Vita di città
Molfetta Camp, tra partecipazione ed esperienze
Quattro gruppi di dialogo per approdare a idee di cambiamento. Trecento i partecipanti
Molfetta - martedì 1 luglio 2014
7.29
A poco più di un anno dal suo insediamento, l'Amministrazione Natalicchio riparte da dove si era fermata, ritrovando quel rapporto diretto con la cittadinanza che aveva contraddistinto le fasi salienti della campagna elettorale e che a detta dello stesso sindaco era scemato, sorpassato da questioni impellenti. L'occasione è stata quella del Molfetta Camp – la politica alla luce del sole, presso l'Eremo Club, che ha visto la partecipazione di ospiti come Pasquale Cascella, sindaco di Barletta, Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva, Iaia Calvio, già sindaco di Ortanova, e Cristina Tajani, assessore al lavoro del Comune di Milano; una domenica accessibile a tutti, godendo altresì di sole e mare. "Una protesta creativa", è stato definito il camp, un metodo per esorcizzare circostanze che recentemente hanno portato troppo spesso la città di Molfetta sotto le luci dei riflettori, in un'ottica certamente cupa e talvolta sconfortante.
Quattro i gruppi tematici – Verde, Creatività, Accoglienza, Mare – il cui lavoro si è diviso in due fasi. La prima ha visto l'intervento di alcuni relatori, molfettesi e non che hanno voluto condividere le proprie esperienze in ambito associazionistico, culturale, imprenditoriale, personale, amministrativo. La seconda fase è stata un vero momento di concertazione in cui per ogni gruppo tematico si è cercato di approdare a suggerimenti, soluzioni e interventi a beve, medio e lungo termine. Molte le idee prodotte, alcune non certo delle novità, che hanno ribadito la necessità di intervenire su più fronti. Primo tra tutti la questione porto, con la sua messa in sicurezza – anche degli ormeggi – rispetto al moto ondoso, la definizione di una visione futura dei cantieri e della flotta superstite di pescherecci, senza tralasciare una precisa pianificazione del porto turistico e di tutte le attività che dallo specchio d'acqua portuale traggono vita, come gli sport acquatici.
Una tra le soluzioni che è emersa in più gruppi è la gestione degli spazi verdi pubblici (tra tutti i parchi ed in particolare quello di Mezzogiorno) affidata ad associazioni, comitati di quartiere o cittadini, affinché spazi troppe volte abbandonati all'incuria del tempo possano essere luogo di aggregazione e palco scenico di manifestazioni. Ed ancora: lo spostamento del mercato settimanale verso zone con un minore impatto sulla circolazione urbana; gratuità dei mezzi pubblici e incremento dei servizi; maggiore attenzione alla formazione giovanile e ridisegno delle politiche di sostegno familiare e sociale; creazione di un cartellone di eventi coordinato tra tutte le associazioni, sostegno agli eventi culturali con il pagamento della tassa Siae e destinazione alle associazioni del ricavato di una eventuale tassa di soggiorno che sembra già essere uno tra i prossimi punti in agenda.
Un'occasione di partecipazione che a detta degli organizzatori ha attirato più di 300 persone, dando voce a quelle "città invisibili" che si muovono silenziose nel tessuto urbano.
La serata è poi stata animata dal rock and roll di Misspia VintageDj.
Quattro i gruppi tematici – Verde, Creatività, Accoglienza, Mare – il cui lavoro si è diviso in due fasi. La prima ha visto l'intervento di alcuni relatori, molfettesi e non che hanno voluto condividere le proprie esperienze in ambito associazionistico, culturale, imprenditoriale, personale, amministrativo. La seconda fase è stata un vero momento di concertazione in cui per ogni gruppo tematico si è cercato di approdare a suggerimenti, soluzioni e interventi a beve, medio e lungo termine. Molte le idee prodotte, alcune non certo delle novità, che hanno ribadito la necessità di intervenire su più fronti. Primo tra tutti la questione porto, con la sua messa in sicurezza – anche degli ormeggi – rispetto al moto ondoso, la definizione di una visione futura dei cantieri e della flotta superstite di pescherecci, senza tralasciare una precisa pianificazione del porto turistico e di tutte le attività che dallo specchio d'acqua portuale traggono vita, come gli sport acquatici.
Una tra le soluzioni che è emersa in più gruppi è la gestione degli spazi verdi pubblici (tra tutti i parchi ed in particolare quello di Mezzogiorno) affidata ad associazioni, comitati di quartiere o cittadini, affinché spazi troppe volte abbandonati all'incuria del tempo possano essere luogo di aggregazione e palco scenico di manifestazioni. Ed ancora: lo spostamento del mercato settimanale verso zone con un minore impatto sulla circolazione urbana; gratuità dei mezzi pubblici e incremento dei servizi; maggiore attenzione alla formazione giovanile e ridisegno delle politiche di sostegno familiare e sociale; creazione di un cartellone di eventi coordinato tra tutte le associazioni, sostegno agli eventi culturali con il pagamento della tassa Siae e destinazione alle associazioni del ricavato di una eventuale tassa di soggiorno che sembra già essere uno tra i prossimi punti in agenda.
Un'occasione di partecipazione che a detta degli organizzatori ha attirato più di 300 persone, dando voce a quelle "città invisibili" che si muovono silenziose nel tessuto urbano.
La serata è poi stata animata dal rock and roll di Misspia VintageDj.