche per la comunità tutta che deve fare i conti con una violenza assolutamente intollerabile. Questa tragedia non deve comunque generare l'odio nei cuori poiché si innesterebbe una catena di violenza ulteriore, che non avrebbe a cuore il rispetto della vita stessa".
In effetti, l'intera fiaccolata si è rivelata essere un percorso non solo di denuncia contro il sopruso e la ferocia, ma anche un momento di profonda analisi interiore sulla violenza, sull'indifferenza che si insinua in ognuno, e sull'onestà che bisogna coltivare per un futuro migliore al quale proprio i giovani, ricordati musicalmente nelle note di "Cuore" di Jovanotti, tanto anelano.
Così si è concluso a piazza Immacolata, con una preghiera commemorativa, quel cammino che i tantissimi presenti hanno deciso di conservare nella memoria per trarne ogni giorno insegnamento e costruire, dalle ceneri della recente tragedia, qualcosa di nuovo e di migliore, certi che la memoria del giovane Dario non si affievolirà mai.
"Questa marcia è una riflessione comunitaria sulla violenza, sulla legalità, che deve interfacciarsi col dolore che ha colpito negli ultimi giorni non solo la famiglia e gli amici della vittima, ma anche la collettività." ha commentato il sindaco Tommaso Minervini "Spezzare una giovane vita è un delitto non solo per chi quella vita l'ha perduta ma anche per la comunità tutta che deve fare i conti con una violenza assolutamente intollerabile. Questa tragedia non deve comunque generare l'odio nei cuori poiché si innesterebbe una catena di violenza ulteriore, che non avrebbe a cuore il rispetto della vita stessa".
In effetti, l'intera fiaccolata si è rivelata essere un percorso non solo di denuncia contro il sopruso e la ferocia, ma anche un momento di profonda analisi interiore sulla violenza, sull'indifferenza che si insinua in ognuno, e sull'onestà che bisogna coltivare per un futuro migliore al quale proprio i giovani, ricordati musicalmente nelle note di "Cuore" di Jovanotti, tanto anelano.
Così si è concluso a piazza Immacolata, con una preghiera commemorativa, quel cammino che i tantissimi presenti hanno deciso di conservare nella memoria per trarne ogni giorno insegnamento e costruire, dalle ceneri della recente tragedia, qualcosa di nuovo e di migliore, certi che la memoria del giovane Dario non si affievolirà mai.