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Molfetta e il Carnevale che non c'è più. Il consigliere Binetti: «Per noi è solo un ricordo»
Critica all'amministrazione: «Ci si accontenta di poco mentre altre città investono e promuovono il territorio»
Molfetta - giovedì 27 febbraio 2025
Un tempo, Molfetta era una delle città più vivaci e coinvolgenti nel panorama carnevalesco pugliese. Oggi, però, il Carnevale sembra essere solo un ricordo lontano. A parlarne è Mauro Binetti, consigliere comunale di opposizione, che analizza la situazione:
"Mentre altre città come Manfredonia, Sammichele e Gallipoli oltre alla ormai indiscussa Putignano, carnevale pugliese ed italiano per eccellenza, continuano a celebrare il Carnevale con carri spettacolari e riconoscimenti ministeriali, qui a Molfetta tutto sembra fermo. Ma non è una pausa creativa: è un vero e proprio blocco. E così, nel silenzio assordante della nostra città, risuona l'eco di un Carnevale mai più organizzato. O affidato al buon cuore dei privati che si trovano, troppo spesso, a sopperire le mancanze di un'amministrazione che ha tolto anche l'ultima gioia a bambini e famiglie, momenti di svago e spensieratezza che servono ad una comunità".
"Sabato vivremo questo evento carnevalesco, in extremis, proposto da enti esterni che cercano di risollevare quel po' che è rimasto del carnevale a questa città. Molfetta si sta accontentando del poco, anziché del nulla e i molfettesi non meritano il poco. Meritano il loro storico Carnevale, le tradizioni, le sfilati di gruppi e carri. Come avveniva sino a pochi anni fa.
Ironia della sorte, il nostro Sindaco ha già avuto il suo carro: un grande allestimento dove lui siede al centro, circondato da personaggi simbolici. A sinistra, il gatto; a destra, la volpe. Tutti insieme, in una sfilata surreale che ben rappresenta la politica dell'apparenza e dell'inerzia che ci ha condotto fin qui".
"E mentre il nostro Carnevale scompare, la Regione Puglia stanzia fondi per i Carnevali storici, distribuendo risorse per sostenere quelle città che mantengono viva la tradizione. Manfredonia, ad esempio, può contare su un riconoscimento ministeriale che attesta la sua storicità. E Molfetta? Nulla, come sempre. Perché per accedere a quei fondi servono programmazione, dedizione e soprattutto rispetto per la propria storia. Questa amministrazione, invece, sembra impegnata solo in sterili polemiche e in una gestione senza direzione. Potevamo ricostruire il Carnevale, farne un motore di marketing territoriale collegato all'altro periodo forte molfettese, la Quaresima e la Pasqua, un evento capace di attirare visitatori e stimolare il commercio locale".
"E così, mentre altrove le maschere e i carri sfilano, portando colori e gioia, a Molfetta resta solo un mesto silenzio interrotto dalla buona volontà di qualche privato. Un silenzio che è l'emblema di un Carnevale che non c'è più. E mentre il nostro Sindaco forse sogna il suo carro di carnevale, noi sogniamo una città che torni a vivere. Perché Molfetta non merita tutto questo".
"Mentre altre città come Manfredonia, Sammichele e Gallipoli oltre alla ormai indiscussa Putignano, carnevale pugliese ed italiano per eccellenza, continuano a celebrare il Carnevale con carri spettacolari e riconoscimenti ministeriali, qui a Molfetta tutto sembra fermo. Ma non è una pausa creativa: è un vero e proprio blocco. E così, nel silenzio assordante della nostra città, risuona l'eco di un Carnevale mai più organizzato. O affidato al buon cuore dei privati che si trovano, troppo spesso, a sopperire le mancanze di un'amministrazione che ha tolto anche l'ultima gioia a bambini e famiglie, momenti di svago e spensieratezza che servono ad una comunità".
"Sabato vivremo questo evento carnevalesco, in extremis, proposto da enti esterni che cercano di risollevare quel po' che è rimasto del carnevale a questa città. Molfetta si sta accontentando del poco, anziché del nulla e i molfettesi non meritano il poco. Meritano il loro storico Carnevale, le tradizioni, le sfilati di gruppi e carri. Come avveniva sino a pochi anni fa.
Ironia della sorte, il nostro Sindaco ha già avuto il suo carro: un grande allestimento dove lui siede al centro, circondato da personaggi simbolici. A sinistra, il gatto; a destra, la volpe. Tutti insieme, in una sfilata surreale che ben rappresenta la politica dell'apparenza e dell'inerzia che ci ha condotto fin qui".
"E mentre il nostro Carnevale scompare, la Regione Puglia stanzia fondi per i Carnevali storici, distribuendo risorse per sostenere quelle città che mantengono viva la tradizione. Manfredonia, ad esempio, può contare su un riconoscimento ministeriale che attesta la sua storicità. E Molfetta? Nulla, come sempre. Perché per accedere a quei fondi servono programmazione, dedizione e soprattutto rispetto per la propria storia. Questa amministrazione, invece, sembra impegnata solo in sterili polemiche e in una gestione senza direzione. Potevamo ricostruire il Carnevale, farne un motore di marketing territoriale collegato all'altro periodo forte molfettese, la Quaresima e la Pasqua, un evento capace di attirare visitatori e stimolare il commercio locale".
"E così, mentre altrove le maschere e i carri sfilano, portando colori e gioia, a Molfetta resta solo un mesto silenzio interrotto dalla buona volontà di qualche privato. Un silenzio che è l'emblema di un Carnevale che non c'è più. E mentre il nostro Sindaco forse sogna il suo carro di carnevale, noi sogniamo una città che torni a vivere. Perché Molfetta non merita tutto questo".