Vita di città
Molfetta e Amnesty unite contro l’omofobia
Iniziativa in piazza Principe di Napoli
Molfetta - lunedì 29 giugno 2015
7.48
Grande successo per l'iniziativa "Suoni Contro" patrocinata dal gruppo Amnesty 236 di Molfetta, mirata alla lotta contro l'omofobia e contro ogni forma di discriminazione, all'interno della legislazione italiana, sul tema del matrimonio civile.
L'evento, che si è tenuto in piazza Principe di Napoli, ha riscontrato l'appoggio dei molfettesi che, tra una bancarella e l'altra, hanno potuto firmare l'appello di Amnesty International e farsi scattare una #fotodifamiglia.
Presenti all'iniziativa il vicesindaco Bepi Maralfa e Betta Mongelli, Assessore alla cultura, che ha definito la legge varata recentemente dalla Corte Suprema americana sul diritto di matrimonio per le persone dello stesso sesso come "un modello di civilità di rispetto per l'altro verso cui è impossibile non guardare". L'Assessore Mongelli, oltre a definire con grande orgoglio che "Amnesty International è una importante compagna di viaggio con cui questa amministrazione condivide altre campagne come quella contro la pena di morte e in difesa dei diritti umani", si è soffermata sull'importanza di tale evento definendolo "un modo giusto e importante per iniziare l'estate, ricco di senso e di significato civile".
Interventi mirati all'uguaglianza sociale sono stati quelli di Fabiola Fiore, membro del coordinamento LGBTI Amnesty International e di Vincenzo Antonio Gallo, Presidente Arcigay Bat "Le mine vaganti", che ha definito la legge americana come "il punto di partenza da prendere in esame e cercare di concretizzare anche nel nostro paese, dal momento che l'America rappresenta il fulcro della società occidentale verso cui ispirarsi".
Interrogato sulla possibilità di trovare un punto d'incontro con i manifestanti del Family day, il Presidente Arcigay ha dichiarato "è difficile riuscire a trovare un punto d'incontro tra chi opta per l'estensione di un diritto e chi invece tende a restringere il suo campo. Nonostante le difficoltà, però, la nostra parola chiave è amore e quindi nulla è impossibile, neanche un punto d'incontro".
Molfetta ha dato una gran segno di civiltà e responsabilità sposando una causa importante; le discriminazioni vanno combattute e i molfettesi, anche questa volta, non sono da meno.
L'evento, che si è tenuto in piazza Principe di Napoli, ha riscontrato l'appoggio dei molfettesi che, tra una bancarella e l'altra, hanno potuto firmare l'appello di Amnesty International e farsi scattare una #fotodifamiglia.
Presenti all'iniziativa il vicesindaco Bepi Maralfa e Betta Mongelli, Assessore alla cultura, che ha definito la legge varata recentemente dalla Corte Suprema americana sul diritto di matrimonio per le persone dello stesso sesso come "un modello di civilità di rispetto per l'altro verso cui è impossibile non guardare". L'Assessore Mongelli, oltre a definire con grande orgoglio che "Amnesty International è una importante compagna di viaggio con cui questa amministrazione condivide altre campagne come quella contro la pena di morte e in difesa dei diritti umani", si è soffermata sull'importanza di tale evento definendolo "un modo giusto e importante per iniziare l'estate, ricco di senso e di significato civile".
Interventi mirati all'uguaglianza sociale sono stati quelli di Fabiola Fiore, membro del coordinamento LGBTI Amnesty International e di Vincenzo Antonio Gallo, Presidente Arcigay Bat "Le mine vaganti", che ha definito la legge americana come "il punto di partenza da prendere in esame e cercare di concretizzare anche nel nostro paese, dal momento che l'America rappresenta il fulcro della società occidentale verso cui ispirarsi".
Interrogato sulla possibilità di trovare un punto d'incontro con i manifestanti del Family day, il Presidente Arcigay ha dichiarato "è difficile riuscire a trovare un punto d'incontro tra chi opta per l'estensione di un diritto e chi invece tende a restringere il suo campo. Nonostante le difficoltà, però, la nostra parola chiave è amore e quindi nulla è impossibile, neanche un punto d'incontro".
Molfetta ha dato una gran segno di civiltà e responsabilità sposando una causa importante; le discriminazioni vanno combattute e i molfettesi, anche questa volta, non sono da meno.